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Belle rose porporine di Gabriello Chiabrera (Savona, 18 giugno 1552 – Savona, 14 ottobre 1638)

Come si raccolgono (e potano) le rose?

Ogni taglio prodotto su di un ramo di rosa produce uno stimolo per le gemme sottostanti ad aprirsi e prolungarsi, ciò significa che anche il taglio di uno stelo di rosa in fioritura equivale a una potatura.

Il punto dove effettuare il taglio per la raccolta quasi sempre si basa sulla quantità di foglie sotto il fiore, però i pareri divergono: chi conta 3 chi 5 foglie, chi ne conta 10 a scendere. Le rose si differenziano per varietà e sono migliaia ed ognuna di loro ha caratteristiche diverse in termini di lunghezza degli steli e di distanza tra una gemma e l’altra con conseguente altezza di taglio diversa.

Il fiore reciso più ha il gambo lungo più più acquista valore, chi commercia fiori recisi oltre ad ottenere lunghi steli dritti, deve fare la sbottonatura lasciando il bocciolo centrale e sopprimendo, appena si presentano, i laterali con le dita-unghia. In fase di potatura deve lasciare uno o due occhi, perché se se ne lasciano troppi generano fiori dal gambo corto, tutte tecniche che non riguardano chi si limita al solo diletto.

Una regola di semplice applicazione stabilisce che bisogna recidere la rosa da raccogliere alla metà dello stelo tra il punto di partenza del ramo e il bocciolo, sempre subito sopra una gemma o un nodo. Acquisiscono molta importanza due fattori: l’inclinazione del taglio e la posizione della gemma: la regola vuole che la pianta vegeti sempre verso l’esterno, fattore quest’ultimo che porterà il fiore a beneficiare di maggiore esposizione al sole, è quindi necessario tagliare lo stelo in prossimità di una gemma che guarda verso l’esterno della pianta. Il taglio corretto dovrà sempre essere leggermente inclinato. L’inclinazione evita il ristagno di umidità sui tessuti vegetali esposti al taglio che dovrà essere praticato un centimetro al di sopra della gemma.

Con lo stesso criterio relativo al taglio che tiene conto dell’esposizione della gemma verso l’esterno si praticheranno anche le potature invernali, sia che si tratti di una potatura energica o moderata; è preferibile utilizzare forbici a doppio taglio poiché la forbice a battente o a incudine, anche se leggera, produce un’ammaccatura corticale, devono essere ben disinfettate. E' sempre buona norma concludere l’intervento di potatura con un trattamento a base di poltiglia bordolese.

Le "mie" rose.

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ROSE

La rosa appartiene alla famiglia delle Rosaceae che comprende 110 generi e 5.000 specie molto conosciute e comprende la maggior parte degli alberi da frutto più comuni: quali il pero (Pirus communis) melo, pesco, albicocco, il ciliegio, ecc. la pianta più simile alla rosa, a livello botanico, è la fragola!

Rosa è un genere che comprende circa 160 specie di queste il 70% è originario di Cina, Medio oriente e Giappone, il restante 30% di Europa ed America, sono suddivise in numerose varietà con infiniti ibridi e cultivar, di altezza variabile da 20 cm a diversi metri, comprende specie cespugliose, sarmentose (rami lunghi, pieghevoli e sottili, rampicante o strisciante anche ricadente), arbusti e alberelli a fiore grande o piccolo, a mazzetti, pannocchie o solitari, semplici o doppi. Le specie spontanee in Italia sono oltre 30, di cui la R. canina è la più comune, è quella che si trova ai bordo delle strade con le bacche ovali rosse i cinorrodi chiamate in dialetto ligure grattacû "grattaculi" perchè al loro interno ci sono i semi che sono coperti da peli che sono irritanti e venivano infilati nei pantaloni dei compagni di gioco dando origine ad un irrefrenabile prurito. Le rose coltivate sono tutti ibridi, effettuati incrociando rose europee e dell'estremo oriente attraverso diverse procedure: incroci tra varietà diverse di rose (interspecifico); incroci tra specie diverse di rose (intraspecifico); mutazioni naturali; mutazioni indotte dall'uomo con appositi agenti mutageni (raggi X, Y e ultravioletti).

In India la donna più bella del mondo, la dea Lakschmi nacque da una grande rosa.

In America furono coltivate dagli Inca e i peruviani le indicavano come "cespuglio del sole". La terra delle rose fu senza dubbio la Persia dove ne esistevano interi giardini che circondavano le città e da lì raggiunse Babilonia dove fu coltivata nei famosi giardini pensili.

La rosa passò in Grecia ove fu citata da Epicuro e Saffo la considerava la regina dei fiori. La mitologia greca poteva ignorarla? Cibelle, gelosa di Venere, creò la rosa per superare la dea in bellezza. Affrodite, nell'accorrere da Adone si punse con le spine macchiandole di sangue e così nacque la rosa rossa. [in fondo alla pagina ulteriori informazioni storiche]

LE MIE ROSE

Nel piccolo terreno in Piemonte ereditato della famiglia di mia mamma, ho trovato alcune piante di rosa che per anni non sono state accudite, alcune hanno delle lignificazioni significative, il primo problema che ho affrontato è stato di portarle gradatamente a dimensioni più idonee.  I fiori sono rosa, rosso, bianco e una sarmentosa a grappoli rossi.

 

 

Una, invece ha fiori grandi e pieni, color rosa salmone sfumato, molto bella, dall'aspetto antico e signorile, non ho certificazione circa il suo nome e sulle sue origini; dalle caratteristiche che si riescono a valutare, si può certamente identificare come una rosa moderna, rifiorente, a grandi fiori, a cespuglio, ibrido di tea, io ci vedo una discreta somiglianza con la Signora Piero Puricelli di Domenico Aicardi, ma è più una fantasia che non ha riscontri biologici.

Speek’s Yellow. (anche Spek's Yellow o Speck's Yellow nome di registrazione Golden Scepter)

 Nel gruppo delle rose che ho trovato già piantate, mi mancava il colore giallo, nel 2014 ne ho comperata una a caso a Belforte Monferrato presso la Floricoltura Giraudi, si tratta di un ibrido di Tea ottenuto come mutazione da  una Golden Scepter nel 1956 dalla Walters Gardens, brevetto vegetale PP 910, conoscuita come Spek's Yellow.

La storia della Walters Gardens iniziò nel 1942 con Dennis Walters ancora oggi ha la sede a  Zeeland, Michigan, negli Stati Uniti.

 

 

 

 

 

 

 

 

Poi ho iniziato ad addentrarmi nel mondo delle rose, così sono passato ad acquisti più consapevoli presso vivai specializzati, cercando anche di conoscere la storia dell'ibridatore e del fiore.

 

Nel 2018 dal vivaio di Annalisa Glorio di Diano San Pietro ho acquistato una Monica Bellucci® brevetto vegetale MEImonkeur della Meilland International (Richardier Michèle).

La vidi da parenti in Francia e mi ha subito affascinato, la Rosa Monica Bellucci è un ibrido di tea realizzata nel 2010 da Meilland, a Lione. 

Antoine Meilland ha cominciato a coltivare rose nel 1830 e la ditta da lui fondata, tra le più apprezzate al mondo, ne ha creato più di 3.000 varietà che vengono prodotte da coltivatori selezionati e in possesso della licenza.

La rosa Monica Bellucci® è un bicolore rosa scuro con attaccature argentate, dall’intenso profumo di pepe, chiodo di garofano e anice. Il fiore largo è a coppa col diametro di 12/14 cm e circa 50 petali. La pianta, rifiorente da maggio alle gelate, gode di un fogliame folto ed è resistente alle malattie. Altezza: 80/100 cm. foglie grandi, scure, lucide, ovali, molto fitte, cespuglioso, 80-100, fioritura abbondantissima e di lunghissima durata, rifiorenza continua e abbondante.

Questo è quello che si legge nelle brochure, l'ho comperata nel 2018; dal vivo l’ho trovata molto bella, rispondente alla descrizione, con un cespuglio molto folto e fiorisce fino ad autunno inoltrato. 

  L'accostamento tra un bianco freddo e un rosso gelido la rende simile alla bellezza conturbante dell'attrice a cui è stata dedicata. Il risultato è estremamente gradevole.

Nella primavera 2019 in una esposizione, ho acquistato dal vivaio di Federica Soria di Chieri una "Black Gold" dedicata al rocker francese Claude Moine conosciuto come "Eddy Michelle"® brevetto vegetale MEIrysett sempre della Meilland. Chi è Eddy Michelle? https://www.youtube.com/watch?v=5nUBWPbJFAU

   E' un ibrido di tea che mi ha colpito per l'accostamento dei colori che bene si addicono alla mia coltivazione: mentre nella Monica Belluccci sono freddi e tenui, questa sono caldi e intensi.

