Prova Slideshow
Cucurbitaceae
Prima della scoperta
dell'America, come zucca, in Europa era conosciuta solo la
piccola Lagenaria siceraria o vulgaris che
ai
tempi dei Romani era indispensabile come fiaschetta per
il vino, perché, ha una
scorza durissima;
a livello alimentare si può utilizzare solo quando i frutti
sono immaturi e la polpa è tenera e succosa, a maturità si
riduce notevolmente e diventa fibrosa, mentre la parte
esterna lignifica diventando un ottimo contenitore.
Le
origini della coltivazione della zucca sono lontanissime ed
incerte, il genere "lagenaria" che poteva avere anche una
forma cilindrica lunga fino a due metri, è quello arrivato
per prima in Europa dall'India. Forse furono gli Etruschi a
coltivarle, o prima ancora, i navigatori Fenici quando
approdavano alle foci dei fiumi italici.
La zucca era conosciuta dagli antichi Egizi,
dagli Arabi e dagli Africani del Niger, anche se si trattava
di specie molto diverse tra di loro e rispetto a quelle
commercializzate oggi.
I primi semi di cucurbitaceae furono trovati
in Messico e risalgono a circa 8.000 anni fa.
Gli Aztechi le coltivavano già un millennio prima di Cristo.
Dopo la scoperta dell'America furono introdotte in Europa la
Cucurbita maxima (quelle a cappello) e
solo nel 1700
Cucurbita moschata (quelle marroncine) e la pepo (lo
zucchino)
dal Messico. l termine zucca
deriva da "cocutia" (testa) termine usato dai
latini per chiamare le zucche, poi trasformato in "cocuzza",
"cozuccae" e, infine,
zucca, ancora oggi
in meridione vengono chiamate cocuzze.
I progenitori delle zucche coltivate
potrebbero essere la specie Cucurbita lundelliana e
Cucurbita martinezii, spontanee nel Messico, che
danno prodotti fertili negli incroci con le specie
coltivate. In ogni caso le due specie spontanee, anche se
non sono progenitori di quelle coltivate, hanno certamente
contribuito, attraverso lo scambio di geni, ad aumentare la
variabilità.
Nella tradizione contadina era uso tenere in
casa una zucca come soprammobile, quale auspicio di felicità
ed abbondanza.
Negli Stati Uniti la sua popolarità raggiunge il culmine il
31 ottobre, giorno di Halloween, quando case e strade
vengono invase dalle zucche, scolpite animate dalla
guizzante luce della candela all'interno.
Il termine deriva da hallow, "consacrare,
santificare". la festa moderna è incentrata sul
fatto che
i morti tornino sulla Terra per celebrare la propria
festività.
Io non ho mai amato la festa di
Halloween
perchè l'ho sempre ritenuta lontana dalle nostre
tradizioni, poco rispettosa e, soprattutto, di
provenienza statunitense con gli eccessi
commerciali e strumentali di quella cultura lì.
In realtà la festa originaria non
sarebbe poi così discutibile: nacque in Irlanda
dove la leggenda vuole che un fabbro ubriacone
non venne accolto in paradiso per la sua
dissolutezza, ma neanche il diavolo lo volle
perchè sarebbe stato troppo anche per l'inferno
e fu costretto a vagare da morto tra i vivi e a
loro si manifesta il giorno di
Halloween con una lanterna ricavata da una
rapa chiedendo ospitalità.
Questa leggenda fu "costruita"
per spiegare l'origine di strane fiammelle
dovute alla combustione di materiale organico
che si manifestavano, in quel periodo dell'anno,
nelle campagne paludose irlandesi.
I coloni irlandesi giunti nel
Nuovo Mondo, videro che certe zucche erano più
facili da svuotare per farne lanterne per la
festa delle rape, quindi le utilizzarono e la
prima menzione di tale sostituzione risale ad
uno scritto del 1835. |
Le
Cucurbitacee sono per lo più piante
annue,
raramente perenni, ma per lo più
erbacee
(assai
di rado arbusti)
rampicanti o
striscianti poiché i loro fusti ruvidi, provvisti di peli,
cavi, non le sorreggono in modo efficace. Per questo motivo,
spesso, sviluppano particolari strutture di ancoraggio: i
viticci,
semplici o ramificati, che sono
filamenti verdi che si attorcigliano a spirale
appena in contatto con un sostegno. Alcune piante sono
monoiche perché portano due tipi di fiori: quelli
maschili e quelli femminili; altre, invece, sono dioiche
perché portano i fiori maschili e quelli femminili su due
piante diverse, la fecondazione richiede quindi
impollinatori esterni come api o vespe, questo implica un
frequente incrocio di varietà. Nella lotta ai parassiti
occorre stare attenti a non usare prodotti che danneggino
gli insetti impollinatori.
Solitamente, le piante dello stesso genere ma specie
diverse, non si incrociano e se succede di solito è a
seguito di forzature. Tra le zucche, ad esempio, una
Cucurbita pepo (zucchina) non si incrocerà facilmente
con Cucurbita moschata (trombetta d'Albenga o moscata
di Provenza) o Cucurbita maxima (Marina di Chioggia).
E' importante che ciò non accada per evitare ibridazioni che
potrebbero generale risultati con perdita di caratteristiche
positive.
Si può anche ricorrere a interventi "manuali"
per farlo bisogna aspettare di
avere un fiore femminile che si sia appena aperto (al
massimo 12 ore), scegliere tra i diversi fiori maschili il
più grosso tra quelli che si stanno per aprire (oppure si è
aperto da meno di un ora) staccarlo dalla pianta, togliere
delicatamente tutti i petali senza scuotere via il polline e
poi con gli stami messi a nudo sfiorare delicatamente il
centro del fiore femmina in modo da trasferire il polline.
Se la fecondazione è riuscita già dopo pochi giorni si vedrà
iniziare a crescere quel piccolo embrione di zucca che è
alla base del fiore.

Un altro metodo, che preserva il fiore, è usare un
bastoncino cotonato o un
pennellino dalle setole morbidissime, passarlo sugli stami
del fiore maschio per “prendere” il polline e poi
impollinare il fiore femminile sfiorando delicatamente il
centro per trasferirlo.
Uno studio condotto sui meloni ha evidenziato che il
rapporto tra fiori maschili e
fiori femminili: è determinato dalle condizioni climatiche:
giorni lunghi e temperature elevate favoriscono la
formazione dei fiori maschi, giorni corti e temperature
basse (12-15°C) quelli femminili, inoltre con il
passare del tempo, si ha una graduale diminuzione dei fiori
maschili che crescono su lunghi sottili peduncoli e hanno
gli stami cioè il pistillo, lungo e sottile e non portano
alla fruttificazione ed un aumento dei femminili da cui si
producono i frutti, hanno il pistillo più corto e carnoso o
ermafroditi, sino al punto oltre il quale la pianta produce
soltanto fiori femminili o ermafroditi.
