Ho seguito,
sulla stampa locale, l’evolversi dell’iter progettuale del
porto turistico che dovrebbe sorgere in località Chiariventi
tra i comuni di Noli e Spotorno e condivido la posizione
espressa dal circolo Spotorno-Noli-Vezzi Portio.
Nella zona a
mare si trova una prateria di Posidonia oceanica molto
estesa. Alcuni anni fa vi feci alcune immersioni. Il primo
dato interessante è che la prateria inizia praticamente da
terra, mentre le altre praterie nella zona savonese iniziano
dagli 8-10 metri, ma la cosa eccezionale è che verso punta
del Vescovado ho osservato una abbondante fioritura (mai
riscontrata in altri siti). Proseguendo verso Spotorno la
prateria si fa molto compatta con foglie fitte, lunghe e
continue estendendosi verso il largo, ho anche individuato
molte specie animali caratteristiche di questo ambiente.
In uno
studio dell’ENEA sulle fanerogame marine in Liguria (www.enea.it,
Centro di Santa Teresa, Atlas of the seagrass beds of
Liguria) viene così descritta:
“A
nord del Capo, davanti all'abitato di Noli, si estende una
prateria di Posidonia oceanica che giunge fin oltre
Punta del Vescovado, nel Golfo di Spotorno. Questa prateria,
che occupa 40 ettari, appare come una sottile striscia
parallela a riva fino all'altezza di Punta del Vescovado,
dove si allarga verso costa. Poco dopo la Punta, giunge fin
presso riva, dando origine ad una formazione tipo "réciffrangeant".
Qui, dove sono stati osservati frutti nell'estate 1994
nonché una fioritura nel novembre successivo, la densità
della prateria è di 427.2 fasci m², mentre a 6-7 m di
profondità è di 345.8 fasci m² (Boyer et al., 1995).”
Nel sito
viene anche pubblicata una tavola che evidenzia come la
prateria si estenda proprio nella zona interessata al
progetto.
Ma perché è
importante la Posidonia? I boschi e le foreste sono i
polmoni delle terre emerse, le fanerogame marine sono il
polmone del mare: per ogni metro quadrato di fondale coperto
produce 14 litri di ossigeno al giorno, ma non solo, le
fanerogame sono molto più evolute rispetto alle alghe,
infatti sono piante e presentano notevole affinità con le
piante terrestri compreso la presenza di radici che formano
le matte: fitto intreccio di numerosi strati di
radici e rizomi di vecchie piante e di sedimento compattato
e intrappolato fra esse che permette alle piante di
resistere all’azione distruttiva del moto ondoso, e difende
la costa dall’erosione. A questo proposito le lunghe foglie
“frenano” il moto rotatorio delle onde quindi riducono
l’energia con cui i marosi colpiscono il litorale
smorzandone l’effetto distruttivo.
Non vi
basta? La prateria di posidonia è un’oasi di vita:
rappresenta per molte specie un ambiente protetto che
fornisce riparo dai predatori e fonte di cibo, viene scelta
per deporre le uova e per svilupparsi negli stadi giovanili.
Di fronte a
queste argomentazioni può essere opposta la tesi che questa
prateria è in fase di regressione: vero, ma sarebbe
incredibile il contrario visto il poco rispetto per anni
riservato all’ambiente marino. Comunque, sia li processo di
estensione delle praterie, sia quello di regressione sono
molto lenti e controvertibili, inoltre i benefici per la
costa apportati dalle matte sono apprezzabili anche
in assenza di foglie.
Il futuro delle fanerogame marine in
Liguria deve essere improntato alla tutela e al rispetto
mettendo in atto tutti quei comportamenti necessari alla
loro salvaguardia e che ne favoriscano l’estensione, un
habitat individuato come “Sito di interesse comunitario”
dovrebbe essere valorizzato per sfruttarne i benefici
economici collegati al turismo di qualità: la sua
distruzione mi pare un clamoroso autogol.
Claudio
Manzieri
Pubblicato su "Controvento" |