Nel luglio 2019 mi è stata regalata una rosa Landora gialla creata nel 1970 in Germania dalla Rosen Tantau, brevetto vegetale SUNblest ancora oggi molto diffusa e apprezzata. Il colore è un giallo brillante puro con un accenno più marcato di oro tra i petali. E' un ibrido di tea, con i fiori spesso riuniti in mazzi fino a sette, portati da steli lunghi e robusti che durano a lungo recisi.

I boccioli dalla forma elegante e romantica si schiudono lentamente per dar luogo a dei fiori molto pieni, strutturati nella classica forma a spirale, con i petali che si arricciano lievemente all’indietro e mettono in bella mostra un giallo puro e brillante, che si conserva per tutta la durata della fioritura.

Le foglie sono verde medio, lucide, su un arbusto cespuglioso ed eretto. Resiste alle malattie e alle temperature rigide dell’inverno.

Purtroppo a fine luglio 2020 è seccata repentinamente, infatti  sono rimasti le foglie e boccioli attaccati... Probabilmente una rosa tedesca coltivata in Liguria ad Albisola Superiore dal vivaio Scotto non si è adattata al clima collinare del Monferrato, in un periodo che non ho potuto prestarle le cure che forse avrebbe gradito, a seguito alle limitazioni dovute al COVID-19.

La società Rosen Tantau nasce nel 1906 in Germania quando Mathias Tantau Senior realizza il suo primo vivaio, dopo alcuni anni passati in Francia e Svizzera per imparare le tecniche per la coltivazione delle rose. Dal 1953 la società decide di ampliare la coltivazione con la selezione di rose grandifiori dai colori decisi. La società è tra le più prolifiche e riconosciute al mondo per la qualità e la grande varietà di rose disponibili.

Nell'autunno 2019, in una manifestazione espositiva, mi sono innamorato e ho acquistato  dal vivaio Veimaro di Cossato - Biella questa rosa  Kampay® dedicata al naturalista francese Yann Arthus-Bertrand, brevetto vegetale MEIpelmel, anche questa della Meilland: non è un ibrido di tea, ma una rosa moderna, botanica, paesaggistica, grandi fiori, dotata di ottima rifiorenza, rusticità e resistenza al freddo e alle malattie. Ha un portamento sarmentoso, i fiori sono prodotti in gran quantità riuniti in mazzetti, semplici composti da cinque petali arancio ramato con sfumature rosa e centro giallo, stami rossi ben visibili.

La fioritura è continua, lasciando gli ultimi fiori, si copre di frutti rossi che restano sulla pianta per tutto l'inverno. La potatura annuale, come per tutte le rose paesaggistiche, non è obbligatoria, basta fare solo una potatura di ringiovanimento dopo qualche anno ed eliminare il legno secco o ingombrante, ricordando che fiorisce sui rami degli anni precedenti.

La Kampay® è stata selezionata da Meilland nel 2006 e si può fregiare del prestigioso riconoscimento ADR® tedesco oltre ad aver conquistato un certificato di merito a Belfast nel 2008, una menzione d'onore a Hradec Kàlové nel 2010 e la medaglia di Bronzo a The Hague nel 2011.

 Mokarosa®, acquistata nel giugno 2020 dal vivaio di Annalisa Glorio di Diano San Pietro, Creata in United Kingdom da Gareth Freyer nel 2014, brevetto vegetale FRYwitty è una rosa moderna floribunda (Le rose floribunda nascono nei primi del novecento dall’unione tra ibridi di Tea e di Polyanthe); ha un colore insolito ocra-beige che ricorda  (nella mente di chi l'ha realizzata) un cremoso cappuccino al caffè, da qui il nome. E’ un bel cespuglio dal portamento eretto e presenta fiori grandi, talvolta raggruppati, con buona rifiorenza.

Arthur Fryer iniziò a coltivare rose commercialmente su un piccolo appezzamento di terra nel 1912. Nel 1928 l'attività si trasferì nel suo sito attuale a Knutsford città tra Manchester e Liverpool nel Regno Unito. Le rose di Fryer hanno ottenuto importanti riconoscimenti da tutto il mondo, tra cui due dall'America (gli Oscar del mondo delle rose), Rose of the Year in Nuova Zelanda, tre dall'Aja e quattro UK Rose of the Year Awards!

Hot CocoaTM, letteralmente "Cioccolato Bollente" l'ho acquistata nel giugno 2020 anche questa nel vivaio di Annalisa Glorio di Diano San Pietro, conosciuta anche come “Nubya” in onore della sassofonista Nubya Garcia (Chi è Nubya Garcia? https://www.youtube.com/watch?v=lUmNtpJpm9o), brevetto vegetale WEKpaltlez è una rosa moderna floribunda creata da Tom Carruth, un famoso ibridatore americano, nel 2002 per la Weeks Roses Growers e ha vinto l'All-America Rose Selections nel 2003.

I fiori hanno un originale colore che cambia dall’arancio cioccolato al rosso scuro, con una tonalità ruggine sul’esterno del petalo.

E' un arbusto cespuglioso medio-alto, i fiori di 10-12 cm di diametro, con una forma di fioritura centrata in alto, a coppa e increspata. Il conteggio dei petali è in genere da 26 a 40. I fiori  sono di una originale tonalità ruggine con un rovescio più scuro e presentano variazioni di colore che cambia dall’arancio cioccolato al rosso scuro. Ha una fragranza media e fruttata e un fogliame ampio, lucido, verde scuro, è una pianta vigorosa e resistente alle malattie. Fiorisce in vampate dalla primavera all'autunno, fogliame brillante, assai resistente alle malattie.

la Weeks Wholesale Rose Grower, Inc. è stata fondata nel 1938 da O. L. e Verona Weeks in Ontario, California. Questa azienda molto famosa per i suoi elevati standard divenne nota come la "Tops in Roses". Nel 1985 Ollie e Verona si ritirarono e vendettero Weeks a Charlie Huecker e Bob DeMayo. Il nome di Weeks è sinonimo di rose di alta qualità in tutti gli Stati Uniti.

Rose di ibridatori francesi, britannici statunitensi, tedeschi, ...e la tradizione italiana, anzi sanremese sulle ibridazioni e coltivazione di rose e fiori in genere? Si è un pò smarrita, vivaisti liguri sì, ibridatori ad alto livello come fu Domenico Aicardi che ha fatto la storia a livello internazionale, non ne ho trovato, così per l'ultimo acquisto nel 2020 ho optato per una Rosita Missoni® brevetto vegetale BARmiss creata nel 1998 dal vivaio Barni che è attualmente l'ibridatore italiano più conosciuto, il vivaio si trova a Pistoia da dove l'ho comperata online, a seguito alle limitazioni collegate al COVID-19 non l'ho potuta mettere a dimora subito, ma a febbraio 2021 con qualche problema di adattamento.

la ‘Rosita Missoni’ è una rosa ibrido di Tea variegata, che si distingue per un tocco di giallo, che ha richiesto lunghe ricerche, e che dona al fiore un fascino molto speciale, è stata dedicata alla stilista che dell'accostamento dei colori ha fatto la propria caratteristica distintiva.

Rosita Missoni è la matriarca di uno dei marchi fondamentali della moda Made in Italy che con il marito Ottavio ha rivoluzionato il mondo della moda il suo nome da nubile è Rosita Jelmini nasce nel 1931, i nonni materni sono proprietari di una fabbrica di tessuti ricamati e scialli, lei studia e dall'incontro con Ottavio Missoni nasce il tratto che da subito l'ha contraddistinta: creare abiti sempre estremamente colorati utilizzando i vecchi macchinari con i nuovi filati.

 Nel 2021 ho acquistato dal vivaio Veimaro di Cossato-Biella una rosa Sonia Rykiel® brevetto vegetale MASdogui che è stata creata nel 1995 da Dominique Massad, Pronipote di Pierre Guillot, famoso allevatore di rose di Lione, che è stato colui che per primo ha creato l'ibrido di tea nel 1867. Roseraies Pierre Guillot viene fondata nel 1829 ed è stata della famiglia Guillot da sei generazioni. Poi nel 2011 è stata venduta a Olivier Mathis.

Sonia Rykiel (Parigi, 25 maggio 1930 – Parigi, 25 agosto 2016) a cui è stata dedicata questa rosa, è stata una stilista e scrittrice francese. A lei si deve la nascita del termine "démodé", coniato nel 1976 concentrò la propria produzione sulla lana, dandole la stessa importanza riservavano a tessuti più pregiati fu la prima stilista a produrre capi in maglia stampati, a realizzare maglioni di ogni foggia e misura e di ogni colore, La produzione della stilista si estese ad una linea di accessori, ad una di profumi e ad una di cosmetica. Nel 1985 le fu conferita la Legione d'onore.