I fiori sono di un giallo accesso, quando sono maturi,
raggiungono la classica colorazione giallo intenso e possono
essere raccolti, ma conviene non asportare tutti i fiori
maschili, altrimenti la pianta non produrrà nulla. La zucca
invece è un ingrossamento del fiore, di cui rimane a poco a
poco visibile solo la parte superiore del petalo.
Quando si presentano zucchini o le zucche gialle e molli può
indicare anche carenza o troppo azoto, ma normalmente è
dovuto alla mancata impollinazione.
Le Cucurbitaceae,
come le
Solanaceae,
sono considerati frutti in quanto contengono i semi,
sono una famiglia del philum delle angiosperme ...
Le angiosperme
sono una divisione (phylum) del regno vegetale comprendente
la maggior parte delle piante viventi. Ne fanno
parte gli arbusti e gli alberi più comuni (a
eccezione dei pini e delle altre conifere),
moltissime specie erbacee e organismi vegetali
altamente specializzati come le piante grasse.
Rappresentano lo stadio più elevato dell’evoluzione
delle piante. Angiosperme deriva dalle parole greche
aengeion, “involucro”, e sperma,
“seme”, e allude al fatto che il seme di queste
piante non è nudo come quello delle gimnosperme, ma
protetto da un’apposita struttura detta ovario. Il
loro frutto è un peponide cioè un frutto carnoso
sincarpico (con i carpelli in una cavità ovarica
singola). Il pericarpo (parete esterna) è più
o meno duro a seconda della specie o varietà, fino a
raggiungere una consistenza legnosa. Il mesocarpo
(parte interna) contiene la polpa che può essere
dolce, e si presenta a volte fibrosa o succosa.
Contiene molti semi. A volte la polpa si riassorbe e
si forma una grande cavità centrale, come nel caso
delle grandi zucche. |
... che comprende oltre 900 specie suddivise
in 134 generi tra cui troviamo:
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-
Cucumis sativus:
cetrioli originari dell'Asia ma ampiamente
coltivata in Europa dai tempi antichi, sono frutti di
forma allungata, si raccolgono e si mangiano verdi e
immaturi, prima che diventino gialli, tagliati a fettine
e conditi come insalata;
-
Cucumis melo:
melone facile da riconoscere per i frutti sferici
dall'odore gradevole. Alcuni studiosi ritengono che
provenga dall'Asia mentre altri dall'Africa, sicuramente
è una pianta coltivata fin dai tempi più antichi in
Egitto. I suoi frutti hanno la superficie liscia o
reticolata, cioè provvista di piccoli rilievi che
disegnano una rete. La parte centrale della polpa è di
colore bianco o arancio, è cava e contiene numerosi semi
appiattiti; di importante valore
dietetico per l’elevato contenuto di Vitamina A e
Vitamina C e per la ridotta quantità di calorie (33
calorie per 100 grammi); le caratteristiche
organolettiche e il profumo lo rendono adatto a
molti tipo di utilizzazione: antipasti, frutta, dessert,
ecc.; la difficile conservazione di molte varietà
ne compromette il valore commerciale. Il melone è una
pianta molto esigente dal punto di vista luminoso
e termico: richiede condizioni di giorno lungo ad
elevata intensità luminosa e temperatura minima 12° C,
temperature ottimali di 18 – 20° C la notte e di 25 –
30° C il giorno;
-
Citrullus vulgaris
o
Cucumis citrullus: angurie
originarie dell'Africa tropicale, prime tracce della
loro coltivazione risalgono a 5000 anni fa, tra gli
Egici che ritenevano derivasse al seme del dio Seth, con frutti sferici
dalla buccia verde o chiazzata. La polpa zuccherina a
maturità è rossa e contiene molti semi neri e appiattiti;
nel savonese è chiamata romagnata perché in
passato il grosso della produzione proveniva dalle
coltivazioni romagnole;
-
Cucurbita moschata:
originaria della fascia tropicale delle Americhe, è
chiamata così per il suo odore muschiato. Zucche
a maturazione di colore marroncino,
peduncolo duro,
leggermente rigato, lucido all’inserzione del frutto,
foglie non spinose
a fusto rampicante, le zucche da inverno,
violine,
butternut,
lunga
di Napoli,
trombetta d'Albenga
(che si possono raccogliere anche immature durante
l'estate quando sono simili agli zucchini),che
hanno il fusto dalla forma “a pera”
allungato, oblungo o
cilindrico, più o meno curvato all’apice, polpa
consistente di colore giallo arancione,
hanno tutti i semi concentrati in una
estremità,
ma
anche a forma rotonda più o meno schiacciata tipo
Moscata di Provenza.
-
Cucurbita maxima:
originaria del Sud America. È quasi sempre consumata
quando è matura, e se ne sfruttano anche i semi, anche
per la produzione di olio. Il nome non è stato scelto a
caso, dato che questa specie produce i frutti più grandi
noti nel regno vegetale, pesanti anche svariate
centinaia di chilogrammi. Sono
zucche di
colorazioni varie anche a
forma di "berretta" anche con scorza rugosa o
bitorzoluta, Mantovana, Marina di Chioggia, Berretta
Piacentina, Blu d'Ungheria, ma anche Atalntic Giant e la
Delicata, conosciuta come Giapponesina, zucche da
inverno,
peduncolo tenero, cilindrico e liscio
simile ad un turacciolo Stelo tenero, tondo,
fusto rampicante
frutti sferoidali talvolta enormi, a buccia variamente
colorata, polpa gialla, dolce;
-
Cucurbita pepo:
sopratutto zucchini che sono
originari dell’America Centrale (Messico)
i resti archeologici più antichi, ritrovati in Florida,
risalgono al 10.000 a.C.
sono stati introdotti in Europa solo nel 1700. Questa
specie
si è diffusa molto di più di tutte le altre specie,
poiché si riesce a coltivare anche in zone più fredde e
fino a 2.100 metri di altitudine sul livello del mare.
hanno avuto due processi indipendenti di domesticazione
che hanno originato due linee evolutive separate che
formanodue sottospecie: C. pepo pepo e C. pepo ovifera
D’estate consumiamo i fiori e i frutti immaturi che
possono essere molto piccoli e pesare solo pochi etti,
oppure molto grandi, pesanti decine di chili. Sono
bianchi, gialli, verdi, striati, bicolori e di tante
altre varianti cromatiche. La polpa è priva di quel
colore arancio che caratterizza le altre specie di
zucche, anche se ci sono varietà a polpa colorata.
A questa specie appartengono anche le varie
zucche
Pâtisson.
Hanno il
peduncolo duro angoloso, rigato stelo duro, angoloso,
le foglie sono
grandi a lembo esteso (30 – 40 cm) suddiviso in 5-7 lobi
profondi, muniti di peli pungenti (nelle
zucche d’inverno le foglie non presentano
lobature e sono prive di peli pungenti);
presenta
un apparato radicale molto ramificato e superficiale,
mentre lo stelo è robusto e angoloso provvisto di organi
rampicanti detti cirri) e a portamento cespuglioso,
strisciante o ad alberello. Le foglie sono grandi a
lembo esteso (30 – 40 cm) suddiviso in 5-7 lobi profondi
di colore verde, munite di peli pungenti. I piccioli si
presentano lunghi, ricoperti di peli rigidi e pungenti.
