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...ma cosa mangiamo? Un pò di CHIMICA e FISICA per capire il cibo

Tecniche di coltivazione (appunti per mia esperienza e memoria)

Ci sono caratteristiche positive, e altre negative. Tra le caratteristiche positive ricordiamo la maggiore produttività e la maggiore resistenza alle malattie e alle aggressioni dei parassiti. Queste sono caratteristiche generiche, non presenti tutte contemporaneamente. - See more at: http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf

Ci sono caratteristiche positive, e altre negative. Tra le caratteristiche positive ricordiamo la maggiore produttività e la maggiore resistenza alle malattie e alle aggressioni dei parassiti. Queste sono caratteristiche generiche, non presenti tutte contemporaneamente. - See more at: http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf

L’invenzione della scrittura ha sancito, per convenzione, il passaggio dalla preistoria alla storia, le prime tracce di scrittura attualmente riconosciute come tali risalgono alla civiltà sumerica nel 3200-3100 a.C. (la preistoria inizia con la comparsa in Sudafrica della prima specie di Homo Sapiens sapiens circa 200 mila anni fa), ma penso che Il più grande spartiacque della storia umana sia stato, circa 13.000 anni fa (le fonti sono discordanti, e come potrebbe essere altrimenti), con l'inizio dell’agricoltura, che ha diviso gli esseri viventi tra chi si ciba di quello che trova e chi si “costruisce” il cibo. Questo ha comportato forme di aggregazione stabile con necessità di strumenti di comprensione reciproca, affinamento delle conoscenze e trasmissione del sapere. Questa è stata la condizione indispensabile per la nascita delle più antiche civiltà umane.

Per indicare i nomi delle piante e di tutti gli esseri viventi, si usa il metodo di classificazione che ideò Carlo Linnèo, nome italianizzato del naturalista svedese Carl von Linné (Råshult 1707 - Uppsala 1778) che nel 1753 pubblicò Species Plantarum che è considerato l'inizio della moderna tassonomia adottando la nomenclatura binomia, ovvero assegnando agli organismi viventi due nomi: uno per individuare il genere (che raggruppa specie simili tra loro) con l'iniziale maiuscola e l'epiteto che caratterizza quella specie dalle altre appartenenti allo stesso genere, con l'iniziale in minuscolo; entrambi i nomi vanno inoltre scritti in corsivo (ad esempio Homo sapiens). Ho riportato la classificazione che ho trovato usando quella più nota, anche se spesso ci sono riferimenti ad altre denominazioni per meglio inquadrare le specie.

[per saperne di più sulla classificazione degli esseri viventi]

Conoscere la classificazione per famiglia dei vari ortaggi è molto utile per programmare le coltivazioni dell’orto. Le piante di una stessa famiglia infatti tendono a consumare le stesse sostanze dal terreno, inoltre spessissimo condividono le stesse malattie e gli stessi parassiti. E’ per questo motivo che nella rotazione colturale un ottimo criterio è di far girare le coltivazioni evitando di ripetere nella stessa aiuola dell’orto una pianta della medesima famiglia.

Inoltre Alcune piante traggono beneficio ad essere poste vicino ad altre, spesso il beneficio è reciproco, questa caratteristica si chiama consociazione.

In fondo alla pagina: Prodotti agricoli tipici della Liguria;

COSA SI COLTIVAVA PRIMA DELLA SCOPERTA DELL’AMERICA?

COSA CI HA PORTATO CRISTOFORO COLOMBO  DALLE AMERICHE?

le foto de le mie zucche per anno di coltivazione con in grassetto i record di peso.

Informazione scientifiche le ho verificate all'inizio del 2020 e prima di ogni inserimento successivo.

Le foto di questa sezione, se non è indicata l'origine, ritraggono mie produzioni o mie osservazioni e sono state scattate da me.

 Nelle rose e nelle piante in genere rusticità significa resistere a tutte le avversità naturali

Calendario delle semine e dei lavori

Le lune

Organi delle piante, un pò di fisica e chimica buona

 Varie, matematica e  curiosità.

Piante: miti, storia, linguaggio fiori.