Le rose Guillot® sono rose robuste e profumate come le antiche, ma con la rifiorenza e la ricchezza di colori delle rose moderne appartengono a una categoria di rose cosiddetta “Generosa”. L’eccezionale vigoria di cui sono dotate, le rendono rustiche e resistenti alle patologie e alle avversità climatiche come poche rose sanno essere.

Sono caratterizzate da fiori di medio-grandi dimensioni, riuniti generalmente in mazzetti e profumo intenso, inebriante con raffinatezza fruttata di pera, banana, miele.

Sonia Rykiel® è una rosa Guillot® a cespuglio, floribunda, molto vigorosa, rifiorente e resistente alle malattie, assume un portamento eretto con rami lunghi che tendono a ricadere sotto il peso dei grandi fiori profumatissimi. premiata rosa di AJJH 2020.

 Nel giugno 2022 dal vivaio di Annalisa Glorio di Diano San Pietro, ho acquistato la rosa M.me (Madame) Antoine Meilland conosciuta come Peace nei paesi di lingua inglese, Gloria Dei in Germania e Gioia in Italia. Per la sua storia non potevo non averla, infatti  è una delle varietà di rose ibrido di tea tetraploide (4 coppie di cromosomi) più coltivate e conosciute di tutti i tempi ottenuta in Francia nel 1935 da Francis Meilland che la dedicò a sua madre, nata Claudia Dubreuil, produce fiori di colore giallo canarino bordato rosa, ha foglie verdi brillante, ha rappresentato un nuovo traguardo orticolturale e una pietra di paragone all’interno di questa classe. Oltre a essere considerata una ‘prima rosa’ del suo tipo, è anche strettamente collegata a vicende storiche internazionali. Di fronte alla minaccia dell’invasione tedesca della Francia, “M.me Antoine Meilland” fu messa in salvo e spedita dal suo ibridatore Francis Meilland anche negli Stati Uniti.

La rosa fu presentata al pubblico degli Stati Uniti il 29 aprile 1945 dal suo introduttore, Robert Pyle della Conard-Pyle Co. lo stesso giorno è caduta Berlino ed è quindi la data che segna ufficialmente la fine della seconda guerra mondiale in Europa. Nello stesso anno, l' 8 maggio, a San Francisco, col nome di “Peace” pace, fu data in dono, all’apertura dei lavori, ai 49 delegati che si riunirono per fondare l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). accompagnate da un biglietto che recitava: "Questa è la rosa 'Peace' che è stata nominata alla mostra della Pacific Rose Society a Pasadena il giorno della caduta di Berlino. Ci auguriamo che la "Pace" influenzi gli uomini per la pace nel mondo." Dr. RC Allen, Presidente dell'ARS

E’ la rosa più coltivata e famosa al mondo (esiste anche come rosa rampicante o a cespuglio, grandifiori e floribunde), ha ottenuto l'AARS (All-America Rose Selections) : il più alto riconoscimento negli USA.

Dgli anni '50 da questa rosa sono stati ottenuti circa 400 discendenti.

Purtroppo, probabilmente a causa dei tempi bui in cui viviamo, dove in ogni angolo del Pianeta ci sono guerre, oppure, più prosaicamente, perchè il luogo in cui l'ho collocata non era proprio il più felice, non ha passato l'inverno 2023. Per ora, non avendo uno spazio più consono, non la sostituirò e entra al primo posto nell'elenco delle rose che vorrei.

Ho anche piantato due rose canine raccolte lungo le strade. Della trentina di specie censite ne ho scelto una con fiori bianchi che tende ad essere rampicante, creando cespugli e una con fiori di uno splendido rosa, che tende ad essere più tappezzante.

Il nome "canina" fu assegnato da Plinio il Vecchio che narrava che un soldato romano fu guarito dalla rabbia contratta a seguito del morso di un cane, con un decotto di radici di questa rosa.

È l'antenata delle rose coltivate, quella di partenza per le varietà oggi conosciute nate dall’ibridazione con quelle giapponesi e dell’estremo oriente

 

 

 

 

Una cara amica dal vivaio di Annalisa Glorio di Diano San Pietro, ha acquistato nel giugno 2020 la rosa Belle Epoque Sunflor® Nome registrazione CHRiscinn 1994, ibridatore Jack E. Christensen (1949–2021) è stato un pluripremiato ibridatore di rose, americano, scrittore di giardini e insegnante di scienze. Ha sviluppato più di 80 varietà di rose durante la sua carriera presso l’Armstrong Nurseries nel sud della California. È il più giovane che abbia mai sviluppato una rosa premiata All-American Rose.

La rosa Belle Epoque è una rosa floribunda grandi fiori moderna, in versione a cespuglio e rampicante, come quella delle immagini, dalla vegetazione folta e compatta, fogliame verde lucido dal quale emergono fiori eleganti e doppi. Il colore è molto particolare, dal suo cuore salmone aranciato, spiccano tonalità di rosa sempre più intenso verso il margine dei petali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE ROSE CHE VORREI

Non ho più spazio nel giardino, considerando che ho iniziato tardi a coltivare rose direi che sono riuscito ad averne alcune molto importanti e significative nella storia di questo fiore. Cosa mi piacerebbe ancora avere? Ovvero, da quali rose consiglierei di iniziare? La prima è certamente La France, il primo ibrido di tea realizzato da nel 1867 dal vivaista ed ibridatore francese Jean-Baptiste Guillot e, di seguito l’unica rosa che ha tutta la struttura di rosa gialla  è la rosa pernettiana H.T. Souvenir de Claudius Pernet che Joseph Pernet-Ducher nel 1920 dedicò al figlio morto nella prima guerra mondiale.

Mi piacerebbe avere alcune rose di ibridatori italiani storici come la pluripremiata Signora Piero Puricelli (anche se ne ho una che ci assomiglia molto, ma non ho certificazioni in merito) creata da Domenico Aicardi nel 1936 dedicata alla moglie di Piero Puricelli (1883/1951), che fu l'ingegnere "inventore delle autostrade", progettista nel 1921 dell'autostrada Milano - Laghi. altre due rose di Domenico Aicardi che non dovrebbero mancare sono Eterna Giovinezza creata nel 1937 e Gloria di Roma del 1937.

Una importantissima rosa creata nel 1961 da uno degli allievi di Domenico Aicardi Quinto Mansuino sempre di Sanremo,  è Purezza di Mansuino, un ibrido di Banksia, è una sarmentosa velocissima, che raggiunge i 6 metri di altezza, con una profusione di fiori semidoppi.

Avendoci spazio ci sarebbe un'altra rosa che mi piacerebbe avere, di un sanremese, Antonio Marchese, Rosa Mystica che ha vinto un importante riconoscimento in Vaticano.

Logicamente non avendo foto mie, chi volesse vederle può cercare su internet.

Il termine Rosa deriva dal sanscrito da cui ha avuto origine sia il vocabolo greco rodon che quello latino rosa.

Ci sono caratteristiche positive, e altre negative. Tra le caratteristiche positive ricordiamo la maggiore produttività e la maggiore resistenza alle malattie e alle aggressioni dei parassiti. Queste sono caratteristiche generiche, non presenti tutte contemporaneamente. - See more at: http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf

Ci sono caratteristiche positive, e altre negative. Tra le caratteristiche positive ricordiamo la maggiore produttività e la maggiore resistenza alle malattie e alle aggressioni dei parassiti. Queste sono caratteristiche generiche, non presenti tutte contemporaneamente. - See more at: http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf

La grande varietà di rose disponibili è dovuta alla semplicità con cui specie diverse di rose possono incrociasi tra loro (ibridazione) sia in modo naturale sia in modo “forzato” generando una varietà infinita di discendenti; il porta innesto più usato in Liguria è la rosa canina.

In generale, si considerano tre grandi gruppi di rose: rose specie o botaniche (rose di derivazione selvatica) e relativi ibridi, rose antiche e rose moderne.

ROSE SPECIE O BOTANICHE

Le rose specie o botaniche dette anche selvatiche sono in genere grandi rampicanti o rose arbustive a fiore singolo, piatto a cinque petali, quasi sempre non profumato a fioritura unica, che fiorisce in tarda primavera o inizio estate, seguito da un abbondante produzione di meravigliose bacche. Sono le rose spontanee che crescono endemiche del solo emisfero settentrionale del pianeta, si adattano al clima torrido come a quello freddo e ad ambienti diversi dai luoghi di origine, sono resistenti alle più diffuse patologie delle quali sono praticamente immuni. Se ne conoscono 150-200 tra specie e loro primi ibridi naturali, solo poche di queste sono state usate per creare le migliaia i rose esistenti tra antiche e moderne.

