...ma cosa mangiamo?
Un pò di
CHIMICA e FISICA per capire il cibo
Tecniche
di coltivazione
(appunti per mia esperienza e memoria)
Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
produttività e la maggiore resistenza
alle malattie e alle aggressioni dei
parassiti. Queste sono caratteristiche
generiche, non presenti tutte
contemporaneamente. - See more at:
http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf
Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
produttività e la maggiore resistenza
alle malattie e alle aggressioni dei
parassiti. Queste sono caratteristiche
generiche, non presenti tutte
contemporaneamente. - See more at:
http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf
L’invenzione della scrittura ha sancito, per
convenzione, il passaggio dalla preistoria
alla storia, le
prime tracce di scrittura attualmente
riconosciute come tali risalgono alla
civiltà sumerica nel 3200-3100 a.C. (la
preistoria inizia con la comparsa in
Sudafrica della prima specie di Homo Sapiens
sapiens circa 200 mila anni fa), ma penso
che Il più grande spartiacque della storia
umana sia stato, circa 13.000 anni fa (le
fonti sono discordanti, e come potrebbe
essere altrimenti), con l'inizio
dell’agricoltura, che ha diviso gli esseri
viventi tra chi si ciba di quello che trova
e chi si “costruisce” il cibo. Questo ha
comportato forme di aggregazione stabile con
necessità di strumenti di comprensione
reciproca, affinamento delle conoscenze e
trasmissione del sapere. Questa è stata la
condizione indispensabile per la nascita
delle più antiche civiltà umane. |
Per indicare i nomi delle piante
e di tutti gli esseri viventi, si usa il metodo di
classificazione che ideò
Carlo Linnèo, nome italianizzato del naturalista svedese Carl
von Linné (Råshult 1707 - Uppsala 1778) che nel 1753
pubblicò Species Plantarum che è considerato l'inizio
della moderna tassonomia adottando la
nomenclatura binomia, ovvero assegnando agli organismi viventi due
nomi: uno per individuare il genere (che raggruppa specie
simili tra loro)
con
l'iniziale maiuscola
e l'epiteto che caratterizza quella specie
dalle altre appartenenti allo stesso genere, con l'iniziale in minuscolo;
entrambi i nomi vanno inoltre
scritti in corsivo (ad esempio Homo sapiens). Ho
riportato la classificazione che ho trovato usando quella più
nota, anche se spesso ci sono riferimenti ad altre denominazioni
per meglio inquadrare le specie.
[per saperne di più sulla
classificazione degli esseri viventi]
Conoscere la classificazione per famiglia
dei vari ortaggi è molto utile per programmare le coltivazioni
dell’orto. Le piante di una stessa famiglia infatti tendono a
consumare le stesse sostanze dal terreno, inoltre spessissimo
condividono le stesse malattie e gli stessi parassiti. E’ per
questo motivo che nella rotazione colturale un ottimo criterio è
di far girare le coltivazioni evitando di ripetere nella stessa
aiuola dell’orto una pianta della medesima famiglia.
Inoltre
Alcune piante traggono beneficio ad essere poste vicino ad altre, spesso il
beneficio è reciproco, questa caratteristica si chiama
consociazione.
In fondo alla pagina:
Prodotti agricoli tipici
della Liguria;
COSA SI COLTIVAVA PRIMA DELLA SCOPERTA DELL’AMERICA?
COSA CI HA PORTATO CRISTOFORO COLOMBO DALLE AMERICHE?
le foto de
le mie zucche
per anno di
coltivazione con in grassetto i record di peso.
Informazione scientifiche le ho verificate
all'inizio del 2020 e prima di ogni inserimento successivo.