Superstizioni, ricorrenze e presepe

Orto che produce (raggruppato per famiglie vegetali)

provato - non provato - proverei

Fiori coltivati

Piante aromatiche

 famiglia Laminaceae o labiatae

Piante più o meno spontanee e insetti

Liliaceae Aglio, cioplla,

scalogno, porro, asparagi)

Fiori e piante ornamentali Rosmarino Piante infestanti
Rose Salvia e Basilico Piante utili e spontanee

Cucurbitaceae (zucchini  e zucche, melone, anguria, cetriolo)

Gerani Origano e Maggiorana Insetti utili e no!
Ortensia Timo e Origano cubano Piante e insetti di montagna
Fabaceae (Leguminosae)(fave, fagioli, Fagiolini, piselli) Tulipani e narcisi Santoreggia
Piante e alberi da frutto Mentha

Altre informazioni

 utili

Solanaceae (Pomodori,peperoni,  peperoncini, melanzane, patate) Albicocco Lavanda
Pesco

Piante aromatiche

appartenenti ad altre famiglie

tecniche di potatura

Apiaceae (Umbelliferae) (finocchi, prezzemolo, carota, sedano, cerfoglio, coriandolo)

Prugno Riproduzione
Ciliegie & C  Alloro Irrigazione
Melo Dragoncello

Liquidi e sostanze utili e/o tossiche

 (Glyphosate)

Melograno Borragine
Astaraceae (Compositae)  (lattughino, carciofo, dragncello, cardo) Vite Mirto
Erba Luisa Ortica Fecondazione, ibridazione & OGM
Ribes rosso Camomilla
Brassicaceae (cruciferae) (ravanello, rucola, cavoli)

Frutti di bosco

fragole, lamponi, mirtilli e more.

Erba Luisa Conservare & Cucinare
Ginepro, cappero e altre DOP, IGP, STG, ecc
 

Altre famiglie

Capparidaceae (cappero)

Chenopodiaceae (spinaci, barbabietola, bietola).

Convolvulaceae (patata dolce) Ericaceae (100 generi, 3.300 specie: mirtillo, rododendro.)
Poligonaceae (50 generi, 1120 specie. Grano saraceno, rabarbaro). Grossulariaceae (150 specie ribes e uva spina)   Vitaceae (15 generi, 700 specie, piante quasi tutte rampicanti. vite comune). Valerianaceae (valeriana e una ventina di generi di erbe).
Poaceae o Graminacee (quasi 600 generi e 9.000 specie; non è solo la famiglia delle erbacce, ma anche quella dei  cereali, mais e canne). Rutaceae (gli agrumi grandi arbusti o alberelli sempreverdi frutti ricchi di succo. Contengono una larga percentuale di acido citrico ottime fonti di vitamina C. hanno avuto origine in Asia tropicale e subtropicale.) Rosaceae (famiglia delle rose ma anche delle fragole, dei lamponi e dei principali alberi da frutto. 125 generi  3250 specie) Fagaceae (unicamente piante legnose, famiglia piuttosto primitiva che riunisce i principali alberi dei boschi con i generi Castanea, Quercus, Fagus.)

Da millenni i cereali rappresentano la risorsa alimentare più diffusa e utilizzata da gran parte dell'umanità, la prima ad essere stata ottenuta per coltivazione, quando l'uomo passò dallo stato nomade a quello stanziale. Ho voluto approfondire l'argomento, anche perchè le farine sono alla base della nostra alimentazione.

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Ci sono caratteristiche positive, e altre negative. Tra le caratteristiche positive ricordiamo la maggiore produttività e la maggiore resistenza alle malattie e alle aggressioni dei parassiti. Queste sono caratteristiche generiche, non presenti tutte contemporaneamente. - See more at: http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf

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Lo stallatico pellettato è un ottimo sostitutivo del letame naturale, viene ottenuto con la lavorazione delle deiezioni di vari animali (bovini, suini, equini, polli, conigli, ecc.). Questi materiali vengono sottoposti industrialmente ad un processo di umificazione cioè di trasformazione da parte di vari batteri e funghi, che li trasformano in materia organica più facilmente assimilabile dalle piante. Una volta umificato lo stallatico viene essiccato e lavorato. Può essere trasformato in polvere ma più frequentemente lo si riduce in “spaghetti” che frantumandosi creano l’effetto pellet. Sulla confezione dovrebbe esserci la scritta “consentito in agricoltura biologica” o comunque dovrebbe apparire “conforme alla circolare MIRAAF n. 9594661 del 10-10-95”

Tutti gli ortaggi, eccetto pochissimi, richiedono una esposizione a pieno sole.

Le piante che presentano internodi troppo lunghi stanno soffrendo mancanza di luce e si "allungano" per raggiungerla.

Peperoni e melanzane richiedono assolutamente il pieno sole. Anche le cucurbitacee produrranno pochissimo nella mezzombra.

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 Ritengo che danneggi di più le piante la troppa acqua che la poca, specie per quelle coltivate nei vasi soprattutto se di plastica. Le foglie gialle e la loro caduta, sono sintomo primario di eccessi di irrigazione con ristagni di acqua nel sottovaso. Quando le foglie tendono ad appassire oppure il terriccio tende a staccarsi dalla circonferenza del vaso è quello il momento di procedere all'irrigazione.