 Le rose botaniche sono le rose originarie, i capostipiti. Nel mondo Romano si faceva uso di Rosa canina endemica, R. gallica e R. moschata. Furono proprio i romani a dare vita alla tecnica dell’innesto e della forzatura con la realizzazione di serre, svincolandosi così dall’ importazioni dall’Egitto che teneva alti i prezzi.

Nel XVI secolo grazie al Rinascimento italiano l’arte del giardino assume sempre più importanza e in questo contesto cominciano ad essere coltivate all’interno dei giardini, in spazi dedicati, rose botaniche come la R. canina e la R. moschata e alcune rose antiche come la Alba e la Damascena. Ne fanno fede le prime illustrazioni botaniche che cominciariarono ad apparire in quel periodo.

Alla fine del XVI secolo i giardinieri olandesi immisero sul mercato circa 200 cultivar di rose Centifolia ottenute da seme. Il fatto è significativo perché dimostra come l’interesse nei confronti della rosa stesse aumentando, confermato anche dalle innumerevoli nature morte fiamminghe e olandesi di quel periodo che ebbero la rosa Centifolia come protagonista.

ROSSE ANTICHE

Le rose antiche nacquero nel 1750 quando, con l’importazione di una rosa a fioritura prolungata, la R. chinensis il mondo delle Rose subì una profonda trasformazione, le rose utilizzate fino a quel tempo fiorivano una sola volta all’anno, il lavoro dei botanici ibridatori riuscì a conferire alle rose fino ad allora utilizzate, con l'unione di queste rose, la fioritura continua e una maggiore resistenza. Sono caratterizzate dai forti profumi che le contraddistinguono rispetto agli ibridi moderni. Si dividono in due gruppi, quelle che hanno una sola fioritura e le rifiorenti.

Le rose antiche vere e proprie hanno una sola fioritura e questa avviene anticipatamente rispetto alle rose moderne (periodo marzo-luglio). In autunno, le rose antiche assumono colori variegati sia nel fogliame, che nelle bacche. Sono generalmente piante resistenti, immuni dalle malattie e di dimensioni piuttosto grandi.

ROSE MODERNE

La prima rosa ibrido di tea è La France, venne realizzata nel 1867 dal vivaista ed ibridatore Jean-Baptiste Guillot, che incrociò le rose arbustive europee poco rifiorenti, con quelle cinesi che fiorivano fino al tardo autunno.

Dovrebbe essere il risultato di un incrocio tra un cespuglio di "Madame Victor Verdier" che è una rosa  di un gruppo risultante dai principali gruppi di antiche rose europee (Galliques, Centipholi, Damasco e Bourbons) denominato “rose ibride perpetue” e un cespuglio di rose da tè, "Madame Bravy" o "Madame Falcot", ma non c’è una documentazione a proposito.

Questa affascinante rosa copre un ruolo fondamentale nella evoluzione del genere rosa, con lei si delinea concettualmente il confine tra rose antiche e rose moderne; tutte le rose che saranno create da questa data in poi saranno classificate come ibridi moderni.

La France ha il fiore centralmente appuntito in boccio apre con un diametro di 9 cm circa con 60 petali e più in una forma piena e ampia. Di colore rosa argentato luminoso con la pagina inferiore più marcata con riflessi lilla. I fiori appaiono solitari o raggruppati a tre. Il fogliame è di un bel verde brillante. E’ una pianta sana, forte, molto rifiorente dal portamento aggraziato e pieno, mai troppo legnoso.

Gli ibridi di tea in origine avevano solo colorazioni bianco, rosso e rosa, introdusse il giallo Joseph Pernet-Ducher (1859-1928) che era un coltivatore e ibridatore francese, nato vicino a Lione, figlio di coltivatori, nel 1879 iniziò il suo apprendistato nel settore rose d'allevamento con il vivaio Ducher di Lione. Nel 1882, sposò Marie Ducher, figlia del proprietario, e conseguentemente adottò il nome di "Pernet-Ducher" per indicare il nuovo connubio. E' il periodo in cui sono appena apparse le "ibridi di tè", questa nuova classe di rose che propone la rifiorenza e una vasta gamma di colori. Manca però ancora il giallo puro.

Dopo diversi anni di sperimentazioni, in cui fu utilizzata la "Rosa foetida persiana", Joseph Pernet-Ducher riuscì a introdurre il giallo nelle nuove rose da giardino con "Soleil d'Or" del 1900; i suoi ottenimenti, del tutto peculiari come "Rayon d'Or" (1910), si chiamarono "hybrides de lutea", poi "hybrides de thé pernetianae" e, infine, più semplicemente "Pernetianae".

L’unica rosa che ha tutta la struttura di rosa gialla è la rosa pernettiana H.T. Souvenir de Claudius Pernet che Pernet nel 1920 dedicò al figlio morto nella prima guerra mondiale.

Rosa è il colore originale atavico.

Il giallo puro non esiste nelle rose ed è dominato dal rosso e dal bianco essendo recessivo rispetto a loro, per ottenerlo bisogna ricorrere a più incroci.

Rosso incrociato col giallo da degli ottimi rosa, ma un buon rosso deriva dall’incrocio con altri colori.

Il magenta (violaceo paonazzo) è un colore dominante ed è presente in quasi tutti gli altri colori nelle rose: tende a riaffiorare ma è un flagello perché toglie vivacità e brillantezza essendo opaco e smorto.

Il bianco è difficile da ottenere perché è un carattere recessivo

Intanto Jean-Baptiste Guillot Attraverso un intenso lavoro sulla Rosa multiflora di origine giapponese ha creato “Mignonette” e “Pequerette”, rosai rifiorenti a cespuglio caratterizzati da fiori copiosi, minuti e semidoppi, riuniti in mazzetti. Questi piccoli arbusti nei primi del novecento hanno dato vita ad un gruppo di rose chiamate in un primo momento Polypom e successivamente Nane Polyantha, dette Polyantha Pompons perchè erano piante piccole con e rose in miniatura e vennero chiamate "rose delle fate" o "lillipuziane".

In seguito l'ibridatore danese Svend Poulsen riuscì ad ottenere, ibridandole ulteriormente con delle rose tea, gli ibridi di Polyantha, che per maggior chiarezza ed in onore della straordinaria fioritura vennero definitivamente chiamati Floribunda.

Le rose floribunde,sono rose a cespuglio rifiorenti con fiori a grandi mazzi di media grandezza, dotati di un’ottima capacità di rifiorire. Come appena descritto, n origine vennero chiamate Rose Polyantha ibride e in ultimo floribunde. hanno un’altezza variabile a seconda del cultivar e può variare fra i 40-50 centimetri ed il metro e mezzo. Per motivi estetici e colturali, le floribunde vengono tenute ad un’altezza uniforme di 50 centimetri nelle aiuole, nelle siepi e nelle bordure, specialmente quando specie diverse vengono accostate negli stessi spazi.

Per prima cosa ci si deve ricordare di potare in maniera corta i rami più vigorosi, mentre i rami che hanno più di un anno di vita vanno tagliati a metà della lunghezza. Seguendo questo schema di potatura dal terzo anno in poi si avranno dei cespugli dotati di rami più giovani corti che fioriranno nei primi mesi di primavera e rami più vecchi corti che fioriranno nei mesi più inoltrati della bella stagione.

In poco tempo le Floribunda divennero molto popolari, seconde solo agli ibridi Tea, rispetto alle quali si sono dimostrate più versatili, più facili da ambientare in giardino grazie alla forma arbustiva più armoniosa. Insieme agli Ibridi di Tea, le rose floribunda costituiscono il gruppo di rose più ibridate e coltivate nel mondo.

Nel 1954 fu creata dal genetista americano Walter Edward Lammerts la classe delle rose Grandiflora (grandi fiori) dall’ibridazione tra Floradora, che è una rosa tea rosa scuro e Charlotte Armstrong, che è una rosa del tipo floribunda con un mix di arancia. Fu chiamata 'Queen Elizabeth perchè l'anno prima è avvenuta l'incoronazione della Regina Elisabetta '. Il Dr. Lammerts tra il 1940 e il 1981 ha creato 46 varietà di rose.

Il mondo dei rosaisti anglosassoni, com'era stato restio ad accettare "La France" quale espressione di una nuova tipologia di rose, ricusò decisamente il termine Pernetianae utilizzato ancora oggi. Le Pernetiane, attualmente classificate come HT, sono particolarmente affascinanti per il colore dei getti e delle foglie, oltre che per la leggiadria dei fiori, anche se trovano qualche limite nella sensibilità alla ticchiolatura.

Con il tempo Le ibridazioni sono proseguite a ritmo intenso e ciò ha portato a centinaia di moderni ibridi di tea difficili da riconoscere. Un ibrido di tea recente è infatti frutto del passaggio di diverse ibridazioni che rendono difficoltoso individuare delle caratteristiche univoche e precise.