Le foto
di questa sezione, se non è indicata l'origine, ritraggono mie
produzioni o mie osservazioni e sono state scattate da me. |
Nelle
rose e nelle piante in genere rusticità significa resistere a tutte le
avversità naturali
Calendario delle semine
e dei lavori |
Le lune |
Organi delle piante, un pò di
fisica e chimica buona |
Varie,
matematica
e curiosità. |
Piante: miti, storia, linguaggio fiori. |
Superstizioni,
ricorrenze e presepe |
Orto che produce
(raggruppato per famiglie vegetali)
provato - non
provato - proverei |
Fiori coltivati |
Piante aromatiche
famiglia
Laminaceae o labiatae |
Piante più o meno spontanee
e insetti |
Liliaceae
Aglio,
cioplla,
scalogno, porro, asparagi) |
Fiori e piante ornamentali |
Rosmarino |
Piante infestanti |
Rose |
Salvia e
Basilico |
Piante utili e spontanee |
Cucurbitaceae
(zucchini e zucche,
melone,
anguria, cetriolo) |
Gerani |
Origano e
Maggiorana |
Insetti utili e no! |
Ortensia |
Timo e
Origano cubano |
Piante e insetti
di montagna |
Fabaceae
(Leguminosae)(fave, fagioli,
Fagiolini, piselli) |
Tulipani e narcisi |
Santoreggia |
Piante e alberi da
frutto |
Mentha |
Altre informazioni
utili |
Solanaceae
(Pomodori,peperoni, peperoncini,
melanzane,
patate) |
Albicocco |
Lavanda |
Pesco |
Piante aromatiche
appartenenti ad altre famiglie |
tecniche di potatura |
Apiaceae
(Umbelliferae)
(finocchi, prezzemolo, carota,
sedano,
cerfoglio, coriandolo) |
Prugno |
Riproduzione |
Ciliegie & C |
Alloro |
Irrigazione |
Melo |
Dragoncello |
Liquidi e sostanze
utili
e/o tossiche
(Glyphosate) |
Melograno |
Borragine |
Astaraceae
(Compositae)
(lattughino,
carciofo,
dragncello,
cardo) |
Vite |
Mirto |
Erba Luisa |
Ortica |
Fecondazione, ibridazione & OGM |
Ribes rosso |
Camomilla |
Brassicaceae
(cruciferae)
(ravanello,
rucola,
cavoli) |
Frutti di bosco
fragole, lamponi,
mirtilli e more. |
Erba Luisa |
Conservare & Cucinare |
Ginepro, cappero e altre |
DOP, IGP, STG, ecc |
|
Altre famiglie |
Capparidaceae
(cappero) |
Chenopodiaceae
(spinaci, barbabietola, bietola). |
Convolvulaceae
(patata dolce) |
Ericaceae
(100 generi, 3.300 specie: mirtillo, rododendro.) |
Poligonaceae
(50 generi, 1120 specie. Grano saraceno,
rabarbaro). |
Grossulariaceae
(150 specie
ribes
e uva spina)
|
Vitaceae
(15 generi, 700 specie, piante quasi tutte
rampicanti.
vite comune). |
Valerianaceae
(valeriana e una ventina di generi di erbe). |
Poaceae o
Graminacee
(quasi 600 generi e 9.000 specie; non è solo la famiglia delle
erbacce, ma anche quella dei cereali,
mais
e canne). |
Rutaceae
(gli
agrumi
grandi arbusti o alberelli sempreverdi frutti ricchi
di succo. Contengono una larga percentuale di acido citrico
ottime fonti di vitamina C. hanno avuto origine in Asia
tropicale e subtropicale.) |
Rosaceae
(famiglia delle rose ma anche delle
fragole, dei lamponi e dei
principali alberi da frutto. 125 generi 3250 specie) |
Fagaceae
(unicamente piante legnose, famiglia piuttosto primitiva che
riunisce i principali alberi dei boschi con i generi
Castanea,
Quercus, Fagus.) |
Da millenni i
cereali rappresentano la
risorsa
alimentare più diffusa
e utilizzata da gran parte dell'umanità, la prima ad
essere stata ottenuta per coltivazione, quando l'uomo passò
dallo stato nomade a quello stanziale. Ho voluto approfondire
l'argomento, anche perchè le farine sono alla base della nostra
alimentazione. |
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Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
produttività e la maggiore resistenza
alle malattie e alle aggressioni dei
parassiti. Queste sono caratteristiche
generiche, non presenti tutte
contemporaneamente. - See more at:
http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf
Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
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parassiti. Queste sono caratteristiche
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Lo stallatico pellettato è un ottimo sostitutivo del letame
naturale,
viene
ottenuto con la lavorazione delle deiezioni di vari animali (bovini,
suini, equini, polli, conigli, ecc.). Questi materiali vengono
sottoposti industrialmente ad un processo di umificazione cioè di
trasformazione da parte di vari batteri e funghi, che li trasformano in
materia organica più facilmente assimilabile dalle piante. Una volta
umificato lo stallatico viene essiccato e lavorato. Può essere
trasformato in polvere ma più frequentemente lo si riduce in “spaghetti”
che frantumandosi creano l’effetto pellet.
Sulla confezione dovrebbe esserci la scritta “consentito in agricoltura
biologica” o comunque dovrebbe apparire “conforme alla circolare MIRAAF
n. 9594661 del 10-10-95”
|
Tutti gli
ortaggi, eccetto pochissimi, richiedono una esposizione a pieno sole.
Le piante che presentano internodi troppo lunghi stanno
soffrendo mancanza di luce e si "allungano" per raggiungerla.
Peperoni e melanzane richiedono assolutamente il pieno
sole. Anche le cucurbitacee produrranno pochissimo nella mezzombra.
Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
produttività e la maggiore resistenza
alle malattie e alle aggressioni dei
parassiti. Queste sono caratteristiche
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altre negative. Tra le caratteristiche
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parassiti. Queste sono caratteristiche
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Ritengo
che danneggi di più le piante la troppa
acqua che la poca, specie per quelle
coltivate nei vasi soprattutto se di
plastica. Le foglie gialle e la loro caduta,
sono sintomo primario di eccessi di
irrigazione con ristagni di acqua nel
sottovaso. Quando le foglie tendono ad
appassire oppure il terriccio tende a
staccarsi dalla circonferenza del vaso è
quello il momento di procedere
all'irrigazione.