-
Cucurbita melanosperma:
zucca spaghetti famosa per la
consistenza della sua polpa cotta, paragonabile a
capelli d'angelo. È una pianta particolare, tipica
dell'Asia dell'est, ed originaria del Messico;
-
Cucurbita argyrosperma (zucca dai semi d'argento) in
passato mixata, specie di breve durata area di
coltivazione Argentina e Sati Uniti di scarsa
distribuzione altrove per la scarsa bontà della polpa;
-
Lagenaria
siceraria:
originaria dell’Africa, i cui frutti immaturi sono verde
chiaro, lunghi, spesso ricurvi e ricoperti di pelucchi,
che a mano a mano che maturano diventano lisci e di
color beige sono le
zucche a forma di fiaschetta principalmente
ornamentali, utilizzate dai romani come contenitori da
acqua o da vino perchè se essiccata
la buccia diventa dura e impermeabile.
Per ciascuna specie ci sono diverse
"cultivar" termine inglese derivante dal latino
"varietas culta"
che significa "varietà coltivata" ovvero l'equivalente alla
razza di una specie animale realizzata con la domesticazione
e la selezione inoltre sono facilmente auto ibridabili per
cui la definizione delle caratteristiche può variare
moltissimo, come varia moltissimo il nome che viene
attribuito al singolo frutto che spesso si assomigliano. Io
nell'assegnare un nome ad una foto ho cercato di attribuire
quello che la maggioranza delle fonti attribuisce.
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Note
di coltivazione
La tradizione vuole che la semina avvenga con luna
crescente 2 o 3 giorni prima del plenilunio. Temperature ottimali per
germinazione dei semi: 25 – 35 °C per crescita 18 – 30
°C.
In marzo, massimo aprile, i semi vanno
inseriti nei vasetti con la terra con la punta rivolta verso
il basso facendo attenzione a non spingerli troppo in
profondità. Il trapianto dovrà
essere effettuato quando la piantina avrà emesso 3-4 foglie
esattamente dopo la parziale distensione della II foglia
vera perché dopo l’emissione della III foglia vera
aumenterebbe lo stress da trapianto,
dopo circa un mese e oltre, soprattutto quando non vi è più
il rischio di gelate notturne [per Morbello dopo il
1° MAGGIO]
durante il trapianto è consigliabile aggiungere sul fondo
della buca di trapianto abbondante letame maturo,
procedendo a trapiantare la zucca in
posizione leggermente elevata rispetto al terreno, questo
per evitare il ristagno di acqua sul colletto della pianta,
che potrebbe portare a marciumi.
Le piantine si allargheranno
molto andranno disposte distanziate l'una dall'altra di
almeno 1-1,50 mt, stessa distanza va mantenuta anche tra le
file; si può eseguire la pacciamatura al fine di evitare la
comparsa e la crescita di erbe infestanti o toglierle
manualmente all'occorrenza, ma non estesa, perchè le zucche
generano delle radici accessorie utili per alimentare i
lunghi tralci.
L’apparato radicale delle zucche
(tutte) è esteso e con uno sviluppo superficiale. Nella
maggioranza dei casi non affonda tra i 20 ed i 40 cm nel
terreno, e non necessitano di una profonda lavorazione del
terreno, in
particolare le zucche hanno bisogno di molto potassio
o avremo delle zucche poco saporite,
è utile aggiungere cenere di legna al terreno, che
apporta appunto potassio senza alterare il contenuto di
azoto, un eccesso di quest'ultimo elemento potrebbe portare
ad uno sviluppo fogliare troppo esteso a scapito dei frutti.
La cenere contiene anche calcio che contribuisce ad
abbassare il Ph del terreno; si può anche usare il
borlande che sono residui di lavorazione delle
barbabietole; i contadini le piantavano intorno alle
concimaie, dove trovavano nutrimento a sazietà. All'inizio
della fase vegetativa si può irrorare con macerato d'ortica
ad integrare la concimazione.
Le Cucurbitaceae prediligono
temperature tra i 18 e i 24 gradi e iniziano a soffrire
sopra i 28-30 gradi.
A
temperature sotto i 10 gradi possono subire danni
Aspettate dai 2 ai 4
anni prima di riposizionarle nello stesso posto che deve
avere una buona esposizione solare
e con un ph tendente alla neutralità (7). Durante la
preparazione autunnale va arricchito di materia organica di
qualsiasi genere (letame: bovino, equino, ovino, ecc.).
Una delle malattie più frequenti è l’oidio, irrorare
con zolfo ramato (se serve).
Il suo ciclo è di 150 giorni circa (5 mesi). Saranno
necessari 60-70 giorni dalla germinazione per dare alla
pianta un buono sviluppo vegetativo.
Dei cetrioli e
zucchini si consumano i frutti immaturi, sono verdure molto
adatte all’alimentazione estiva in quanto ricche di acqua e
con un importante contenuto in sali minerali e vitamine. |
Zucchini
specie
Cucurbita
pepo,
ha soltanto 20 calorie in 100 grammi
di frutto,
è
molto ricco d’acqua e sali minerali (potassio e fosforo). Il
sapore gradevole e la versatilità li fanno entrare in una
varietà molto ampia di preparazioni.
Richiede un ph del terreno compreso tra sei e sette. La
produzione di una pianta di zucchini inizia a un mese dalla
semina e può continuare fino al primo gelo, ma il culmine dura
per due mesi, il ciclo totale sarà di 3 mesi visto che serve un
mese per arrivare in produzione.
Si
chiamano zucchini o zucchine? Ho fatto un pò di ricerca
su internet: si usano entrambi, ma al
nord e al centro prevale l'uso del maschile. La variante
femminile si su usa prevalentemente al Sud (ma anche in
Lombardia). Volendo sottilizzare per zucchino si intende
il frutto, mentre la zucchina è la pianta col frutto.
Il termine zucchino compare per la prima volta nel 1875,
zucchina nel 1879, il dizionario Battaglia consiglia di
usare il termine maschile. Infine, giusto per fare i pignoli: si dice lo zucchino
al singolare, gli zucchini al plurale. |
E’ utile tornare a concimare la pianta di
zucchini quando inizia a produrre, la pianta richiede
soprattutto azoto e potassio. Si interviene dopo la comparsa dei
primi fiori.
Si distinguono i fiori maschili da quelli
femminili (i fiori maschili alla base dei petali hanno la
corolla a forma di trombetta), mentre i fiori femminili sono più
corti perchè hanno il picciolo con l’ovario.
Se lo zucchino non si impollina diventa scuro e
si forma il frutticino che marcisce. I frutticini devono essere
immediatamente eliminati, con molti frutticini si arresta la
produzione della pianta.