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L’argilla è un materiale vivo in grado di regolare la quantità d’acqua: grazie alla sua porosità e all’aria che circola attraverso il vaso, l’acqua in eccesso può evaporare ed evitare ristagni che farebbero marcire le radici. garantendo all’arbusto un terreno sempre fresco e ben drenato

 La plastica è un materiale leggeroeconomico e resistente agli urti. È indicato soprattutto per piante che non temono i ristagni intorno alle radici, anzi, hanno bisogno di molta acqua ed un terreno sempre umido e fertile per crescere sane. Nei vasi in plastica il terreno in superficie si asciuga molto più velocemente rispetto alla terracotta, mentre l’acqua tende ad accumularsi sul fondo

Inoltre troppa acqua durante la maturazione è probabile che procuri degli spacchi sui frutti, perché le cellule della polpa si rigonfiano rapidamente per l’acqua assorbita e il loro aumento di volume non è accompagnato da una sufficiente elasticità della buccia che di conseguenza si lacera.

L’apporto idrico ridotto in prossimità della maturazione esalta il sapore degli ortaggi non da foglia.

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Non sono “a priori” contrario agli OGM anzi vorrei che l’ingegneria genetica realizzasse tutti gli obiettivi utili per le popolazioni che potrebbe raggiungere, però non mi fido di chi ha in mano queste tecniche perché il profitto è incompatibile con il benessere sociale

QUALI SEMI? ibridi, CMS, OGM...

Oggi in agricoltura si fa un largo utilizzo di semi ibridi. I semi ibridi sono indicati con la sigla F1 (Forza 1) sono tutti identici, non si adattano al terreno, ma bisogna adattare il terreno a loro con i relativi trattamenti raccomandati. Questi semi non sono autoriproducenti, ovvero un contadino non può utilizzare i semi provenienti da una di queste piante per seminarli l'anno dopo, ogni anno è costretto a comprarli, dalle industrie sementiere, ibrido non vuol dire sterili, ma se si pianta un seme prelevato da una pianta ibrida non si ha la certezza sulla quantità, qualità e tipo di prodotto che sarà generato perchè i "genitori" spesso sono varietà diverse e non specie basi e producono caratteristiche diverse dagli originali.

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Tra le caratteristiche positive degli ibridi c'è la maggiore produttività e la maggiore resistenza alle malattie e alle aggressioni dei parassiti quindi la minore necessità di utilizzo di sostanze chimiche nelle coltivazioni. Queste sono caratteristiche generiche, possono non essere presenti tutte contemporaneamente.

Le caratteristiche negative principali sono almeno tre: 1) il maggior costo, che è giustificato dalla complessità del processo produttivo; 2) l’impossibilità di utilizzare sementi generate dalle piante nate da sementi F1 che costringe ogni anno ad acquistare nuovamente i semi. l sospetto è che questo derivi da una questione di tipo economico: se Monsanto & co. vendessero un seme in grado di riprodursi con lo stesso standard qualitativo della pianta madre e in maniera autonoma, è oggettivo che perderebbero molti guadagni, non essendo più necessario per il contadino acquistare da loro il nuovo seme; 3) spesso la modifica permette di utilizzare alcune sostanze tossiche, senza che la pianta ne subisca nocumento, ma che potrebbero restare in tracce più o meno consistenti nella catena alimentare...

Però non tutti gli ibridi sono uguali: alcuni provengono da impollinazioni "forzate" di specie naturali, ma spesso vengono prodotti con alchimie più complesse tipo gli ibridi di ultima generazione i CMS ibridi a sterilità maschile citoplasmatica che si potrebbero definire "l'anello di congiunzione tra gli ibridi e gli OGM" ma di fatto sono "OGM in incognito". Siamo arrivati all'assurdo che si consiglia di rinunciare all'acquisto degli ibridi F1 se non c'è la dichiarazione CMS free. Io consiglio di stare alla larga da tutto ciò, cercando con contatti con persone di buon senso, di trovare i semi naturali; ma una serie di domande sorgono spontanee: "la frutta e la verdura che comperiamo dall'ortolano e che mangiamo, da che semi deriva?" "...perchè non vi sono imperfezioni?" "...perchè non si deteriora rapidamente?" "perchè è un pò scipita"...

Su una brochure della Monsanto, scaricabile da internet, si legge:

“Seminis è il marchio leader di Monsanto in oltre 150 Paesi in tutto il mondo, nella ricerca, produzione e commercializzazione di sementi orticole professionali per il pieno campo e per serra non riscaldata.