Ci sono caratteristiche positive, e
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produttività e la maggiore resistenza
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L’argilla
è un materiale vivo in grado di regolare la
quantità d’acqua:
grazie alla sua porosità e all’aria che
circola attraverso il vaso, l’acqua in
eccesso può evaporare ed evitare ristagni
che farebbero marcire le radici. garantendo
all’arbusto un terreno sempre fresco e ben
drenato
La plastica è
un materiale leggero, economico e resistente agli
urti. È indicato soprattutto per piante che
non temono i ristagni intorno alle radici,
anzi, hanno bisogno di molta
acqua ed
un terreno sempre umido e
fertile per crescere sane. Nei vasi in plastica il
terreno in superficie si asciuga molto
più velocemente rispetto alla terracotta,
mentre l’acqua tende ad accumularsi sul fondo |
Inoltre troppa acqua durante la maturazione
è probabile che procuri degli spacchi sui
frutti, perché le cellule della polpa si
rigonfiano rapidamente per l’acqua assorbita
e il loro aumento di volume non è
accompagnato da una sufficiente elasticità
della buccia che di conseguenza si lacera.
L’apporto idrico ridotto in prossimità della maturazione esalta il sapore degli
ortaggi non da foglia.
|
torna su
Non
sono “a priori” contrario agli OGM anzi vorrei che l’ingegneria genetica
realizzasse tutti gli obiettivi
utili per le
popolazioni che potrebbe raggiungere, però non mi fido di
chi ha in mano queste tecniche
perché
il profitto è incompatibile con il benessere sociale
QUALI SEMI? ibridi, CMS, OGM...
Oggi in
agricoltura si fa un largo utilizzo di semi ibridi. I semi
ibridi sono indicati con la sigla F1 (Forza 1) sono tutti
identici, non si adattano al terreno, ma bisogna adattare il
terreno a loro con i relativi trattamenti raccomandati. Questi
semi non sono autoriproducenti, ovvero un contadino non può
utilizzare i semi provenienti da una di queste piante per
seminarli l'anno dopo, ogni anno è costretto a comprarli, dalle
industrie sementiere, ibrido non vuol dire
sterili, ma se si pianta un seme prelevato da una pianta ibrida
non si ha la certezza sulla quantità, qualità e tipo di prodotto
che sarà generato
perchè i
"genitori" spesso sono varietà diverse e non specie basi e
producono caratteristiche diverse dagli originali.
Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
produttività e la maggiore resistenza
alle malattie e alle aggressioni dei
parassiti. Queste sono caratteristiche
generiche, non presenti tutte
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altre negative. Tra le caratteristiche
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parassiti. Queste sono caratteristiche
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Tra le caratteristiche positive
degli ibridi c'è la maggiore produttività e la
maggiore resistenza alle malattie e alle
aggressioni dei parassiti quindi la minore
necessità di utilizzo di sostanze chimiche
nelle coltivazioni. Queste sono
caratteristiche generiche, possono non
essere presenti tutte contemporaneamente.
Le caratteristiche negative principali sono
almeno tre: 1) il maggior costo, che è
giustificato dalla complessità del processo
produttivo; 2) l’impossibilità di utilizzare
sementi generate dalle piante nate da
sementi F1 che costringe ogni anno ad
acquistare nuovamente i semi. l sospetto è
che questo derivi da una questione di tipo
economico: se Monsanto & co. vendessero un
seme in grado di riprodursi con lo stesso
standard qualitativo della pianta madre e in
maniera autonoma, è oggettivo che
perderebbero molti guadagni, non essendo più
necessario per il contadino acquistare da
loro il nuovo seme; 3) spesso la modifica
permette di utilizzare alcune sostanze
tossiche, senza che la pianta ne subisca
nocumento, ma che potrebbero restare in
tracce più o meno consistenti nella catena
alimentare... |
Però non tutti
gli ibridi sono uguali: alcuni provengono da impollinazioni
"forzate" di specie naturali, ma spesso vengono prodotti con
alchimie più complesse tipo gli ibridi di ultima generazione i
CMS ibridi a sterilità
maschile citoplasmatica che si potrebbero definire "l'anello di
congiunzione tra gli ibridi e gli
OGM" ma di fatto sono "OGM in incognito". Siamo arrivati
all'assurdo che si consiglia di rinunciare all'acquisto degli
ibridi F1 se non c'è la
dichiarazione
CMS free. Io
consiglio di stare alla larga da tutto ciò, cercando con
contatti con persone di buon senso, di trovare i semi naturali;
ma una serie di domande sorgono spontanee: "la frutta e la
verdura che comperiamo dall'ortolano e che mangiamo, da che semi
deriva?" "...perchè non vi sono imperfezioni?" "...perchè non si
deteriora rapidamente?" "perchè è un pò scipita"...