Le rose a fiore singolo sono diploidi (14 cromosomi: 7 dalla madre, 7 dal padre) quelli a fiore doppio o multiplo tetraploidi, (molte coppie di cromosomi). Per ottenere i fiori multipli si sono forzati gli organi riproduttivi a trasformarsi in petali, si è creata una mostruosità naturalistica. Gli ibridi essendo creati dall’unione tra rose diploidi e tetraploidi, non hanno corrispondenza nel numero di cromosomi, quindi sono sterili e si chiamano triploidi.Teoricamente i caratteri dovrebbero essere trasmessi dai genitori nello steso modo secondo le leggi di Mendel, ma alcuni ibridatori ritengono che la femmina influenza la pianta il maschio il fiore ed in particolare il suo colore, se ciò fosse vero sarebbe a causa del fatto che nel risultato finale di una ibridazione, non c’è corrispondenza col numero di cromosomi.

Le rose ibride di tea hanno fiori grandi, di forma gradevole e con un diametro di oltre quindici centimetri, che sbocciano singolarmente su steli spinosi, robusti e molto lunghi. Questi portano ognuno circa sette foglioline di un colore verde lucido. Le stesse sono lievemente sfumate di rosso da giovani. I boccioli sono di forma conica e permettono il taglio anche quando sono chiusi. Il taglio è favorito dallo stelo alto e robusto. Questa operazione non danneggia, dunque, i boccioli, che possono essere regalati ancor prima di sbocciare senza subire alcun danno. Le rose ibride di tea, specie quelle più recenti, sono anche intensamente profumate.

I colori degli ibridi di tea sono sì vari, ma simili a quelli di molte altre rose. L’unica distinzione tra ibridi di tea e altri è nella forma e nelle dimensioni dei fiori e dello stelo. Le rose ibride di tea vengono realizzate con tutte le varietà di colori disponibili, a esclusione del blu, che viene di solito aggiunto tramite colorazioni artificiali.

Per comodità di scelta a seconda degli impieghi si differenziano in:

Rose cespuglio che sono quelle a grandi fiori su singolo stelo, sono generalmente caratterizzate da portamento eretto, sono spesso dotate di profumo inebriante e intenso che le rende particolarmente adatte al fiore reciso;

Rose rampicanti sono rosai robusti, vigorosi, molto rifiorenti e generalmente richiedono scarsa manutenzione, sono molto utilizzati per ricoprire pareti e pergolati, regalando una fioritura duratura con colori eccezionali;

Rose coprisuolo o tappezzanti sono generalmente caratterizzate da portamento cespuglioso, che talvolta può anche assumere aspetto ricadente e da fiori di piccole dimensioni, riuniti in mazzetti, sono molto rustiche e dotate di buona vigoria e sviluppo;

Rose paesaggistiche sono piante robuste, molto rifiorenti, adatte alla maggior parte dei climi e richiedono scarsa manutenzione, inoltre nei mesi invernali, se non si recidono le ultime fioriture, si ricopre di bacche, caratteristica che le rende molto ornamentali.

I fusti delle rose sono ricoperti di spine acuminate, che hanno la funzione di ancoraggio, che consente alle rose di arrampicarsi e crescere in altezza, questa caratteristica contraddistingue le piante che devono preservare i germogli dalle incursioni degli animali erbivori; lo sviluppo del profumo e del colore hanno la finalità di attrarre gli insetti impollinatori.

Le rose incarnano una delle costanti matematiche più antiche e segreto dell'armonia della natura: il numero aureo e sezione aurea.

La Rosa presenta foglie composte da 5 fino ad 11 foglioline provviste di margini dentati semplici o doppi di colore verde più o meno scuro provviste di peli a seconda della specie, la larghezza delle foglie è la sezione aurea della lunghezza.

I fiori sono solitari e riuniti in infiorescenze a corimbo (i fiori, pur avendo differenti punti di inserzione, terminano tutti alla stessa altezza). Il numero dei petali varia a seconda della specie, ma rispetta la successione di Fibonacci il segreto dell'armonia della natura: la Rosa Canina, la prima rosa ad apparire sulla terra e le varietà di rosa cosiddette "antiche" ne hanno 5, 34 le Rose più comuni, fino ad arrivare alle rose moderne che con le forzature genetiche arrivano a 55/89 petali, disposti a spirale perfetta, la spirale aurea, intorno al suo nucleo, con questi ibridi si sono ottenuti petali di rosa che possono essere rossi, bianchi, gialli, fucsia, screziati, panna e profumazioni più intense.

Il colore dei petali è dato dalla presenza di antocianine (E163 nella codifica europea degli additivi alimentari) che sono un gruppo specifico flavonoidi che sono pigmenti vegetali idrosolubili presenti in molte piante, indispensabili per attirare gli impollinatori, che assumono colore diverso, rosso, azzurro o violetto, a seconda della reazione (acida, alcalina o neutra) dei liquidi cellulari in cui sono disciolti e dalla formazione di sali con metalli pesanti presenti nei tessuti, si accumulano nei vacuoli che sono delle vescicole delimitate da una membrana racchiudente una soluzione acquosa.

In tutte le rose i fiori sono ermafroditi, hanno cioè sia gli organi maschili che quelli femminili. Gli organi maschili si chiamano stami, sono formati da un filamento con all'apice una vaschetta a due logge, detta antera, che contiene il polline. L'organo femminile, gineceo, è composto dai pistilli che all'apice hanno lo stigma, leggermente ingrossato, che attrae e trattiene il polline lo stilo che è il filamento che lo collega all'ovaio che è un rigonfiamento che contiene l'ovulo. Il profumo è determinato da più di 400 composti volatili.

Il calice è costituito da 5 sepali (foglie modificate). Il frutto chiamato cinorrodo è formato dall'ingrossamento del ricettacolo ed i semi maturano all'interno (detti acheni, di colore giallo o marrone). Il cinorrodo può essere più o meno grosso a seconda della specie allungato, carnoso, variamente colorato e costituisci un ottimo elemento decorativo.

Ci sono caratteristiche positive, e altre negative. Tra le caratteristiche positive ricordiamo la maggiore produttività e la maggiore resistenza alle malattie e alle aggressioni dei parassiti. Queste sono caratteristiche generiche, non presenti tutte contemporaneamente. - See more at: http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf

Ci sono caratteristiche positive, e altre negative. Tra le caratteristiche positive ricordiamo la maggiore produttività e la maggiore resistenza alle malattie e alle aggressioni dei parassiti. Queste sono caratteristiche generiche, non presenti tutte contemporaneamente. - See more at: http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf

CONCIMAZIONE ROSE

Novembre-dicembre bisogna usare concime organico (letame maturo) per apportare azoto e cenere. Alla ripresa vegetativa ancora azoto (macerato d’ortica) per favorire il risveglio vegetativo e per costruire i nuovi tessuti, ma troppo azoto può causare lo sviluppo di un numero eccessivo di getti, rendono la pianta debole a discapito della fioritura e i fiori durerebbero poco.

In primavera quando la pianta inizia a gettare, serve fosforo per rinforzare le giunzioni, i germogli, ad irrobustire i fusti, a fornire l’apporto necessario allo sviluppo dei fiori e potassio per rinforzare le radici (cenere e macerato di buccia di banana). Solo se calano il numero di foglie e aumentano troppo i boccioli dare di nuovo azoto.

Produzione (fiori e semi) richiede fosforo Acido fosforico nelle farina d’ossa, non fa male si può abbondare, se le foglie diventano clorotiche un po’ di solfato di ferro. Azoto belle foglie potassio bei steli.

Le concimazioni liquide non devono mai effettuarsi quando le piante hanno sete o a terreno asciutto.

Le rose si possono pacciamare , ma dopo maggio.

Sostanze utili alla rosa

Azoto (N): stimola la crescita dei rami e delle foglie. Troppo azoto rende le piante poco resistenti alle malattie e alla siccità; la carenza rende la crescita debole, colore delle foglie verde-giallo, spesso con toni di rosso, le foglie e i fiori sono piccoli.

Fosforo (P): favorisce la fioritura e aumenta il profumo. Un eccesso provoca clorosi e inibisce l’assunzione di altri elementi; la carenza determina una crescita stentata, foglie di colore verde scuro, pochi fiori e ridotto apparato radicale.

Potassio (K): insieme all’acido fosforico irrobustisce la pianta favorendone l’intensità del colore del fiore; con la carenza le punte e gli orli delle foglie diventano marroni, gli steli e i boccioli si colorano da marrone a nero, i boccioli si piegano, appassiscono e muoiono. Le rose rosse virano in rosso chiaro slavato.