Monsanto si dedica alla ricerca e innovazione, investendo oltre 200 milioni di dollari l’anno nello sviluppo di nuove varietà orticole e vanta 60 stazioni di ricerca in 17 Paesi nel mondo.

La sigla "F1" abbiamo visto che contraddistingue gli ibridi, "Prodotto adatto al mercato biologico." contraddistingue... una bella contraddizione... legale certamente...

Trovo ridicolo e offensivo all'intelligenza delle persone leggere: "prodotto da agricoltura biologica" e dizioni simili; frutta, verdura, in generale il cibo che origine dovrebbe avere se non quella biologica? in realtà indicano prodotti per ottenere i quali  non dovrebbero essere stati usati prodotti chimici di sintesi... Visti i prezzi dei prodotti biologici diventano una discriminante classista intollerabile!

vedi anche la pagina IBRIDI  - CMS - OGM ...con sorpresa

COSA SI COLTIVAVA PRIMA DELLA SCOPERTA DELL’AMERICA?

Leggo che molte delle verdure che coltiviamo sono di origine americana, quindi mi è venuta la curiosità di scoprire cosa si coltivava in Europa prima del 12 ottobre 1492. Alcune specie vegetali importate erano presenti anche da noi (la zucchetta che i romani usavano come contenitore per liquidi, anche un tipo di fagioli ecc.), ma con esemplari poco redditizi per resa e dimensione di prodotto.

Dal "Nuovo mondo" arrivano tra le verdure: fagioli, patate, peperoni e peperoncini, pomodori e zucche. In aggiunta si scoprono anche ananas, arachidi, cacao, fichi d’india e mais. Passarono tuttavia alcuni anni prima che in Europa si comprendesse l’uso corretto di alcune di queste straordinarie scoperte.

Ne contempo, i navigatori europei portarono nel Nuovo continente diversi prodotti: asparagi, cetrioli, carciofi, cardi, cavoli, lattuga e sedano, oltre a frutti come melograni, more e pere.

Le origini dell'agricoltura risalirebbero a circa 23.000 anni fa e andrebbero situate in Mesopotamia, Probabilmente l'uomo primitivo iniziò la semina spinto dalla lunga osservazione dei cicli vitali delle piante: la conservazione di una parte dei semi raccolti e la loro successiva piantagione costituirono il primo passo nella coltivazione della terra. È certo che la nascita dell'agricoltura avvenne circa 13.000 anni fa nell'area denominata Mezzaluna Fertile a cavallo tra Africa e Asia e comprendente l'Egitto e la Mesopotamia. In quel periodo avvennero cambiamenti climatici che fecero regredire le zone boschive lasciando spazio per le praterie e le specie graminacee e trasformò radicalmente la vita degli esseri umani, fino ad allora riuniti in piccoli gruppi nomadi, perlopiù costituiti da famiglie o da clan, dediti principalmente alla caccia e alla raccolta di frutti e radici spontanee. La caccia portava questi nuclei a spostarsi in continuazione, seguendo gli animali.

Una delle prime piante, di cui è stata trovata traccia di coltivazione risalente al 7.000 a. C. fu l'orzo a Jarmo, nel Turkestan iracheno, poi la farragine (Triticum monococcum) che derivava dalla forma selvatica (T. boeoticum), anche in questo caso le tracce più antiche provengono da Jarmo. Il farro (Triticum dicoccum), da cui derivano i frumenti tetraploidi (4 cromosomi) moderni, può essere un ibrido tra la farragine selvatica e un'erba diploide (T. speltoide) probabilmente queste coltivazioni si distribuirono su una vasta area nel Medio Oriente e si diffusero nell'Europa meridionale.

La più antica pianta coltivata nel Nuovo Mondo fu la zucca Cucurbita pepo, di cui sono state scoperte tracce risalenti al 7000 a. C. Nell'America centrale fu il mais (Zea mays) a diventare l'elemento principale dell'alimentazione di quelle popolazioni: ne sono state ritrovate tracce risalenti al periodo compreso fra il 5200 e il 3000 a. C.

Intorno al 3000 a.C., le civiltà della Mesopotamia e dell'Egitto erano arrivate ad avere una struttura sociale complessa, basata sull'agricoltura e sullo sfruttamento dei suoi prodotti, sull'artigianato e sull'allevamento. L'agricoltura fu dunque la principale causa della nascita delle prime società stanziali.