Su una brochure della Monsanto, scaricabile
da internet, si legge:
“Seminis
è il marchio leader di Monsanto in oltre 150
Paesi in tutto il mondo, nella ricerca,
produzione e commercializzazione di sementi
orticole professionali per il pieno campo e
per serra non riscaldata.
Monsanto si dedica alla ricerca e
innovazione, investendo oltre 200 milioni di
dollari l’anno nello sviluppo di nuove
varietà orticole e vanta 60 stazioni di
ricerca in 17 Paesi nel mondo.
La sigla "F1" abbiamo visto che
contraddistingue gli ibridi, "Prodotto
adatto al mercato biologico."
contraddistingue... una bella
contraddizione... legale certamente... |
Trovo ridicolo e offensivo all'intelligenza delle
persone leggere: "prodotto da agricoltura biologica"
e dizioni simili; frutta, verdura, in generale il
cibo che origine dovrebbe avere se non quella
biologica? in realtà indicano prodotti per ottenere
i quali non dovrebbero essere stati usati
prodotti chimici di sintesi... Visti i prezzi dei prodotti biologici
diventano una discriminante classista intollerabile!
vedi anche la
pagina
IBRIDI - CMS - OGM
...con sorpresa |
COSA
SI COLTIVAVA PRIMA DELLA SCOPERTA DELL’AMERICA?
Leggo che
molte delle verdure che coltiviamo
sono di origine americana, quindi mi è venuta la curiosità di
scoprire cosa si coltivava
in Europa prima del 12 ottobre 1492. Alcune specie vegetali
importate erano presenti anche da noi (la zucchetta che i romani
usavano come contenitore per liquidi, anche un tipo di fagioli
ecc.), ma con esemplari poco redditizi per resa e dimensione di
prodotto.
Dal "Nuovo mondo"
arrivano tra le verdure: fagioli, patate, peperoni e
peperoncini, pomodori e zucche. In aggiunta si scoprono anche
ananas, arachidi, cacao, fichi d’india e mais. Passarono
tuttavia alcuni anni prima che in Europa si comprendesse l’uso
corretto di alcune di queste straordinarie scoperte.
Ne contempo, i
navigatori europei portarono nel Nuovo continente diversi
prodotti: asparagi, cetrioli, carciofi, cardi, cavoli, lattuga e
sedano, oltre a frutti come melograni, more e pere.
Le origini dell'agricoltura risalirebbero a circa
23.000 anni fa e andrebbero situate in Mesopotamia,
Probabilmente l'uomo primitivo iniziò la semina spinto dalla
lunga osservazione dei cicli vitali delle piante: la
conservazione di una parte dei semi raccolti e la loro
successiva piantagione costituirono il primo passo nella
coltivazione della terra. È certo che la nascita
dell'agricoltura avvenne circa 13.000 anni fa nell'area
denominata Mezzaluna Fertile a cavallo tra Africa
e Asia e comprendente l'Egitto e la Mesopotamia. In quel periodo
avvennero cambiamenti climatici che fecero regredire le zone
boschive lasciando spazio per le praterie e le specie graminacee
e trasformò radicalmente la vita degli esseri umani, fino ad
allora riuniti in piccoli gruppi nomadi, perlopiù costituiti da
famiglie o da clan, dediti principalmente alla caccia e alla
raccolta di frutti e radici spontanee. La caccia portava questi
nuclei a spostarsi in continuazione, seguendo gli animali.
Una delle prime piante, di cui è stata trovata
traccia di coltivazione risalente al 7.000 a. C. fu l'orzo a
Jarmo, nel
Turkestan
iracheno, poi la farragine (Triticum monococcum) che derivava
dalla forma selvatica (T. boeoticum), anche in questo caso le
tracce più antiche provengono da Jarmo. Il farro (Triticum
dicoccum), da cui derivano i frumenti tetraploidi (4 cromosomi)
moderni, può essere un ibrido tra la farragine selvatica e
un'erba diploide (T. speltoide) probabilmente queste
coltivazioni si distribuirono su una vasta area nel Medio
Oriente e si diffusero nell'Europa
meridionale.
La più antica pianta coltivata nel Nuovo Mondo fu
la zucca Cucurbita pepo, di cui sono state scoperte tracce
risalenti al 7000 a. C. Nell'America centrale fu il mais (Zea
mays) a diventare l'elemento principale dell'alimentazione di
quelle popolazioni: ne sono state ritrovate tracce risalenti al
periodo compreso fra il 5200 e il 3000 a. C.
Intorno al 3000 a.C., le civiltà della
Mesopotamia e dell'Egitto erano arrivate ad avere una struttura
sociale complessa, basata sull'agricoltura e sullo sfruttamento
dei suoi prodotti, sull'artigianato e sull'allevamento.