Nella
raccolta dei fiori, occorre considerare l’impollinazione e
lasciare le femmine e qualche maschio. Meglio non cogliere i
fiori al mattino per lasciar lavorare gli insetti impollinatori,
oppure procedere come descritto per l’impollinazione manuale
delle zucche.
Si può sostenere il fusto con pali da 120 cm a
cui legarlo per avere una migliore esposizione al sole, areare
la pianta e essere più comodi a raccogliere, ma lasciarlo a
terra a strisciare produce benissimo lo stesso.
Lo zucchino è un frutto che si raccoglie acerbo,
senza lasciarla ingrossare troppo. Maturando diventa amaro,
mentre raccolto di piccole medie dimensioni è una verdura dal
gusto migliore.
Esistono diverse varietà di
zucchini, che non presentano, però, molte differenze nel sapore.
Il più diffuso nei nostri mercati ha il frutto cilindrico,
raramente piriforme (tipo pera) e colore verde: esistono
varietà chiare,
striate, o con la buccia completamente bianca o gialla (meno
comuni). La
varietà
più nota è quella del Nero
di Milano, di colore verde molto scuro e uniforme
rispetto al verdino pallido del genovese, ha la punta tonda e la
polpa ben soda, io preferisco l'Alberello
di Sarzana.
Il Tondo di Firenze,
che presenta una pelle color verde erba e delle costole
longitudinali molto pronunciate sul corpo del frutto, o il
Tondo di Piacenza (di colore scuro) o anche
Il Tondo di Nizza, più chiaro e dalla forma
rotonda appiattita ai poli. La zucchina Romanesca
con costole longitudinali, ricoperta da una sottile peluria.
Una cultivar molto conosciuta ed
apprezzata è quella dello zucchino genovese:
precoce, dal colore verde chiaro, produce frutti tubolari e
sottili che vanno a rigonfiarsi verso l’estremità del fiore.
Vanno raccolti quando sono sui 20-21cm di lunghezza.
Lo zucchino Alberello di Sarzana,
nella foto a sinistra
nella versione strisciante che prediligo perchè le cucurbitacee
spesso generano delle radici aggiuntive lungo il tralcio e
quindi può ricavarne ulteriore nutrimento, l'ho anche allevato
ad "alberello", come consiglia il nome,
mettendo una canna
robusta
per farlo crescere diritto, si agevola la raccolta e può
raggiungere anche 1 -1,5 mt di altezza.
E' una cultivar molto produttiva e con un ciclo
precoce. Il frutto si presenta di media grandezza, allungato, di
colore verde chiaro con costolature appena accennate e ricco di
lenticelle (piccole protuberanze che permettono direttamente lo
scambio dei gas fra i tessuti interni e l'esterno) simili per
forma e dimensione al genovese. Per il suo gusto può essere
consumato anche crudo, una delle preparazioni tipiche della zona
sarzanese è quella fritta in pastella, ottimo!
Le foglie presentano molte lobature e frastagliature, sono
ricche di peli ispidi, di color verde chiaro. In genere fa' uno
zucchino ogni foglia, e svariati fiori maschili, non molto
grandi ottimi in cucina.
Dal punto di vista salino gli
zucchini abbondano soprattutto di potassio e manganese,
apportano un modesto apporto di vitamina C, di retinolo
equivalenti (vitamina A) e di acido folico. Hanno un effetto
saziante.
Gli
zucchini non vanno mai cimati pena non raccoglierne più. |
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Le zucche non si segnano mai!
(Nel senso che non si devono indicare col dito. E’ una
vecchia superstizione popolare da rispettare religiosamente!)
"Va in giardino e portami una zucca."
Cenerentola subito andò a cogliere la più bella
che le riuscì di trovare, e la portò alla
comare, senza capire come mai quella zucca
l'avrebbe fatta andare al ballo. La comare la
vuotò e quando non fu rimasta che la sola
scorza, la percosse con la sua bacchetta e la
zucca fu subito mutata in una bella carrozza
tutta dorata.
(Charles Perrault)
L'autore non ci dice che tipo di zucca fu
utilizzata, ma quasi sicuramente era una Moscata
di Provenza, anche se alcuni sostengono fosse
una Rouge Vif d'Etampes. Sempre zucche di
origine francese sono. |
La zucca
in
Africa è simbolo di fertilità perchè la dea YEMONJA creò il
primo essere umano per mezzo di una zucca. Nella simbologia
cinese è associata alla longevità. Nelle culture indigene
americane la zucca è considerata pianta sacra insieme al
mais e ai fagioli: erano le tre sorelle che rappresentavano
la base della sopravivenza del popolo.
La zucca è una pianta annuale, dal fusto
strisciante lungo fino a 6m, con peli ruvidi e grandi,
foglie palmate, morbide con un lungo picciolo peloso. Se
trova un sostegno, si arrampica verso l’alto aiutata dai
viticci, sottili riccioli resistentissimi, derivati da
foglie trasformate.
Si
tratta di una pianta poco esigente: apprezza qualunque
terreno ph compreso tra 6 e 7,
è indispensabile assicurare abbondanti e regolari
innaffiature, e una adeguata concimazione, per
avere zucche saporite e dolci al compost o al letame secco
occorre aggiungere potassio, per questo ottimo mischiare
cenere.
Le zucche sono monoiche cioè portano
i due tipi di fiori: quelli maschili e quelli femminili; i
fiori femminili si riconoscono perchè, alla base, hanno
l'embrione di una piccola zucca, mentre quelli maschili
hanno lo stelo liscio.
Un frutto ha raggiunto la completa
maturazione quando il picciolo si secca, ovvero perde la
capacità di trasportare linfa, è il momento della raccolta
di solito anche la pianta inizia a seccarsi.
Il
tralcio principale (chiamiamo così il tralcio che spunta
dai cotiledoni, le prime foglie) si svilupperà in senso
opposto alla prima foglia. Farlo crescere al centro
dritto, i tralci secondari (cioè quelli che si sviluppano
dagli internodi del tralcio primario) andranno disposti
parallelamente fra loro e perpendicolari rispetto al tralcio
primario. Sarà importante eliminare i tralci terziari, cioè
quelli che nascono dai secondari. A 30 giorni
dall'allegagione (la
fase iniziale dello sviluppo dei frutti successiva alla
fioritura) del frutto in crescita è
importante cimare gradualmente
(magari in 5 giorni) i tralci ancora in crescita ad
eccezione del primario. La cimatura della pianta coincide
con l'inizio del periodo di massimo sviluppo del frutto che
quindi avrà a disposizione tutta l' energia della pianta, occorre
procedere recidendo il fusto centrale in formazione sopra il
nodo della quarta/quinta foglia dopo la prima zucca e
in seguiti cimare sopra la seconda foglia dopo
l'ultimo frutto, nei tralci secondari.
Non lasciare che la pianta produca più di 3-4
frutti.