In area mediorientale ed europea si coltivava, tra i cereali, grano e orzo innanzitutto, poi segale e avena e alcuni ortaggi. In Medio Oriente erano diffusi i datteri, l'aglio, le cipolle, le lenticchie e i piselli; le piante tipiche erano olivo e vite, pur se già in epoca egizia e fenicia, con i primi commerci su vasta scala, questi vegetali venivano consumati anche in aree dove non erano coltivati.

Il medio evo lo si fa iniziare nel 472 d.C., V secolo, con la caduta dell’Impero Romano di Occidente, e si può considerare finito nel 1492, XV secolo, con la cacciata degli Arabi da Granada, ultimo loro baluardo in Europa, la contemporanea scoperta dell’America e la successiva Riforma Protestante, iniziata da Martin Lutero.

La produzione delle campagne era prima di tutto volta a soddisfare una domanda molto circoscritta e localizzata, che tendeva a esaurirsi all'interno di strutture gerarchizzate e chiuse.

In autunno veniva seminata la prima porzione di terreno con frumento e segala. Nella primavera successiva veniva seminata la seconda porzione con avena, orzo, piselli, ceci, lenticchie o fave. La terza riposava.

Gli ortaggi erano:

Ortaggi alimentari: Porri, Aglio, Cipolle è il gruppo più consistente grazie alla conservazione estremamente agevole. L’aglio aveva un posto importante anche nella farmacopea, poi il fagiolo quello dall’occhio, il cece, la fava, il pisello, il cocomero, il melone, la zucca, la lattuga, il finocchio, l’indivia, la bietola, la carota, la pastinaca, il bietolone, il ravanello, lo scalogno, gli spinaci., il cavolo, la rapa e il cavolo cappuccio sono base delle zuppe familiari, sono gli ortaggi per eccellenza. Di notevolissima importanza, la rapa, veniva coltivata in grandi quantità specie nei campi in quanto a fronte di una resa alta, aveva poche esigenze colturali, era di facile conservazione, garantiva un valore nutritivo alto. La raccolta delle rape era una importante scadenza nel calendario agricolo per il ruolo fondamentale nel sostentamento alimentare dei ceti rurali.

Ortaggi medicinali: il giglio, la rosa, il fieno greco, la salvia, la ruta, il cumino, il rosmarino, il dragoncello, la scilla, il giaggiolo, l’anice, il girasole, la ruchetta, la bardana, il nasturzio, la mentuccia, il prezzemolo, il sedano, il levistico, l’aneto, la senape, la santoreggia, la menta, l’erba gatta, il papavero, il coriandolo, il cerfoglio…molte delle quali usate anche in cucina.

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 COSA CI HA PORTATO CRISTOFORO COLOMBO  DALLE AMERICHE?

Sono dieci gli alimenti principali importati a seguito delle esplorazioni di Cristoforo Colombo.

1) la patata è originaria del Perù, Messico e della Bolivia, territori dove veniva coltivata fin dia tempi della civiltà azteca e incaica. Andò a sostituire la castagna nell’alimentazione popolare. Giunsero in Italia grazie ai Carmelitani scalzi nella seconda parte del ‘500. era considerata una “pianta nocive” perché in principio venivano mangiate solo le foglie e i frutti, che inducevano intossicazioni da solanina. Fu all’agronomo francese Parmentier Antoine-Augustin che per primo iniziò la divulgarne avendo capito come consumarla e grazie all’estrema facilità nella crescita .

2) Pomodoro originario del Messico e Perù, territori dove gli Aztechi e gli stessi Inca lo coltivavano e lo consumavano abitualmente. Arrivò in Europa grazie a Hernán Cortés, nell’anno 1540. Al principio furono indicati come frutti velenosi, fu il pioniere della botanica in Italia Pietro Andrea Mattioli (1501-1577), a battezzarlo “Mela Aurea“, modificato in seguito in “pomo d’oro.

3) Mais Forse la “scoperta” più importante, per la sua versatilità e la facilità di crescita, fu il popolo Maya ad utilizzare questa pianta per primo, ma forse già i popoli precedenti ne avevano compreso i valori nutritivi. I Maya si nutrivano dei chicchi essiccati, e anche lessati, e sappiamo per certo che furono i primi anche a macinare i chicchi per creare delle farine, per poi arrivare ad ottenere delle “polente rudimentali”, ma anche una sorta di “tortilles”.

si capì da subito lo straordinario valore nutrizionale di questa pianta e fu subito coltivata prendendo il nome di “grano turco”,

4) Cacao i primi a carpire le proprietà di questa pianta ed a intraprenderne la coltivazione furono i Maya, verso il 1000 a.C. Linneo classificò questa pianta con il nome di “Theobroma cacao“, ossia “cibo degli dei” Perché aveva capito quali fossero le innumerevoli proprietà benefiche del cacao, che erano già state ampiamente comprese dai popoli dell’America centrale. Per i Maya un singolo seme valeva ben 4 pannocchie di mais.