L'agricoltura fu dunque la principale causa della nascita delle
prime società stanziali.
In area
mediorientale ed europea si coltivava, tra i cereali, grano
e orzo innanzitutto, poi segale e avena e alcuni ortaggi. In
Medio Oriente erano diffusi i datteri, l'aglio, le cipolle,
le lenticchie e i piselli; le piante tipiche erano olivo e
vite, pur se già in epoca egizia e fenicia, con i primi
commerci su vasta scala, questi vegetali venivano consumati
anche in aree dove non erano coltivati.
Il medio evo
lo si fa
iniziare nel 472 d.C., V secolo, con la caduta dell’Impero
Romano di Occidente, e si può considerare finito nel 1492, XV
secolo, con la cacciata degli Arabi da Granada, ultimo loro
baluardo in Europa, la contemporanea scoperta dell’America e la
successiva Riforma Protestante, iniziata da Martin Lutero.
La produzione delle campagne era
prima di tutto volta a soddisfare una domanda molto circoscritta
e localizzata, che tendeva a esaurirsi all'interno di strutture
gerarchizzate e chiuse.
In autunno veniva seminata la
prima porzione di terreno con frumento e segala. Nella primavera
successiva veniva seminata la seconda porzione con avena, orzo,
piselli, ceci, lenticchie o fave. La terza riposava.
Gli ortaggi erano:
Ortaggi alimentari: Porri,
Aglio, Cipolle è il gruppo più consistente grazie alla
conservazione estremamente agevole. L’aglio aveva un posto
importante anche nella farmacopea, poi il fagiolo quello
dall’occhio, il cece, la fava, il pisello, il cocomero, il
melone, la zucca, la lattuga, il finocchio, l’indivia, la
bietola, la carota, la pastinaca, il bietolone, il ravanello, lo
scalogno, gli spinaci., il cavolo, la rapa e il cavolo cappuccio
sono base delle zuppe familiari, sono gli ortaggi per
eccellenza. Di notevolissima importanza, la rapa, veniva
coltivata in grandi quantità specie nei campi in quanto a fronte
di una resa alta, aveva poche esigenze colturali, era di facile
conservazione, garantiva un valore nutritivo alto. La raccolta
delle rape era una importante scadenza nel calendario agricolo
per il ruolo fondamentale nel sostentamento alimentare dei ceti
rurali.
Ortaggi medicinali: il giglio,
la rosa, il fieno greco, la salvia, la ruta, il cumino, il
rosmarino, il dragoncello, la scilla, il giaggiolo, l’anice, il
girasole, la ruchetta, la bardana, il nasturzio, la mentuccia,
il prezzemolo, il sedano, il levistico, l’aneto, la senape, la
santoreggia, la menta, l’erba gatta, il papavero, il coriandolo,
il cerfoglio…molte delle quali usate anche in cucina. |
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Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
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parassiti. Queste sono caratteristiche
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positive ricordiamo la maggiore
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parassiti. Queste sono caratteristiche
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COSA
CI HA PORTATO CRISTOFORO COLOMBO DALLE
AMERICHE?
Sono dieci gli alimenti principali importati a seguito delle
esplorazioni di Cristoforo Colombo.
1) la patata
è originaria del Perù, Messico e della
Bolivia, territori dove veniva coltivata fin
dia tempi della civiltà azteca e incaica.
Andò a sostituire la castagna
nell’alimentazione popolare. Giunsero in
Italia grazie ai Carmelitani scalzi nella
seconda parte del ‘500. era considerata una
“pianta nocive” perché in principio venivano
mangiate solo le foglie e i frutti, che
inducevano intossicazioni da solanina. Fu
all’agronomo francese Parmentier
Antoine-Augustin che per primo iniziò la
divulgarne avendo capito come consumarla e
grazie all’estrema facilità nella crescita .
2) Pomodoro
originario del Messico e Perù, territori
dove gli Aztechi e gli stessi Inca lo
coltivavano e lo consumavano abitualmente.
Arrivò in Europa grazie a Hernán Cortés,
nell’anno 1540. Al principio furono indicati
come frutti velenosi, fu il pioniere della
botanica in Italia Pietro Andrea Mattioli
(1501-1577), a battezzarlo “Mela Aurea“,
modificato in seguito in “pomo d’oro.
3) Mais
Forse la “scoperta” più importante, per la
sua versatilità e la facilità di crescita,
fu il popolo Maya ad utilizzare questa
pianta per primo, ma forse già i popoli
precedenti ne avevano compreso i valori
nutritivi. I Maya si nutrivano dei chicchi
essiccati, e anche lessati, e sappiamo per
certo che furono i primi anche a macinare i
chicchi per creare delle farine, per poi
arrivare ad ottenere delle “polente
rudimentali”, ma anche una sorta di “tortilles”.
si capì da subito lo straordinario valore
nutrizionale di questa pianta e fu subito
coltivata prendendo il nome di “grano
turco”,
4) Cacao
i primi a carpire le proprietà di questa
pianta ed a intraprenderne la coltivazione
furono i Maya, verso il 1000 a.C. Linneo
classificò questa pianta con il nome di “Theobroma
cacao“, ossia “cibo degli dei” Perché
aveva capito quali fossero le innumerevoli
proprietà benefiche del cacao, che erano già
state ampiamente comprese dai popoli
dell’America centrale. Per i Maya un singolo
seme valeva ben 4 pannocchie di mais.