Nelle
campagne la zucca veniva chiamata “il maiale dei
contadini poveri”. Della zucca, infatti, un
tempo non si buttava via niente: la polpa era
apprezzata per il potere saziante superiore a
quello delle patate, con la scorza, intagliata
ad arte, si creavano suppellettili, contenitori,
fioriere, borracce e strumenti musicali. Anche i
semi erano preziosi: macinati o essiccati,
guarnivano dolci e insalate, mentre, tostati
sulla cenere, diventavano uno snack goloso da
accompagnare con un bicchiere di buon vino.
Facile da coltivare e di poche pretese, la zucca
era l’alimento base dei lavoratori a giornata, i
più poveri tra i contadini.
Sulle mense aristocratiche
compariva soltanto nei periodi di “magro”,
quando bisognava fare penitenza. A Ferrara, a
Reggio Emilia e soprattutto a Mantova in queste
vesti, l’umile ortaggio trovò, tuttavia, la sua
consacrazione: i tortelli Quaresimali, ripieni
di zucca (detti anche cappellacci), diventeranno
un emblema della tradizione gastronomica
italiana. |
Conviene favorire
lo sviluppo di radici avventizie.
In genere si attende che il tralcio primario su cui fare
crescere
la zucca abbia raggiunto la lunghezza di 3m
circa. E'
importante che la zucca da allevare abbia forma regolare e
un picciolo abbastanza lungo che le consenta di crescere
sufficientemente lontana dal tralcio che l'alimenta.
Ogni 7-10
giorni bisognerebbe nutrire la pianta con concimi minerali
equilibrati contenenti azoto, fosforo, potassio, ferro,
magnesio, calcio e microelementi o con prodotti naturali
stimolanti (sangue bovino, alghe, ecc.). Nella fase di
ingrossamento e maturazione dei frutti preferire un rapporto
con più alto titolo di potassio, ma eccessi idrici e di
concimazione, specialmente azotata, rendono le piante molto
vigorose e quindi meno produttive.
La raccolta si effettua in autunno,
tra settembre e novembre,
per garantirne la lunga conservazione, secondo la tradizione popolare, si
devono staccare dopo le tempora d'autunno che cadono fra la
III e la IV domenica di settembre,
cioè dopo il mercoledì, venerdì e
sabato dopo il 14 settembre,
meglio di luna vecchia. In pratica raccoglierle quando
sono completamente mature e
hanno raggiunto il giusto colore. Più si lasciano nell'orto,
più il sole continuerà a farle maturare e la polpa si
addolcirà sempre più, contribuendo a renderle più gustose e
conservabili. Un indicatore utile per capire quando è il
momento di raccoglierle è osservare il picciolo che comincia
a seccare così come la pianta e le foglie che ingialliscono.
È necessario tagliare con un coltello una
lunga porzione del picciolo (6-8 cm), possibilmente in una
giornata asciutta e soleggiata. Vanno lasciate per qualche
giorno in un locale fresco, ventilato e asciutto,
appoggiandoli in cassette da frutta con paglia o foglie
secche.
I
semi per la semina si scelgono eliminando quelli vuoti o danneggiati, si
lavano per liberarli dai filamenti e si lasciano asciugare
in luogo fresco e asciutto (senza salarli!); si conservano
in sacchetti di carta.
A livello domestico i semi sono uno scarto,
ma in realtà sarebbero una risorsa. Dai semi si ottiene
anche un olio di aroma intenso,
sono ricchi in carotenoidi, sali minerali -
come zinco, manganese, fosforo, ferro - ed acidi grassi
essenziali come acido oleico e linoleico. Sono anche
naturalmente ricchi di vitamina E, noto antiossidante, ma
anche carboidrati.
In
Italia sono chiamati bruscolini: per consumarli
bisogna lavarli, rimuovere i filamenti strofinandoli tra le
mani poi si dispongono in una pirofila foderata con la carta
da forno e farli tostare a 200-220°C fino a quando
avranno cambiato colorito, rimuoverli e salarli a piacere.
un tempo il loro consumo era molto diffuso come spezzafame o
passatempo. ho trovato un sonetto nel libro "Zucca" di
Pasquali, Musso e Bava, attribuito a Mario Luciani, ma non
ho trovato altre conferme:
Sanno de poco, ma quer poco abbasta
a chi nun sogna er tanto e ce fa festa:
ciammazzi er tempo, e manco questo guasta,
ché un giorno, sarà lui a dacce in testa.
Da un punto di vista nutrizionale la polpa
della zucca ha un basso potere nutritivo, circa 18 Kcal/100
gr (33
calorie ogni 100 grammi di prodotto fresco)
ma contiene elevate quantità di
vitamine A, C e B9 ed ha un alto contenuto di potassio e
basso di sodio con proprietà naturalmente diuretiche, è
inoltre ricca di fibre, e, come tutti i frutti di colore
arancione, è ricca di betacarotene.
Dalle zucche si può ricavare anche il succo
con un estrattore; in Germania il succo lo aggiungono ai
vini bianchi e si stanno diffondendo anche birre a base di
zucca in origine un tempo fa usata negli Stati Uniti perchè
più economica del malto d'orzo, ora sta diventando una moda
molto apprezzata.
Non è facile orientarsi per elencare
i tipi di zucche, solo ora si cerca di valorizzare
le varietà "antiche" cioè quelle legate al
territorio; per anni è prevalsa la filosofia di
ottenere varietà che garantissero il massimo
profitto col minimo sforzo, il risultato è che le
zucche che si trovano in commercio di solito sono
ibridi, ovvero provengono da semi che sono frutto di
selezioni e incroci particolari per cui non è detto
che i semi presi da queste zucche diano un risultato
simile all'originale, anzi può succedere che la
stessa pianta dia prodotti molto diversi, infatti
l'ibrido nasce per fondere le caratteristiche
positive di varietà diverse. |
LE MIE ZUCCHE
varietà che coltivo
e ho fotografato |
specie
Cucurbita
moschata
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La zucca
"trombetta
d’Albenga"
è una varietà
di zucche tipica di Albenga e in più
generale della Liguria, dove venne introdotta in
tempi remoti molto probabilmente dai marinai che
portavano dai loro viaggi frutti esotici e curiosi.
Attualmente è coltivata e consumata quasi unicamente
in Liguria, in Piemonte e in parte della Costa
Azzurra.
La trombetta deve il
suo nome alla particolare e caratteristica forma: se
coltivata a terra si arrotola su se stessa
assomigliando, grazie anche al rigonfiamento finale,
appunto ad una trombetta. Se impalcata invece su di
un pergolato, ha forma allungata e può raggiungere
la lunghezza
di un metro! Il mio record di peso è 6,035 kg. Può
esser consumata quando il frutto è ancora immaturo
come se fosse un zucchino (ottima saltata in
padella), oppure a maturità completa, come una vera
e propria zucca (perfetta per le zuppe), il sapore è
delizioso, di gran lunga superiore agli zucchini
comuni. I semi sono tutti concentrati nel
rigonfiamento finale, quindi la quasi totalità è
costituita da polpa compatta e soda di primissima
qualità, cosa che facilita molte preparazioni
culinarie e la resa. |
 Zucca
Moscata di Provenza Musquée de
Provence (è come la grossa zucca di
Cenerentola) è tipica del sud della Francia anche se
la sua origine è comunque sud americana. La pianta
tende ad espandersi molto sul terreno, con
ramificazioni che si possono sviluppare fino a 6
metri di lunghezza. I frutti sono semisferici,
costoluti e di grandi dimensioni, può
pesare fino oltre i 20 kg, il mio record è 10,500 kg.