5) Fagiolo già 7000 anni fa questi legumi venivano regolarmente consumati in Messico. Colombo li scoprì nel suo secondo viaggio a Cuba. Da subito fu compresa la ricchezza proteica di tale alimento e questo motivo la sua diffusione è stata piuttosto rapida.

6) Peperone Non ebbe una rapida diffusione nella cucina italiana, ma le proprietà nutrizionali sono sorprendenti e poco diffuse.

7) Zucca parliamo della Zucca americana, Altri tipi di zucca erano già note in Europa.

8) Peperoncino Alimento antichissimo era usato già 9.000 anni fa. In Europa è arrivato sulle Caravelle di Cristoforo Colombo. Proprio nel suo primo viaggio, La Chiesa vietò per decenni la coltivazione di questo prodotto, considerato “suscitatore di insani propositi”, dal gesuita Josè de Acosta.

9) Ananas l’ha introdotto in Europa Cristoforo Colombo. Nel vecchio Continente però i vari tentativi di coltivarlo hanno da sempre avuto scarso successo. Gli indios chiamavano questo frutto “anana”, ovvero “profumo”

10) Tacchino Meleagris gallopavo“, è un gallinaceo originario proprio dell’America Latina originario del Messico. Antichi reperti risalenti ad un periodo di tempo compreso tra il 200 a.C. e il 700 d.C, sono stati ritrovati appunto in questo territorio. Sembra che già alla corte del famoso imperatore azteco Montezuma, i tacchini venissero allevati in gran quantità. Gli Aztechi apprezzavano molto la loro carne e sovente utilizzavano le loro penne come ornamento.

Altri comuni alimenti di oggi, meno importanti nel panorama generale alimentare, ma che appartengono oramai anche alla nostra cultura provenienti “dalle americhe”  sono Arachidi, Vaniglia, Avocado, Mango, Papaya… e il tabacco!

FONTE http://www.rivistadiagraria.org/articoli/anno-2018/dieci-alimenti-cristoforo-colombo/

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Prodotti agricoli tipici della Liguria

A oggi 1/11/2017 Sono 15 i presidi Slow Food in Liguria.

In provincia di Savona i prodotti tutelati sono l’Albicocca di Valleggia, l’Asparago Violetto di Alberga, la Castagna essiccata nei tecci di Calizzano e Murialdo (i tecci detti seccatoi, sono delle piccole costruzioni in pietra, talvolta parzialmente interrate, composte da un solo ambiente con un solaio o graticciato, situato ad una certa altezza, su cui vengono stese le castagne. L'essiccamento viene eseguito fornendo dal basso moderate quantità di aria calda mista a fumo, per una durata variabile dai 10 ai 30 giorni.  Le castagne essiccate, successivamente, vengono sgusciate e sbucciate), il Chinotto di Savona, la Pesca artigianale del Golfo di Noli e, a cavallo con la provincia di Imperia, la Pecora Brigasca.

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Le curvar caratteristiche della piana d’Albenga, oltre l’asparago violetto, sono: la zucca trombetta, i pomodoro cuore di bue,  e il carciofo spinoso.

In provincia di Imperia l’Acqua di fiori di arancio amaro di Vallebona, paesino quasi sul confine francese, dove vengono distillati i fiori di arancio per ottenere un'acqua usata per aromatizzare e bagnare dolci tipici, l’Aglio di Vessalico, il Carciofo di Perinaldo, i Fagioli di Badalucco, Conio e Pigna e la cipolla egiziana che si adatta molto bene al clima ligure ed è una specialità riscoperta in particolare nella Val di Nervia, nella zona di Ventimiglia: è una pianta erbacea perenne, è capace di produrre ogni anno e per gli anni a venire numerose cipolle aeree, non produce semi, sopporta infatti senza difficoltà l’inverno. Se non viene raccolta, rivegeta nuovamente da sola.

In provincia di Genova, il Gallo nero della val di Vara, la Razza bovina Cabannina, lo Sciroppo di Rose e la Tonnarella di Camogli.

In provincia di La Spezia lo Sciacchetrà delle Cinque Terre.

Inoltre ci sono alcuni prodotti specifici, ad esempio ad Alberga oltre all’Asparago Violetto c’è il pomodoro cuore di bue, la zucchetta a trombetta e il carciofo violetto spinoso e sono detti “i 4 di Alberga” conosciuti associando il prodotto al nome della località, ad Andora c’è la Cipolla Belendina che è una cipolla particolare, dolce come quella di Tropea ma decisamente di proporzioni maggiori, può arrivare anche ad un chilo di peso. C’è anche lo zucchino alberello di Sarzana.