5) Fagiolo
già 7000 anni fa questi legumi venivano
regolarmente consumati in Messico. Colombo
li scoprì nel suo secondo viaggio a Cuba. Da
subito fu compresa la ricchezza proteica di
tale alimento e questo motivo la sua
diffusione è stata piuttosto rapida.
6) Peperone
Non ebbe una rapida diffusione nella cucina
italiana, ma le proprietà nutrizionali sono
sorprendenti e poco diffuse.
7) Zucca
parliamo della Zucca americana, Altri tipi
di zucca erano già note in Europa.
8) Peperoncino
Alimento antichissimo era usato già 9.000
anni fa. In Europa è arrivato sulle
Caravelle di Cristoforo Colombo. Proprio nel
suo primo viaggio, La Chiesa vietò per
decenni la coltivazione di questo prodotto,
considerato “suscitatore di insani
propositi”, dal gesuita Josè de Acosta.
9) Ananas
l’ha introdotto in Europa Cristoforo
Colombo. Nel vecchio Continente però i vari
tentativi di coltivarlo hanno da sempre
avuto scarso successo. Gli indios chiamavano
questo frutto “anana”, ovvero
“profumo”
10) Tacchino
“Meleagris
gallopavo“, è un gallinaceo
originario proprio dell’America Latina
originario del Messico. Antichi reperti
risalenti ad un periodo di tempo compreso
tra il 200 a.C. e il 700 d.C, sono stati
ritrovati appunto in questo territorio.
Sembra che già alla corte del famoso
imperatore azteco Montezuma, i tacchini
venissero allevati in gran quantità. Gli
Aztechi apprezzavano molto la loro carne e
sovente utilizzavano le loro penne come
ornamento.
Altri comuni alimenti di oggi, meno
importanti nel panorama generale alimentare,
ma che appartengono oramai anche alla nostra
cultura provenienti “dalle americhe” sono
Arachidi, Vaniglia, Avocado, Mango, Papaya…
e il tabacco!
FONTE
http://www.rivistadiagraria.org/articoli/anno-2018/dieci-alimenti-cristoforo-colombo/ |
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Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
produttività e la maggiore resistenza
alle malattie e alle aggressioni dei
parassiti. Queste sono caratteristiche
generiche, non presenti tutte
contemporaneamente. - See more at:
http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf
Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
produttività e la maggiore resistenza
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Prodotti agricoli tipici della Liguria
A oggi 1/11/2017 Sono 15 i presidi Slow Food
in Liguria.
In provincia di Savona i prodotti tutelati
sono l’Albicocca di Valleggia, l’Asparago
Violetto di Alberga, la Castagna essiccata
nei tecci di Calizzano e Murialdo
(i tecci detti seccatoi, sono delle piccole
costruzioni in pietra, talvolta parzialmente
interrate, composte da un solo ambiente con
un solaio o graticciato, situato ad una
certa altezza, su cui vengono stese le
castagne. L'essiccamento viene eseguito
fornendo dal basso moderate quantità di aria
calda mista a fumo, per una durata variabile
dai 10 ai 30 giorni. Le castagne
essiccate, successivamente, vengono
sgusciate e sbucciate), il
Chinotto di Savona, la Pesca artigianale del
Golfo di Noli e, a cavallo con la provincia
di Imperia, la Pecora Brigasca.
Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
produttività e la maggiore resistenza
alle malattie e alle aggressioni dei
parassiti. Queste sono caratteristiche
generiche, non presenti tutte
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Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
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Le curvar caratteristiche della piana d’Albenga,
oltre l’asparago violetto, sono: la zucca
trombetta, i pomodoro cuore di bue, e il carciofo
spinoso. |
In provincia di Imperia l’Acqua di fiori di
arancio amaro
di
Vallebona, paesino quasi sul confine
francese, dove vengono distillati i fiori di
arancio per ottenere un'acqua usata per
aromatizzare e bagnare dolci tipici, l’Aglio di Vessalico, il
Carciofo di Perinaldo, i Fagioli di
Badalucco, Conio e Pigna
e la cipolla egiziana che si adatta molto
bene al clima ligure ed è una specialità
riscoperta in particolare nella
Val di Nervia,
nella zona di
Ventimiglia:
è una pianta erbacea perenne, è capace di
produrre ogni anno e per gli anni a venire
numerose cipolle aeree, non produce semi,
sopporta infatti senza difficoltà l’inverno.