Maturazione più tardiva rispetto alle altre zucche.
Il colore della buccia è verde scuro, ma evolve ad
ocra e terracotta con la maturazione. La polpa è
molto spessa morbida e carnosa di colore
aranciato brillante, saporita e di ottima qualità,
soda, di fine tessitura e profumata, con il gusto di
nocciola fresca
ideale da consumare cruda in carpaccio o per
minestre o creme. Di questa
zucca vengono spesso utilizzati gli ottimi semi per
essere tostati e salati.
A lato e sotto le varie fasi di
maturazione delle zucche nate da due piante che ho
messo nel 2015 prendendo i semi da una zucca
comperata: una ha fatto due ramificazioni con una
zucca ciascuna, una ramificazione l'ho cimata,
l'altra no, ma non ho notato differenze nello
sviluppo delle due. L'altra pianta ha fatto una sola
zucca che appare leggermente più grossa delle altre
due. Per caratteristiche è senza dubbio quella della
che più mi aggrada sia per gusto che
per estetica e per la resa.
Purtroppo mi accadere che possano nascere zucche
diverse dalle aspettative a causa di ibridazioni
naturali a opera di insetti impollinatori.
torna su
  
 |
In
passato ho
messo dei semi
raccolti in zucche comperate che hanno generato
diverse zucche una delle quali è immortalata
nell'immagine a sinistra, è una Butternut “Noce
di burro”
chiamata
Early
Butternut
per la
pelle
liscia,
viene chiamata anche zucca olandese nel reggiano e
zucca Gandiotti nel mantovano; ottima per i
tortelli.
HO cercato di procurarmi i semi e
li ho trovati a Piozzo, dove si svolge una
pregevole sagra sulle zucche nata per
promuovere una cutivar locale e sto
ottenendo degli esemplari di
Butternut
interessantissimi!
Questa zucca è' molto diffusa nei paesi anglosassoni
e specialmente negli USA e nel Sud Africa. Si tratta
di una varietà che fu sviluppata negli anni quaranta
nella
Stazione Sperimentale di Waltham nel
Massachusetts, in realtà pare che la butternut non
sia nata in un laboratorio di ricerca, ma abbia
visto la luce già una decina di anni prima a Stow,
un’altra cittadina del Massachusetts, grazie al
contadino
Charles A. Leggett. Questi, visto
che il mais — la coltura principale della zona — non
aveva assolutamente mercato, cercò di racimolare
qualche soldo in più coltivando delle zucche.

Scontento delle
varietà che aveva a disposizione, utilizzò un’antica
varietà di zucca nota dal 1824, oggi piuttosto rara,
chiamata Canada Crookneck. la sua
particolarità è che si può conservare per almeno 3
anni! E la incrociò con altre varietà più buone dal
punto di vista organolettico, ma di difficile
conservazione, cercando di arrivare ad un giusto
compromesso. Negli
anni trenta portò il risultato ottenuto alla
stazione sperimentale di Waltham per averne un
parere. Gli addetti della Stazione furono incantati
dalle qualità della nuova zucca, e chiesero a
Charles Leggett di dare un nome alla nuova varietà e
lui disse:
Visto che è vellutata come il burro e dolce come una
noce, la chiamerò “noce di burro”!
Una caratteristica
molto interessante è che può essere conservata
inalterata per lunghissimo tempo, non i tre anni, ma
è quella che si conserva più a lungo.
Ha una polpa compatta, gradevolissima,
facilmente sbucciabile, con la buccia color camoscio
e la polpa aranciata, di grana fine, soda ma tenera
e dolce di eccellente qualità culinaria, le migliori
preparazioni per esaltarne il retrogusto di nocciola
e la sua cremosità sono senza dubbio zuppe, creme e
consommé, ma può essere utilizzata per preparare
altri primi piatti come gnocchi, ravioli e risotti,
ma anche dolci e addirittura del pane. Inoltre delle
zucche butternut sono ottimi i fiori da preparare
come quelli degli zucchini.
È una pianta vigorosa, a ciclo
abbastanza precoce, di qui il nome Erly,
di buona produttività, forma da 4 a 7 zucche che
possono superare i 3 Kg, il mio record è 1,330 kg;
la porzione rigonfia del frutto contiene una cavità
abbastanza ampia con i semi.

Esiste anche una "versione" con la
buccia rugosa
chiamata
zucca violina
per la forma che ricorda la custodia dello strumento
musicale. Il
mio record di coltivazione è 4,350 kg, alcune fonti
le chiamano entrambe
Butternut,
indicando la prima come “varietà a buccia liscia” la
seconda “varietà a buccia rugosa” e così faccio io.
Nel
corso della crescita ha bisogno di
irrigazioni generose, mentre nel periodo della
maturazione, per ottenere un prodotto
qualitativamente elevato, vi sarebbe la necessità di
un andamento meteorologico asciutto e soleggiato; si
può, far «arrampicare» su una pergola o strutture
simili permettendo poi ai frutti di appoggiarsi alle
strutture stesse.
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|
L’origine
della coltivazione della
zucca
lunga di Napoli
o ‘cucozza zuccarina’
è individuata nella zona dell’Agro Nocerino-Sarnese;
è un peponide di forma clavata, ricurvo e rigonfio
all’apice, lungo 60-70 cm (eccezionalmente 100) e
con un diametro di 15-20 cm; il suo peso può
arrivare a 20-25 Kg il mio record è 8,600 kg; la buccia è liscia, sottile e
di colore verde chiaro o verde scuro. E’
completamente piena di polpa di colore
rosso-arancio, soda, dolce e di sapore muschiato.
Presenta una cavità spostata all’estremità che
contiene il sistema placentario in cui sono presenti
numerosi semi di colore bianco, grigio-bruno, ovali,
appiattiti, leggermente rugosi e con l’orlo
marginale nettamente rilevato.
L’apparato radicale è fibroso,
ramificato alla base ed in gran parte diffuso nello
strato superficiale di terreno. Le foglie sono
reniformi, con 5-6 lobi appena accennati, di colore
verde scuro con screziature più chiare, con presenza
di cirri robusti. I fiori sono portati all’ascella
delle foglie, e hanno una corolla di colore giallo
intenso; quelli maschili compaiono per primi e sono
caratterizzati da un lungo peduncolo; quelli
femminili presentano un peduncolo corto che sorregge
l’ovario dal quale avrà origine il frutto a
fecondazione avvenuta.
Per ottenere frutti
più grossi lasciarne non più di 2-3 a pianta.