Calcio (Ca): in giusta misura favorisce la crescita in generale e l’attività microbiotica del terreno, in eccesso blocca l’assunzione del ferro e in genere rende poco solubili le sostanze nutritive la carenza determina che le foglie diventano gialle e la crescita della piante risulta stentata.

Magnesio (Mg): è necessario alle rose e in genere favorisce la crescita, nei terreni argillosi si trova poco magnesio; con la carenza le foglie diventano più chiare fra le nervature e più tardi presentano zone necrotiche, cascano prima del tempo. Le rose rosse hanno i fiori chiari e slavati.

Micro-elementi: una serie di microelementi sono necessari alle rose, ma normalmente si trovano già nel terreno.

I rami che partono dal piede sono i principali, da questi i laterali poi i sub-laterali. La potatura delle rose corregge, la forma della chioma, stimola la vegetazione e la fioritura. Leggo che per ottenere buoni risultati, le rose andrebbero potate in tardo inverno, quando la caduta delle foglie è completata e non è ancora iniziata l’emissione dei nuovi germogli ovvero l'epoca migliore della potatura e da meta febbraio al 20 marzo, in ogni caso non in mesi freddi questo per evitare che l’intervento possa sottoporre la pianta al freddo molto rigido quando la ferita dovuta al taglio non è ancora ben essiccata, magari a novembre limitarsi ad accorciare di 1/3 i rami troppo lunghi. Io, anche per motivi pratici, poto a novembre, più verso la fine, dopo l'ultima fioritura, a fine inverno faccio una rifinitura, a metà marzo ci sono già i germogli, magari un pò prima si possono controllare per non lasciarne troppi. Leggendo nei forum, molti si comportano così e hanno risultati soddisfacenti, come ho io, anche se è un rischio perchè, se dopo la potatura arriva un periodo di clima tiepido tendono a crescere nuovi getti, in caso di successive basse temperature è facile che possano gelare danneggiando la pianta. Comunque è meglio una potatura precoce che tardiva: è opportuno non posticipare troppo l’operazione.

Prima di iniziare le operazioni di potatura bisogna ricordare che le rose sarmentose, la quasi generalità delle rose botaniche ed alcune delle vecchie rose, fioriscono sui rami prodotti gli anni precedenti; gli ibridi di rosa tea, producono fiori sui rami nuovi dell’anno, quindi solo ques'ultime traggono giovamento dalla potatura corta.

 I rami malati e più vecchi vanno eliminati alla base per favorire lo sviluppo di quelli più vigorosi. Poi si asportano i rami  spezzati e quelli che s'incrociano eliminando quelli deboli che si dirigono verso il centro del cespuglio, in genere si lasciano 4-8 steli.

Non appena compaiono, occorre togliere i ricacci dal selvatico, cioè quei rami che crescono sotto il punto d'innesto, i succhioni potrebbero generarsi anche dalle radici, cercare l’origine e toglierli, sono riconoscibili perchè diversi dal resto della pianta per forma, colore e anche per i fiori. N.B. Le rose ottenute da talea non producono ricacci selvatici. I succhioni che nascono sopra l’innesto possono essere accorciati sopra una gemma ed essere utili per la rigenerazione della pianta.

 I tagli di potatura vanno portati con un angolo di 45°, devono essere netti, puliti e fatti circa 1 cm sopra della seconda/terza gemma, o un nodo, utilizzando attrezzi disinfettati e con lame bene affilate. I tagli lontani da gemme o nodi, generano antiestetici mozziconi legnosi, che la pianta stessa deve in seguito escludere dal passaggio linfatico, e difendere da saprofiti e parassiti. La sezione di taglio deve essere inclinata per favorire lo scorrimento dell’acqua dalla parte opposta alla gemma. Scegliete una gemma che sia rivolta verso l’esterno, questo favorirà lo sviluppo armonico del cespo. Quando si asporta completamente una branca il taglio va praticato a filo di ramo.

Negli ibridi di tea bisogna accorciare i rami dell'anno (prodotti nella stagione precedente) a 2–3 gemme o a seconda della vigoria, più un ramo è vigoroso più deve essere lasciato lungo (4–5 gemme), e che questa regola vale per i rami più corti all'apice dei rami portanti, ma non per quelli nuovi che partono dal basso o da metà e che possono costituire nuovi rami portanti. In pratica, i nuovi getti lunghi e vigorosi si devono mantenere all'altezza della pianta. Le gemme rivolte verso l’esterno della pianta, producono i fiori più grandi e appariscenti e sì ottiene uno sviluppo rivolto verso l’esterno.

le floribunde richiedono potature moderate: i rami si accorciano di un terzo, quelli vecchi, malati o malformati, vanno eliminati. E' necessario potare in maniera corta i rami più vigorosi, mentre i rami che hanno oltre un anno di vita vanno tagliati a metà della lunghezza. In questo modo, si avranno dei cespugli di rose dotati di rami più giovani corti che fioriranno nei primi mesi di primavera e rami più vecchi corti che vedremo fiorire nei mesi più inoltrati della bella stagione.

Le sarmentose, botaniche e le rose antiche fioriscono sui rami anni precedenti, quindi leggera.

Riassumendo: HT pochi occhi e legno giovane, rose cespuglio potatura: 2-3 occhi corta 3-5 media oltre 6 lunga, rampicante corta 1,5 mt lunga oltre.

maggiore potatura = fiori più grandi; minore potatura = più fiori ma più piccoli

Dopo la prima fioritura si fa la potatura estiva che consiste nel rimuovere i fiori appassiti prima che si formino i frutti (cinorrodi), che indeboliscono la pianta e impediscono la formazione di una eventuale seconda fioritura stagionale quindi è utile a far rifiorire la pianta, si ripulisce la pianta dai rami secchi e rotti, si asportano i brindilli, si possono accorciare gli steli che hanno fiorito.

Con l’inizio della stagione autunnale la prima cosa fare, in vista della potatura, è liberare le piante da eventuali rami e fiori secchi, senza aspettare l’operazione di potatura.

Le maggiori difficoltà per la coltivazione sono dovute al fatto che è una specie particolarmente soggetta ad attacchi dei più svariati parassiti pertanto, contrariamente a quanto avviene con le altre piante dove si interviene alla comparsa dei sintomi, in questo caso è necessario fare delle terapie preventive.

Malattie, funghi, parassiti vari

La principale malattia della rosa (almeno delle mie) è la Ticchiolatura Della Rosa detta macchia nera, che è una malattia fungina che si manifesta con tempo piovoso caldo-umido estivo; l'agente causale è  Diplocarpon rosae (forma sessuata); Marssonina rosae (forma asessuata), i sintomi sono la comparsa sulle foglie di macchie nerastre dai contorni irregolari circondate da tessuti clorotici; successivamente le foglie colpite cadono (filloptosi).

 Questi funghi si propagano rapidamente da una pianta all'altra, è quindi bene intervenire rapidamente non appena si notano i sintomi, per preservare le piante ancora sane; sopravvive all'inverno, come spora, nelle foglie che cadono in terra. E' importante raccogliere ed eliminare le foglie colpite e cadute a terra perché rappresentano la fonte di ulteriori infezioni.

La soluzione più usata è il trattamento con poltiglia bordolese, da effettuarsi in fase di riposo vegetativo perchè dopo può compromettere la fioritura. Durante la fase vegetativa si possono preparare infusi o decotti a base di equiseto o il classico macerato di ortica, efficaci anche contro la peronospora, altro pericoloso fungo che attacca le coltivazioni. da addizionare con il sapone di Marsiglia,  rimedio da opporre anche a insetti, afidi, pidocchi, acari, bruchetti vari sotto forma di larve defogliatrici  da irrorare sulla pianta nelle ore non assolate.

Ho avuto anche qualche problema con l'oidio (Oidium) altra malattia causata da un fungo che può essere un Sphaerotheca pannosa varietà rosa o un Oidium leucoconium, è chiamata volgarmente mal bianco perchè ricopre con una patina biancastra le foglie, le condizioni climatiche di caldo umido con piogge frequenti, rugiade persistenti, sbalzi di temperatura ne favoriscono l'insorgere, molto repentino. Si combatte con irrorazioni di preparati a base di zolfo.

Altra malattia la ruggine delle rose causata sempre dia un fungo il Phragmidium subcorticium si manifesta con macchie sulla pagina inferiore della foglia rimedio solfato di rame tramite poltiglia bordolese, anche zolfo.

PROFILASSI MALATTIE.

In autunno non serve nulla, le malattie perdono virulenza.

Durante il periodo di riposo usare la poltiglia bordolese  per disinfettare bene i tronchi; prima della ripresa vegetativa ultima potatura e irrorare, poi dare 2-3 applicazioni ogni 20-30 gg.