Poi ci sono i vari prodotti soggetti a tutela con i marchi riconosciuti dall’Europa tra cui la Focaccia di Recco che è Igp e si può chiamare così solo quella che si produce e si mangia a Recco, per farcirla si usa un formaggio chiamato la prescinseua che ha la consistenza a metà tra yogurt e ricotta e sapore acidulo. L’elenco e le caratteristiche di questi prodotti si trova facilmente su internet.

 

Ci sono caratteristiche positive, e altre negative. Tra le caratteristiche positive ricordiamo la maggiore produttività e la maggiore resistenza alle malattie e alle aggressioni dei parassiti. Queste sono caratteristiche generiche, non presenti tutte contemporaneamente. - See more at: http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf

Ci sono caratteristiche positive, e altre negative. Tra le caratteristiche positive ricordiamo la maggiore produttività e la maggiore resistenza alle malattie e alle aggressioni dei parassiti. Queste sono caratteristiche generiche, non presenti tutte contemporaneamente. - See more at: http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf

CONSOCIAZIONI

Alcune piante traggono beneficio ad essere poste vicino ad altre, spesso il beneficio è reciproco, questa caratteristica si chiama consociazione. Esiste anche l’effetto opposto. Comunque, come per tutte le cose naturali, si tratta di effetti minimi, infatti per sortire un effetto evidente come si potrebbero ottenere con prodotti di sintesi, bisognerebbe che le concentrazioni delle sostanze coinvolte fossero molto elevate.

Una delle consociazioni più famose in assoluto è quella tra carote e cipolle, serve ad allontanare i parassiti ed è particolarmente interessante perché le due piante consociate traggono reciproci benefici. La mosca della cipolla viene allontanata dalla presenza della carota, mentre la mosca della carota viene allontanata dalle piante di cipolla. La regola che ne deriva è che è positivo associare una pianta della famiglia delle liliacee (quindi aglio, scalogno, porro, cipolla) con una della famiglia delle ombrellifere (quindi carota, finocchio, pastinaca, sedano).

Il pomodoro allontana la cavolaia e i coleotteri, per questo motivo le piante di cavoli e le crucifere in generale, beneficiano della vicinanza con il pomodoro, ma anche del sedano e aromatiche che allontanano la cavolaia.

Menta, melissa e basilico hanno l’effetto di favorire la crescita del pomodoro e migliorarne il gusto.

I fagiolini beneficiano della vicinanza delle fragole, ricambiano il buon vicinato fissando azoto nel terreno che resta disponibile al piccolo frutto. Anche la lattuga beneficia nella sua crescita della presenza delle fragole.

Lattuga e rapanelli sono colture a ciclo breve, si possono mettere seminando a file alterne. I rapanelli vicini alla lattuga restano più teneri.

Zucchine e zucche, fagioli e mais. Questa consociazione è una delle più antiche, le piante vengono chiamate le tre sorelle. Si crea una vera e propria sinergia: I fagioli si possono sostituire con altri legumi. Il primo fattore positivo della vicinanza è l’utilizzo dello spazio: il mais si sviluppa in verticale e offre sostegno ai fagioli, che sono rampicanti, le zucchine invece presidiano lo spazio allargandosi in orizzontale ed evitano il formarsi di erbe infestanti. Dal punto di vista delle sostanze nutritive la zucchina è grande consumatrice di azoto, che i fagioli rilasciano tramite le radici.

l’aglio contribuisce alla salute e alla crescita di rose e lamponi piantato vicino alle aromatiche potenzia il suo potere di proteggere da funghi e parassiti.

il cerfoglio migliora sviluppo e sapore del ravanello

liliacee (Aglio, cioplla, scalogno, porro, asparagi) contrastano la Bolla del pesco

Basilico e salvia contrastano l’oidio della zucca e zucchino. Il basilico respinge mosche e zanzare

Il rosmarino tiene lontane la cavolaia,la mosca delle carote.

Timo e coriandolo. sono sgradite ad alcuni parassiti del genere dei lepidotteri e contemporaneamente amate dalle coccinelle,

Salvia attira le api utili per impollinare e altri insetti positivi che predano i parassiti dell’orto.

La santoreggia allontana gli afidi, la petunia allontana gli insetti

Rafano tiene lontani gli insetti.