Ovviamente
si consiglia l’impianto di
irrigazione a goccia che evita la bagnatura delle
foglie riducendo le problematiche fitosanitarie e
evita squilibri idrici.
Si può consumare cruda (nelle
insalate), marinata, cotta al vapore o al forno, e
può essere impiegata in preparazioni salate come in
quelle dolci;
i suoi semi non sono disprezzabili, visto che
costituiscono uno snack,
un tempo assai popolare.
Oggi la zucca lunga napoletana rischia di scomparire
perché è coltivata in quantità molto ridotte quindi,
quando casualmente in un mercatino dei sapori
nell'ottobre 2018, ne ho visto una non ho potuto
resistere a farmi regalare una manciata di semi. Le
zucche che ne sono derivate sono molto simili, ma
non identiche a quella originaria che probabilmente
era un ibrido.
Cercando
su internet, questa particolare conformazione che ho
ottenuto viene denominata "piena
di Napoli".
https://www.campaniaferax.it/2015/10/07/miseria-e-nobilta-della-zucca-lunga-di-napoli/ |
 Specie
ignota di difficile attribuzione, probabilmente ho
usato semi non ibridi di Moscata o più probabilmente
di Lunga di Napoli che hanno generato queste zucca
di notevole peso. |
specie
Cucurbita
maxima |
 Quintale
è
la zucca italiana di maggiori
dimensioni, anche se, per ora, non sono riuscito a
raggiungere i tre chili, per ottenerle, bisogna coltivare un solo
frutto per pianta, sacrificando quelli che sin
dall'inizio mostrano una crescita più lenta e
contenuta, ma una eccessiva dimensione, a parte il
piacere per il risultato ottenuto, diventa
problematica per la conservazione una volta
iniziata.
Il
fusto è rampicante, i fiori, edibili, hanno 5
petali, la
forma tondeggiante, schiacciata ai
poli. Polpa gialla e leggermente zuccherina. Si
conserva per l’inverno. Utilizzo: Torte salate e
dolci, zuppe, minestre, cous cous, ripieno per
ravioli o tortelli. |
|
Queste varietà
le ho coltivate con successo, ma per
motivi di spazio, non sempre le semino. |
specie
Cucurbita
maxima |
La
zucca
Marina di Chioggia
ha scorza verde dura e
rugosa, molto bitorzoluta, si presenta a tralcio
lunghissimo, con un frutto caratteristico: grosso,
rotondo e schiacciato ai poli con evidente ombelico
simile ad un turbante. Gli spicchi sono molto
marcati. polpa di colore giallo arancione,
dolce farinosa, a pasta soda, compatta e asciutta; è
zuccherina e molto saporita, mentre il peduncolo è
lungo e grosso. Peso variabile dai 6 fino a 40 kg di
peso!
Se la si vede aperta, si riconosce per gli spicchi
molto pronunciati, dalla buccia di colore verde e
polpa gialla-arancione; è particolarmente indicata
per la preparazione degli “gnocchi di zucca” e dei
ripieni in genere perché ha una polpa spessa, dolce,
farinosa e soprattutto priva di fibrosità.
E' detta anche zucca barucca
[definizione della Treccani: zucca barucca s. f.
italianizzazione del veneto zuca baruca;
baruca è il lat. verrūca
«verruca», con allusione alla superficie verrucosa
di
questa zucca]
Nel 2014, da semi raccolti in una
zucca comperata, ho ricavato gli esemplari
dell'immagine a lato nelle due versioni, intera e
tagliata. Gli stessi semi piantati nel 2015 ne hanno
generato una, simile, ma molto più piccola, che ha
cominciato a svilupparsi solo nel mese di agosto.
Non sono andato oltre a seminarla
perchè a causa della forma tipica chiamata "a
capello di prete" e
una scorza troppo dura e costoluta, difficile da
rimuovere generando troppo scarto rispetto alla
parte edibile, anche se il sapore è gradevole.
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 La
zucca
Mantovana
tipica della regione da cui prende il nome,
è facile da riconoscere per il fusto molto lungo, il
frutto grosso e tondo schiacciato ai poli ha livrea
grigio-verde,
cappello a forma di turbante,
un pò gibbosa e costoluta, ma può essere anche
tondeggiante, schiacciata ai poli e peso che può
arrivare ai 7-8 chili,
ma il mio record è 1,600 kg.
Aperta ha gli spicchi molto pronunciati e la polpa
gialla-arancione, molto pastosa e compatta,
gusto dolce e delicato con questa zucca si preparano
i tipici gnocchi di zucca e il ripieno dei tortelli.
Molto diffusa nelle province di Piacenza e Mantova,
insieme ad altre. La differenza che ho notato tra
questa e la Marina di Chioggia è che questa è più
gibbosa e meno bitorzoluta e un colore sul grigio
verde e la buccia più sottile. |
Iron
Cap F1 (coppa di ferro) detta
“Delica“
più nota
come “Giapponesina”
o Tetsukabuto,
è un
ibrido F1,
che nel 1964 l'azienda Takii Seeds di Kyoto,
realizzò da varietà di zucche giapponesi
"Kabocha". E'
una delle zucche
più diffuse,
che si può confondere con altri tipi di zucca,
spesso è spacciata per mantovana
perchè viene coltivata soprattutto in Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia,
nello specifico nelle pianure del mantovano e del
veronese.
Non produce pollini e deve essere coltivata vicino
ad altre varietà.
Presenta una media dimensione,
pesa circa
1-2 kg (mio record 1,277 kg), ha
una scorza verde scuro sottile e una polpa
dolcissima, ricca di Vitamina A.
E' una varietà molto precoce, si trova in commercio
già in piena estate.
Dal momento che non amo gli ibridi,
anche perchè dai semi non si ottengono zucche simili
all'originale e quindi non sono utilizzabili, ho
sempre cercato
di non coltivarla, però finisce che per sostituire
una semina andata male, a volte compro una piantina
già pronta e spesso sono le uniche che si trovano in
commercio. . |
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Di
queste sto cercando i semi: vorrei provarle. |
 Queensland
Blue Originaria
dell’Australia questa
Cucurbita
maxima molto particolare, ricorda nel gusto infatti
la moschata, dolcissima ma di pasta compatta, grandi
frutti e grande produzione. Pelle finissima è di
colore blue. Il frutto raggiunge e supera 6 kg.
Potiron Galeux D'Eysines
é una
varietà francese
di Cucurbita maxima selezionata
nella zona di Bordeaux,
caratteristica perchè i frutti diventano rosa e si
formano delle escrescenze. E' di mediocre qualità
con una polpa fibrosa, ma la vorrei coltivare per il
colore che assume. |
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Queste varietà mi incuriosiscono, ma non ho spazio a
sufficienza per sperimentarle. |
La
Zucca di Castellazzo Bormida
La zona di produzione comprende anche i comuni di
Castelspina, Sezzadio, Casarcemelli, Gamalero; di
forma rotondeggiante e di pezzatura medio-grossa. La
buccia è spessa e bitorzoluta, con solcature
accennate che congiungono l'apice al pedice, ha una
consistenza coriacea ed un colore verde. La polpa è
di colore giallo-aranciato e presenta un sapore
delicatamente dolce che tende ad intensificarsi con
la maturazione
|
La
Zucca di Piozzo ha un peso che
varia da 500 g a 800 g, una buccia sottile, la polpa
colore arancione intenso, una consistenza non
acquosa ed è gustosissima. Questa zucca è ideale per
i risotti, ottima anche per dolci, per ripieni, per
minestre e per fritture.