Zolfo la prima applicazione appena si formano le nuove foglie poi ogni 10-15 gg e dopo pioggia. Al primo accenno di oidio zolfo! che si diffonde rapidamente e si perde tutta l'uva e colpisce anche le verdure.

Dopo i funghi c'è il problema degli insetti, i coleotteri sono golosi dei boccioli, in particolare quello che sembra essere il più dannoso è la Cetonia (Cetonia aurata) il maggiolino verde che rosicchia i boccioli, non solo delle rose, rovinando la fioritura o addirittura impedendola facendolo cadere il bocciolo prima che riesca a sviluppare i petali.

Poi ci sono gli afidi delle rose che sono insetti di piccolissime dimensioni, quello della foto è il Macrosiphum rosae è il tipico "pidocchio" della Rosa; è diffuso ovunque, sia nelle coltivazioni intensive che nei giardini e parchi. Questi Afidi di colore rosato o verdastro, possono essere attere o alate. Normalmente vivono in colonie, soprattutto sui giovani germogli e sui boccioli fiorali ancora chiusi. Il danno è determinato dalle punture per nutrirsi della linfa che provocano deformazione dei germogli, con arresto del loro sviluppo e deformazione dei boccioli fiorali che non si aprono, oppure fioriscono in modo irregolare. Inoltre questo Afide produce abbondante melata che, essendo zuccherina, favorisce il proliferare dei funghi e piace molto alle formiche, che quindi ne promuovono la diffusione, inoltre imbratta la vegetazione, provocando sia conseguenze indirette (ustioni, asfissia, instaurazione di fumaggini) sia una deturpazione delle piante e dei fiori, con conseguenti danni estetici e funzionali. Ne esistono anche altri: Myzaphis rosarum, Wahlgreniella nervata, Rhodobium porosum, Metopolophium dirhodum, Chaetosiphon tetrarhodum e Maculolachnus submacula.

Per contenerne la diffusione, fortunatamente ci sono le coccinelle, che sono carnivori e aiutano nella lotta impari contro questi parassiti, ma se da sole non bastano e l’infestazione è eccessiva si può far macerare un po’ di tabacco in acqua per qualche giorno, poi si filtra, si aggiunge un po’ di aceto e sapone di Marsiglia, si porta a volume e si irrorano i germogli.

Volendo conservare un fiore secco, come farlo seccare? Bisogna posizionala a testa in giù, in una zona calda, asciutta e ventilata e lasciarla così per qualche giorno, una settimana dovrebbe bastare. Trascorsa la settimana necessaria, spruzzatela generosamente con della lacca per capelli, legando il bocciolo con del filo per tenere uniti i petali, poi quando la lacca sarà completamente asciutta tagliare il filo.

Rose recise, bisogna raccoglierle nel tardo pomeriggio, si conservano di più dopo le prime ore pomeridiane l’elaborazione dello zucchero  e dell’amido rallenta e le parti aeree ne contengono maggiori quantità. Al mattino hanno meno sostanze nutritive perché una parte dell’amido nella notte diventa solubile ed emigra verso le radici.

Cercando notizie sulle rose, ho trovato diverse ricette io ho fatto questa: mettere in un mortaio 120 gr. petali di rosa scegliendole tra le più profumate, con 50 grammi di zucchero, 2 mandorle e pestarli sino a ottenere una polvere fine. Mettere la polvere ottenuta in un recipiente con la chiusura ermetica e unire 1000 cc d’alcool e la buccia rimossa da un limone tipo limoncello. Richiudere il recipiente e fare riposare per 2 settimane al buio, capovolgendolo almeno una volta al giorno. Preparare lo sciroppo con 1500 cc acqua e lo zucchero rimanente (750 g) e lasciare raffreddare, filtrare l'alcol, scolando bene i petali aggiungerlo allo sciroppo imbottigliare e chiudere ermeticamente, lasciare riposare ancora un paio di mesi: in questo modo, l'aroma del liquore sarà più intenso e corposo, ma bisogna usare le rose che hanno un forte profumo, ad esempio gli ibridi di tea non sono indicate.

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Origine e progressive manipolazioni

le rose probabilmente hanno avuto origine in Asia Centrale addirittura dai 60 ai 70 milioni di anni fa e si siano propagate in tutto l’emisfero settentrionale. Le prime forme esistenti di Rose spontanee (le Botaniche sono le rose originarie, i capostipiti) avevano caratteristiche tra loro comuni nella forma del fiore semplice a cinque petali. I primi reperti fossili trovati in America e Asia, che risalgano a circa 30-40 milioni di anni fa (Oligocene), ancora prima dell’avvento dell’uomo in Africa centrale, sono simili alle specie ancora esistenti come la R. nutkana e R. palustris.

Nel 2500 a. C. uno storico racconta che il re sumero Sargon I riportò come bottino da una spedizione di guerra anche «viti, fichi e alberi di rosa».

Nell’antico Egitto erano coltivate su larga scala sulle sponde del Nilo e se ne ricavavano oli e unguenti indispensabili per il processo di mummificazione, inoltre nelle tombe, furono rinvenute ghirlande di fiori, tra le quali, rose. Si ritiene che i campioni siano di Rosa x Richardii, nota anche come Rosa sancta o rosa sacra d'Abissinia che è probabilmente una delle più antiche rose in coltivazione, in autunno compaiono frutti quasi neri, ancora oggi in commercio ed è raffigurate nelle tombe dei faraoni in affreschi e tessuti del 300 a.C.

In Grecia i ritrovamenti rinvenuti nel Palazzo reale di Minosse a Cnosso risalenti al 1.800 a.C. hanno portato alla luce ceramiche ed affreschi con raffigurazioni di Rose insieme a iris e crocus; Omero descrive lo scudo di Achille ornato di rose, Anacreonte nel VI secolo a. C. afferma che le rose sono nate dalla spuma di quello stesso mare che generò Afrodite; Saffo, la poetessa greca che visse intorno al 600 a.C. e che fu l’animatrice di un cenacolo letterario femminile a Mitilene, chiamò la rosa la “regina dei fiori”.

Nell’Antica Roma si faceva uso della Rosa Canina endemica, R. gallica e R. moschata. i Romani ne ebbero un vero e proprio culto: il fiore intero era utilizzato come ornamento e per estrarne oli per il corpo, i petali per profumare il vino, petali di rose coprivano le strade durante i giochi pubblici, ghirlande ornavano le effigi di divinità come Venere, Ebe, Flora, Giunone.

furono loro ad introdurre la tecnica dell’innesto per una riproduzione rapida ed efficace e la tecnica della forzatura con serre riscaldate per avere più raccolti durante l’anno e per svincolarsi dalle importazioni dall’Egitto che teneva alto il prezzo; credevano anche che ornare di rose le tombe fosse gradito ai Mani e i ricchi lasciavano giardini di rose per ornare con i loro fiori le proprie tombe. Plinio il Vecchio nel I secolo d. C. ricorda nella sua Naturalis Historia 32 farmaci diversi estratti dalla rosa e Virgilio parla nelle Georgiche della R. damascena x bifera come della rosa che fiorisce due volte.

La raffinata civiltà araba amò coltivare la rosa nei suoi giardini e contribuì a far circolare innumerevoli varietà da Oriente ad Occidente. Come fecero d’altronde anche i Crociati portando nuovi esemplari in Europa.

Per i mussulmani è un fiore sacro: si narra che la rosa bianca ebbe origine dalle gocce di sudore di Maometto e quella rossa dalle gocce del suo sangue. a cominciare dall'anno 1000 con la distillazione ottenevano un liquido che, mischiato all'acqua, serviva per purificare le moschee.

Nel 1208 san Domenico coniò il termine "rosario" per indicare uno strumento di preghiera che era fatto coi frutti essiccati delle rose.

Nel Medio Evo le rose furono confinate all’interno dei monasteri e sopravvissero grazie al loro uso nella farmacopea visto che i frutti sono ricchi di vitamina C ed erano un rimedio efficace contro la malattia più frequente: lo scorbuto e al profumo utilizzato per le essenze. Ma questo ostracismo durò poco perchè cominciò ad apparire come ornamento delle chiese e nelle feste religiose e nel 1500 Papa Adriano la fece scolpire sui confessionali come simbolo di segretezza visto che era in uso da tempo appenderne di fresche e benedette.

Nel XVI secolo grazie al Rinascimento italiano l’arte del giardino assume sempre più importanza e in questo contesto cominciano ad essere coltivate all’interno dei giardini, in spazi dedicati, rose botaniche come la R. canina e la R. moschata e alcune rose antiche come la Alba e la Damascena. Ne fanno fede le prime illustrazioni botaniche che cominciariarono ad apparire in quel periodo.