 

LE MIE ZUCCHE

 

2024: 12 zucche per 19,098kg

7 Trombetta d'Albenga per 4,961 kg (0,364 -0,383 - 0,500 - 0,577 - 0,663 - 1,094 - 1,380)

1 Moscata di Provenza per 3,537 kg;

4 ignote per 10,600 kg (0,804 - 1,273 - 4,223 - 4,300);

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2023: 16 zucche per 35,476kg

6 Trombetta d'Albenga per 9,786 kg (0,945 -1,082 - 1,130 - 1,572 - 1,636 - 3,421)

4 Moscata di Provenza per 15,155 kg (1.855 - 1,925 - 2,744 - 8,631);

4 Quintale per 8,349 kg (0,948 - 1,362 - 2,917 - 3,122);

1 Lunga di Napoli per 1,000;

1 Butternut (rugosa) per 1,186;

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2022: 27 zucche per 92,624kg - Annata record

7 Trombetta d'Albenga per 16.797 kg (1,169 -1,186 - 1,879 - 1,978 - 2,200 - 2,350 - 6,035)

9 Moscata di Provenza per 45.160 kg (1.698 - 2,204 - 2.600 - 3,473 - 4,662 - 4,706 - 7,348 - 8,969 - 10,500);

2 ignote (probabilmente da semi di Lunga di Napoli che forse, quella a cui li ho presi, era un ibrido) per 16.175 kg (6,875 - 9,300);

1 Lunga di Napoli per 0,993;

3 Butternut (rugosa) per 7,729 (1,180 - 2,545 - 4,003);

1 Butternut (liscia) per 0,874 kg;

4 Delica per 3,897 kg (0,603 - 0,908 - 1,109 - 1,277);

 

2021: 14 zucche per 10,496 Kg Annata pessima dovuta ad un clima primaverile caratterizzato da lunghe gelate notturne.

10 Trombetta d'Albenga per 6,533 kg (0,280 -0,303 - 0,331 - 0,570 - 0,650 - 0,821 - 0,942 - 0,971 - 1,293)

2 Moscata di Provenza per 3,159 kg (0,619 - 2,540)

1 Marina di Chioggia di 0,388 kg;

1 Ignota di 0,416 kg.

 

 

 

 

2020: 16 zucche per 38,000 Kg

8 Trombetta d'Albenga per 9,650 kg (0,650 -1,000 - 1,100 - 1,200 - 1,300 - 1,300 - 1,500 - 1,600)

2 Moscata di Provenza per 3,400 kg (1,000 - 2,400);

2 Butternut rugosa per 6,150 kg (3,050 - 3,100);

3 Lunga di Napoli per 18.800 kg (4,100 - 6,100 - 8,600);

1 Mantovana per 0,200 kg

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2019: 23 zucche per  67,300 Kg

14 Trombetta d'Albenga per 25,600 kg (0,400 -1,100 - 1,200 - 1,200 - 1,400 - 1,500 - 1,500 - 1,900 - 2,000 - 2,100 - 2,300 - 2,700 - 2,700 - 3,600);

4 Moscata di Provenza per 15,400 kg (2,200 - 2,500 - 4,900 - 5,800);

4 Lunga di Napoli per 22.900 kg (3,800 - 4,200 - 6,400 - 8,500);

1 da classificare per 3,400 kg.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2018: 16 zucche per 30,7 Kg

4 Moscata di Provenza

(0,425 - 1.000 - 1,250 - 4,500)

6 Butternut

(1,125 - 2,100 - 2,125 - 2,600 - 2,750 - 4,350)

6 Trombetta d'Albenga

(0,300 - 1,325 - 1,500 - 1,700 - 1,750 - 1,900)

 

 

 

 

 

 

 

 

2017: 14 zucche per 29,2 Kg

2 Moscata di Provenza

(1,1 e 2,9)

4 Mantovana

(1,00 - 1,35 - 1,35 - 1,60 )

8 Trombetta d'Albenga

(1,55 - 1,80 - 1,80 - 1,90 - 2,10 - 2,95 - 3,70 - 5,20)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2016: 11 zucche per 28,375 Kg

2 Moscata di Provenza (2,800 e 1,950) 1 Mantovana (1,050)

8 Trombetta d'Albenga (4,700 - 3,900 - 3,500 - 2,675 - 2,150 - 2,050 - 1,950 - 1,650)

 

 

2015: 10 zucche per 32,300 Kg

3 Moscata di Provenza (6,850 - 5,650 - 4,600)

 7 Trombetta d'Albenga (2,950 - 2,750 - 2,600 - 1,850 - 1,800 - 1,750 - 1,500)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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30/8/2015 prima Uva Regina prodotta da questa vite che ho piantato due anni fa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Zucche produzione 2014

 

 

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Primi tentativi di produrre zucche 2012 - 2013

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Ottobre 2014 raccolta di castagne

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