Ogni anno, il primo weekend di ottobre si svolge la
fiera Regionale della Zucca appuntamento
importantissimo per gli appassionati di zucche. |
La
zucca berretta piacentina
detta anche
cappello da prete
varietà selezionata in Italia, simile alla Marina di
Chioggia; è coltivata principalmente nelle province
di Cremona, Mantova, Reggio Emilia e Piacenza,
da cui il nome, si presenta con una forma simile al
turbante.
La buccia è di colore verde grigio con solcature,
anche se ne esiste una varietà con buccia verde
intenso, molto somigliante alla marina di Chioggia.
La polpa è di colore giallo-arancio, dolce, soda e
farinosa, si conserva a lungo
adatta per i tortelli.
torna su |
Varietà famose o curiose o strane. |
Cucurbita
maxima Atlantic
Giant
(zucca gigante) le prime furono
coltivate da un certo William Warnock in
Canada, il suo record fu di 166 Kg misurato
all'esposizione Universale di Cicago nel 1893.
Neglia anni ha battuto
tutti i record del mondo di taglia e peso arrivando
a superare anche i 500 kg, i;
record assoluto nel 2014 1054 kg, fu battuto nel
2023 da Travis Gienger del Minesota con 1.247 Kg. n
Italia
si sono raggiunti i 783kg. |
Banana
Pink
tipologia di zucche molto vasta, esemplari che
pesano dai 2 ai 15 kg. La buccia è rosa salmone, ma
può essere anche sull’arancione oppure con riflessi
bluastri. Caratteristica forma a banana. Polpa
arancione soda, densa e carnosa, si conserva molto a
lungo. |
Delicata
piccola zucca di forma
cilindrica con strisce verdi orizzontali sulla
buccia color crema o gialla e con polpa finissima
molto dolce e ricca; color giallo-arancione. Pesa da
400 gr fino a circa 1kg. Matura già in estate, non
si conserva a lungo. |
.
In passato, usando semi di zucche
comprate mi sono nate, dalla stessa pianta, zucche
molto simili alla Kabocha (a sinistra) e alla
Potimarron o Red Kuri o Hokkaido (a
destra), che pesa
fino al massimo 2 kg, che ha la buccia rossa
arancione con polpa gialla molto soda e un sapore
dolce,
probabilmente hanno contribuito col loro patrimonio
genetico ad ottenere l'ibrido dal quale ho
recuperato i semi. Dopo queste esperienze ho cercato
di selezionare meglio i semi e di approfondire la
conoscenza delle zucche. |
specie
Cucurbita
pepo
(quella, tra l'altro degli zucchini
descritta precedentemente e delle ornamentali che
non sono commestibili perchè contengono sostanze
amare e tossiche per gli esseri viventi, che non
decadono neanche con la cottura |
 Per
Halloween vengono usate zucche che non
abbiano molta polpa cosicché sono già molto cave
dentro, quindi sono perfette per gli utilizzi
decorativi e non per quelli di cucina, una di queste
è la
Connecticut Field nota anche
come “Big Tom" ha l'epidermide arancione molto
tenera, che la rende ideale per essere scolpita; è
impiegata anche per l’alimentazione animale, ma la
più famosa è la
Jack O'Lantern anche questa
non ha un gran sapore, ma si presta per l'intaglio |
Zucca
Pâtisson
Panachè (zucca bianca francese)
Questo tipo di zucche
erano coltivate dai nativi nordamericani. L'attuale
varietà fu ottenuta da un incrocio, in Francia nel
1850 e ne esistono DI diverse forme. Si consumano i
frutti giovani come fossero zucchine o facendole
crescere come zucche, che comunque resteranno di
dimensioni contenute.
In Italia —dove è piuttosto rara— viene chiamata
zucchina patissone In inglese si chiama Pattypan
squash.
La
zucca pâtisson si può trovare in diverse forme, la
più curiosa è “a disco volante”, appiattita con 10
lobi o in certi casi cornetti, dal colore
solitamente uniforme bianco, ma anche gialle
arancio, verdi, striato, molto scenografica, infatti
è considerata una zucca ornamentale, ma
ha un sapore
delicato a metà strada fra gli zucchini, il fungo e
il carciofo, ideale da friggere o tagliata a metà e
poi fatta a fettine compresa la buccia e fatta
saltare in padella con aglio e olio. Cuoce in poco
tempo, alla fine basta una spolverata di prezzemolo.
Il contenuto calorico
è molto basso (22Kcal per 100g), ma è molto ricco in
vitamine, minerali e oligoelementi. Contiene molto
potassio, calcio e fosforo ed è anche molto ricco in
ferro, è anche molto facile da digerire. |
specie
Cucurbita
melanosperma |
zucca
spaghetti
si presenta con una forma allungata che raggiunge
circa 20 cm di lunghezza e un
peso compreso tra i 2 e i 4 kg
e si conserva molto a lungo.
Presenta una buccia liscia color bianco-crema,
giallo o arancione chiaro. È originaria della
Manciuria (Cina) ed è tra le varietà di zucca più
originali. L’originalità di questa zucca è che,
una volta cotta, la sua polpa assume la forma di
lunghi filamenti che ricordano gli spaghetti.
Ho letto che
quando è cruda, la polpa appare
simile a quella delle altre zucche,
va bollita
intera per 45 minuti o per 20 al fischio nella
pentola a pressione, poi lasciata raffreddare e
tagliata a metà, una volta tolta la parte centrale
contenente i semi si toglie la rimanente polpa
filamentosa, praticamente rimane solo una
sottilissima buccia. Gli "spaghetti"
se dovessero risultare troppo al
dente si può continuarne la cottura in una padella
con un filo d’acqua, quindi
vanno messi in
una terrina e conditi con olio d'oliva, prezzemolo,
sale e pepe.
l'aroma è più vicino a quello della
patata che a quello della zucca, ma conserva i
principi nutritivi di quest'ultima con un'alta
concentrazione di acido folico, potassio, Vitamina
A, Vitamina C e carotene, contiene pochissime
calorie. |
Per
tagliare una zucca dalla buccia molto dura senza farsi male,
ho letto questa tecnica: “prendete la zucca e lasciatela
cadere per terra!” ...attenzione a non rompere il pavimento! |
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Tutti gli anni nel comune di Piozzo, vicino a Carrù in
Piemonte, la prima domenica di ottobre, si svolge la
Fiera Regionale della Zucca.
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