Alla fine del XVI secolo l’operosa attività nel campo della botanica e del vivaismo ad opera dei giardinieri olandesi sfociò nella creazione della Rosa Centifolia, (anche chiamata Rosa di Olanda o Rosa dei Pittori), un incrocio tra una Damascena e una Rosa Alba, una rosa superba dal fiore opulento e profumato che fu di ispirazione a tanti artisti fiamminghi che la ritrassero nelle nature morte. Le varietà Europee fino ad allora nelle tinte del bianco, rosa, cremisi, si tinsero anche del colore rosso acceso derivante dalla Rosa Chinensis spontanea. Furono fatti diversi tentativi di incroci. immisero sul mercato circa 200 cultivar di rose Centifolia ottenute da seme. Il fatto è significativo perché dimostra come l’interesse nei confronti della rosa stesse aumentando, confermato anche dalle innumerevoli nature morte fiamminghe e olandesi di quel periodo che ebbero la rosa Centifolia come protagonista.

Nel XVIII secolo con l’intensificarsi dei viaggi e delle esplorazioni il mondo della rosa subisce una profonda rivoluzione grazie all’arrivo delle rose Cinesi che portano in Europa il gene della rifiorenza perchè fino a quel momento nel mondo occidentale le rose non erano rifiorenti, se si esclude la R. damascena xbifera che presentava un minimo di rifiorenza autunnale. Non era così per le rose della Cina. In quest’area erano estremamente rifiorenti e coltivate fin dai tempi più antichi: Confucio parla di un imperatore cinese che intorno al 500 a.C. aveva una biblioteca in cui erano presenti centinaia di libri sulle rose.

Nel 1752 la rosa denominata «Old Blush» arrivò da Canton ad Upsala grazie a Peter Osbeck, allievo di Linneo, e fu proprio questa rosa a dare la rifiorenza alla maggior parte delle rose moderne.

Ad essa ne seguirono numerose altre che contribuirono a dare origine a diversi gruppi di rose antiche rifiorenti come le Portland, le Noisette e le Bourbon

Tra le numerosissime rose Cinesi arrivate in Europa nell’Ottocento è importante ricordarne un tipo, le rose Tè, così chiamate perché arrivarono sulle navi della Compagnia delle Indie cariche di Tè. Da qui nasce la denominazione di rosa tè o anche rosa tea.

Il limite convenzionale che dà inizio al periodo delle Rose Moderne è il 1867 con "La France", ad opera dell’ibridatore francese Guillot a Lione che riuscì ad ottenere una rosa rifiorente denominata "Ibrido di Tea" (HT) unendo Rose Cinesi, Rose Tea e le Antiche Europee. Questa tecnica portò alla creazione di rose solo bianche, rosse o rosa. Un altro ibridatore di Lione J. Pernet-Ducher riuscì ad impollinare l'ibrido di thea con con una rosa selvatica dai piccoli fiori gialli la rosa Lutea Persiana ottenendo tra il 1900 e il 1910 altre colorazioni, già descritte.

  Si conoscono più di trentamila cultivar di rose ornamentali (almeno undicimila sono Ibridi di Tea). Il più noto ibridatore italiano fu Domenico Aicardi, di Sanremo, che ha pubblicato nel 1952 un libro "Le rose moderne" che è un "testo sacro" per chi si appassiona alla coltivazione delle rose e che si trova ancora facilmente in commercio. Non si può non leggerlo, anche per la fluidità del testo e lo stile armonico della scrittura. Sue alcune rose bellissime come gli ibridi di Tea Saturnia creata nel 1933, Signora Piero Puricelli creata nel 1936, Eterna Giovinezza e Gloria di Roma, create nel 1937.

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RIPRODUZIONE DOMESTICA DELLE ROSE

A Morbello la credenza popolare sostiene che per San Sisto, il 7 agosto, tutto quello che si pianta attacca.

Una fonte della zona del Santuario di Savona, mi ha detto la stessa cosa, ma riferita al 23 agosto, santa Rosa.

LA MOLTIPLICAZIONE PER TALEA TALEA riproduzione agamica da agosto fino a quando il legno non va a riposo, legno dell’anno 15-30 cm diametro di una matita se possibile anche col tallone. Vanno tenute un po’ in acqua prima di piantarle. Lasciare 2 occhi fuori. Prima di metterle nel contenitore, meglio tagliuzzare e rimuovere qualche millimetro di corteccia alla base. Mettere sopra la talea una bottiglia di plastica col fondo tagliato creando una piccola serra, e porla in una posto fresco e poco soleggiato, ogni tanto rimuovere il tappo, all'interno della bottiglia si formeranno delle goccioline d'acqua segno di un possibile attecchimento. Quando compaiono le prime foglioline si può rimuovere la bottiglia e mettere in un ambiente protetto.

RIPRODUZIONE COI SEMI. I semi raccolti da una pianta, ci permettono di sapere chi e' stata la madre, ma non sapremo mai da quale rosa ha ricevuto il polline, quindi il padre, e non sapremo quali geni della madre e del padre avranno concorso al patrimonio genetico della nostra rosa. Considerando che le rose che si coltivano sono tutti ibridi, dalla riproduzione da seme si otterranno solo risultati scadenti e molto diversi dagli originali che li hanno prodotti.

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Le piante a radice nuda, sono preparate in appositi cartocci di plastica o carta d’alluminio all’interno dei quali le radici sono strette in modo compresso da torba o truciolato inumidito, normalmente sono in commercio dai primi di ottobre fino a metà aprile; oltre questo periodo ne va del futuro attecchimento.

Le piante in vasi di plastica vengono messe in vendita dal periodo che precede la fioritura per tutto il periodo dell’anno e consente di piantare rose tutto l’anno ovviamente con la totale garanzia di un immediato e felice attecchimento.

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Belle rose porporine

Belle rose porporine,

   Che tra spine

   Sull’aurora non aprite;

   Ma, ministre degli Amori,

   Bei tesori

   Di bei denti custodite;

Dite, rose prezïose,

   Amorose;

   Dite, ond’è, che s’io m’affiso

   Nel bel guardo vivo ardente

   Voi repente

   Disciogliete un bel sorriso?

E ciò forse per aita

   Di mia vita,

   Che non regge alle vostr’ire?

   O pur è perchè voi siete

   Tutte liete,

   Me mirando in sul morire?

Belle rose, o feritate,

   O pietate

   Del sì far la cagion sia,

   Io vo’ dire in nuovi modi

   Vostre lodi;

   Ma ridete tuttavia.

Se bel rio, se bell’auretta

   Tra l’erbetta

   Sul mattin mormorando erra;

   Se di fiori un fraticello

   Si fa bello;

   Noi diciam: ‘ Ride la terra.’

Quando avvien che un zefiretto

   Per diletto

   Bagni il piè nell’onde chiare,

   Sicchè l’acqua in sull’arena

   Scherzi appena;

   Noi diciam che ride il mare.

Se giammai tra fior vermigli,

   Se tra gigli

   Veste l’Alba un aureo velo,

   E su rote di zaffiro

   Move in giro;

   Noi diciam che ride il cielo.

Ben è ver, quando è giocondo

   Ride il mondo,

   Ride il ciel quando è gioioso:

   Ben è ver; ma non san poi

   Come voi

   Fare un riso grazïoso.

 

Gabriello Chiabrera

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What A Wonderful World

scritta da Bob Thiele e George David Weiss

e interpretata per la prima volta nel 1967

da Louis Armstrong

I see trees of gren

Vedo alberi verdi

Red roses too

anche rose rosse

I see them bloom

Le vedo sbocciare

For me and for you

Per me e per te

And I think to myself

E penso tra me e me

What a wonderful world

Che mondo meraviglioso

 

I see skies of blue

Vedo il cielo blu

And clouds of white

Nuvole Bianche

The bright blessed day

Lo splendente giorno benedetto

The dark sacred night

L'oscurità rende sacra la notte

And I think to myself

E penso tra me e me

What a wonderful world

Che mondo meraviglioso

 

The colors of the rainbow

I colori dell'arcobaleno

So pretty in the sky

Così carini nel cielo

Are also on the faces

Sono anche sulle facce

Of people going by

Di persone di passaggio

 

I see friends shaking hands

Vedo amici stringersi la mano

Saying, "How do you do?"

Dicendo, "Come va?"

They're really saying

Loro stanno in realtà dicendo

"I love you"

"Ti amo."

 

I hear babies cry

Io sento i bambini che piangono

I watch them grow

Io li guardo crescere

They'll learn much more

Loro impareranno molto di più

Than I'll ever know

Di quanto possa mai sapere io

And I think to myself

E penso tra me e me

What a wonderful world

Che mondo meraviglioso

 

Yes, I think to myself

Si, penso tra me e me

What a wonderful world

Che mondo meraviglioso

Ooh yeah

Oh si

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