Se non viene raccolta, rivegeta nuovamente
da sola.
In provincia di Genova, il Gallo nero della
val di Vara, la Razza bovina Cabannina, lo
Sciroppo di Rose e la Tonnarella di Camogli.
In provincia di La Spezia lo Sciacchetrà
delle Cinque Terre.
Inoltre ci sono alcuni prodotti specifici,
ad esempio ad Alberga oltre all’Asparago
Violetto c’è il pomodoro cuore di bue, la
zucchetta a trombetta e il carciofo violetto
spinoso e sono detti “i 4 di Alberga”
conosciuti associando il prodotto al nome
della località, ad Andora c’è la Cipolla
Belendina che è una cipolla particolare,
dolce come quella di Tropea ma decisamente
di proporzioni maggiori, può arrivare anche
ad un chilo di peso. C’è anche lo zucchino
alberello di Sarzana.
Poi ci sono i vari prodotti soggetti a
tutela con
i marchi
riconosciuti dall’Europa
tra cui
la Focaccia di Recco che è Igp e si può
chiamare così solo quella che si produce e
si mangia a Recco, per farcirla si usa un
formaggio chiamato la prescinseua che ha la
consistenza a metà tra yogurt e ricotta e
sapore acidulo. L’elenco e le
caratteristiche di questi prodotti si trova
facilmente su internet. |
Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
produttività e la maggiore resistenza
alle malattie e alle aggressioni dei
parassiti. Queste sono caratteristiche
generiche, non presenti tutte
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altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
produttività e la maggiore resistenza
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parassiti. Queste sono caratteristiche
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CONSOCIAZIONI
Alcune piante traggono beneficio ad essere
poste vicino ad altre, spesso il beneficio è
reciproco, questa caratteristica si chiama
consociazione. Esiste anche l’effetto
opposto. Comunque, come per tutte le cose
naturali, si tratta di effetti minimi,
infatti per sortire un effetto evidente come
si potrebbero ottenere con prodotti di
sintesi, bisognerebbe che le concentrazioni
delle sostanze coinvolte fossero molto
elevate.
Una delle consociazioni più famose in
assoluto è quella tra carote e
cipolle, serve ad allontanare i
parassiti ed è particolarmente interessante
perché le due piante consociate traggono
reciproci benefici. La mosca della cipolla
viene allontanata dalla presenza della
carota, mentre la mosca della carota viene
allontanata dalle piante di cipolla. La
regola che ne deriva è che è positivo
associare una pianta della famiglia delle
liliacee (quindi aglio, scalogno, porro,
cipolla) con una della famiglia delle
ombrellifere (quindi carota, finocchio,
pastinaca, sedano).
Il pomodoro allontana la cavolaia e i
coleotteri, per questo motivo le piante di
cavoli e le crucifere in generale,
beneficiano della vicinanza con il pomodoro,
ma anche del sedano e aromatiche che
allontanano la cavolaia.
Menta, melissa e basilico
hanno l’effetto di favorire la crescita del
pomodoro e migliorarne il gusto.
I fagiolini beneficiano della vicinanza
delle fragole, ricambiano il buon
vicinato fissando azoto nel terreno che
resta disponibile al piccolo frutto. Anche
la lattuga beneficia nella sua
crescita della presenza delle fragole.
Lattuga
e
rapanelli
sono colture a ciclo breve, si possono
mettere seminando a file alterne. I
rapanelli vicini alla lattuga restano più
teneri.
Zucchine
e
zucche, fagioli
e
mais.
Questa consociazione è una delle più
antiche, le piante vengono chiamate le tre
sorelle. Si crea una vera e propria
sinergia: I fagioli si possono sostituire
con altri legumi. Il primo fattore positivo
della vicinanza è l’utilizzo dello spazio:
il mais si sviluppa in verticale e offre
sostegno ai fagioli, che sono rampicanti, le
zucchine invece presidiano lo spazio
allargandosi in orizzontale ed evitano il
formarsi di erbe infestanti. Dal punto di
vista delle sostanze nutritive la zucchina è
grande consumatrice di azoto, che i fagioli
rilasciano tramite le radici.
l’aglio contribuisce alla salute e
alla crescita di rose e lamponi
piantato vicino alle aromatiche
potenzia il suo potere di proteggere da
funghi e parassiti.
il cerfoglio migliora sviluppo e
sapore del ravanello
liliacee (Aglio,
cioplla,
scalogno,
porro, asparagi) contrastano la Bolla del
pesco
Basilico
e salvia contrastano l’oidio della
zucca e zucchino. Il basilico
respinge mosche e zanzare
Il rosmarino tiene lontane la
cavolaia,la mosca delle carote.
Timo e coriandolo.
sono sgradite ad alcuni parassiti del genere
dei lepidotteri e contemporaneamente amate
dalle coccinelle,
Salvia
attira le api utili per impollinare e altri
insetti positivi che predano i parassiti
dell’orto.
La santoreggia allontana gli afidi,
la petunia allontana gli insetti
Rafano
tiene lontani gli insetti. |
LE MIE ZUCCHE
2024: 12 zucche per
19,098kg
7 Trombetta d'Albenga per 4,961
kg (0,364 -0,383 - 0,500 - 0,577 - 0,663 - 1,094 - 1,380)
1 Moscata di Provenza per 3,537
kg;
4 ignote per 10,600 kg (0,804 -
1,273 - 4,223 - 4,300);
2023: 16 zucche per
35,476kg
6 Trombetta d'Albenga per 9,786
kg (0,945 -1,082 - 1,130 - 1,572 - 1,636 - 3,421)
4 Moscata di Provenza per
15,155 kg (1.855 - 1,925 - 2,744 - 8,631);
4 Quintale per 8,349 kg (0,948 -
1,362 - 2,917 - 3,122);
1 Lunga di Napoli per 1,000;
1 Butternut (rugosa) per 1,186;
2022:
27 zucche per 92,624kg - Annata record
7 Trombetta d'Albenga per
16.797 kg (1,169 -1,186 - 1,879 - 1,978 - 2,200 - 2,350 - 6,035)
9 Moscata di Provenza per
45.160 kg (1.698 - 2,204 - 2.600 - 3,473 - 4,662 - 4,706 - 7,348 -
8,969 - 10,500);
2 ignote (probabilmente da semi di
Lunga di Napoli che forse, quella a cui li ho presi, era un ibrido) per 16.175 kg (6,875 -
9,300);
1 Lunga di Napoli per 0,993;
3 Butternut (rugosa) per 7,729
(1,180 - 2,545 - 4,003);
1 Butternut (liscia) per 0,874 kg;
4 Delica per 3,897 kg (0,603 -
0,908 - 1,109 - 1,277);
2021:
14 zucche per 10,496 Kg
Annata pessima dovuta ad
un clima primaverile caratterizzato da lunghe gelate notturne.
10 Trombetta d'Albenga per
6,533 kg (0,280 -0,303 -
0,331 - 0,570 - 0,650 -
0,821 - 0,942 - 0,971 - 1,293)
2 Moscata di Provenza per
3,159 kg (0,619 - 2,540)
1 Marina di Chioggia di 0,388 kg;
1 Ignota di 0,416 kg.
2020: 16 zucche per 38,000 Kg
8 Trombetta d'Albenga per
9,650 kg (0,650 -1,000 - 1,100 - 1,200 - 1,300 -
1,300 - 1,500 - 1,600)
2 Moscata di Provenza per
3,400 kg (1,000 - 2,400);
2 Butternut rugosa per 6,150 kg (3,050 - 3,100);
3 Lunga di Napoli per 18.800 kg
(4,100 - 6,100 - 8,600);
1 Mantovana per 0,200 kg
2019: 23 zucche per 67,300 Kg
14 Trombetta d'Albenga per
25,600 kg (0,400 -1,100 - 1,200 - 1,200 - 1,400 -
1,500 - 1,500 - 1,900 - 2,000 - 2,100 - 2,300 - 2,700 - 2,700 -
3,600);
4 Moscata di Provenza per
15,400 kg (2,200 - 2,500 - 4,900 - 5,800);
4 Lunga di Napoli per 22.900 kg
(3,800 - 4,200 - 6,400 - 8,500);
1 da classificare per 3,400 kg.
2018: 16 zucche per 30,7
Kg
4 Moscata di Provenza
(0,425 - 1.000 - 1,250 - 4,500)
6 Butternut
(1,125 - 2,100 - 2,125 - 2,600 -
2,750 - 4,350)
6 Trombetta d'Albenga
(0,300 - 1,325 - 1,500 - 1,700 - 1,750 -
1,900)
2017: 14 zucche per 29,2
Kg
2 Moscata di Provenza
(1,1 e 2,9)
4 Mantovana
(1,00 - 1,35 - 1,35 - 1,60 )
8 Trombetta d'Albenga
(1,55 - 1,80 - 1,80 - 1,90 - 2,10 -
2,95 - 3,70 - 5,20)
2016: 11 zucche per 28,375
Kg
2 Moscata di Provenza (2,800 e
1,950) 1 Mantovana (1,050)
8 Trombetta d'Albenga (4,700 -
3,900 - 3,500 - 2,675 - 2,150 - 2,050 - 1,950 - 1,650)
2015: 10 zucche per 32,300
Kg
3 Moscata di Provenza (6,850 -
5,650 - 4,600)
7 Trombetta
d'Albenga (2,950 - 2,750 - 2,600 - 1,850 - 1,800 - 1,750 - 1,500)
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30/8/2015
prima Uva Regina prodotta da questa vite che ho piantato due anni fa.
Zucche produzione 2014
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Primi tentativi di produrre zucche 2012 - 2013
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Ottobre 2014 raccolta di castagne
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