Le
Apiaceae
(dal latino apium, sedano) conosciute anche come Umbelliferae per
la forma del fiore,
sono piante erbacee generalmente annuali, talvolta biennali o perenni.
La famiglia conta anche degli alberi ed arbusti.
Sono una famiglia di
piante che comprende circa 3000 specie suddivise in 420 generi presenti
in tutte le zone temperate del mondo. La caratteristica di questa
famiglia è l'infiorescenza tipica a ombrella semplice o composita, il
gambo è spesso cavo, e porta all'esterno dei solchi nel senso della
lunghezza.
Sono distribuite in un’ampia varietà di habitat, per lo
più nelle regioni temperate dell’emisfero boreale.
Le principali verdure di
questa famiglia sono carota e finocchio, altre Umbelliferae sono usate
principalmente in cucina per insaporire come prezzemolo, sedano, aneto,
cerfoglio, coriandolo, cumino. Ci sono poi tra le Umbelliferae ortaggi
rari come pastinaca e achillea e
velenose come la cicuta (Conium
maculatum) e la ferula (Ferula
communis)..
Sono considerate piante diuretiche, lipolitiche,
stimolanti delle secrezioni digestive, decongestionanti,
antinfiammatorie, eccitanti del sistema nervoso. Gli ortaggi della famiglia delle Umbelliferae presentano
tutti la caratteristica di una crescita iniziale molto lenta, in cui
temono particolarmente le erbe infestanti. non amano troppo concime.
L'impollinazione è entomofila. Il frutto è un doiachenio, ovvero è
costituito da 2 acheni posti uno di fronte all'altro.. |
Prezzemolo |
Carota |
Sedano |
Finocchio |
Prezzemolo
Petroselinum
crispum
Genere:
Petroselinum famiglia delle Apiaceae
originaria delle zone mediterranee. E' una pianta biennale se coltivata,
perenne se allo stato spontaneo in pieno sole, ma
preferibilmente a mezz'ombra,
con radici
incredibilmente profonde. Prelevare le foglie più grosse tagliando la
pianta a pochi centimetri dalla base e lasciando poi
ricacciare nuovi germogli.
è
opportuno eliminare gli steli fiorali
altrimenti la pianta non
produrrà più nuovi steli. E' una pianta a crescita molto
rapida per cui una volta tagliato, getta subito dei
nuovi steli.
Semina diretta
luna crescente
(Fatta
semina direttamente in campo con ottimi risultati,
biennale senza problemi, tagliato ricresce subito)
E' largamente usato in cucina,
per insaporire
pietanze sia cotte che crude, salse e ripieni, piatti di
pesce e di carne. Come vuole il detto, si può usare
praticamente dappertutto. Si utilizzano le foglie,
sminuzzate più o meno grossolanamente, aggiungendole
solitamente agli altri ingredienti quasi a fine cottura.
Il prezzemolo non va centrifugato per farne dei succhi,
poichè, in alte concentrazioni, è velenoso. |
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Carota
Daucus carota
è stata coltivata per la prima volta
5000 anni fa in Afganistan, in origine di colore viola o
gialla, arrivarono in occidente verso la fine del
medioevo, ma i romani coltivavano una specie simile la
Pastinaca sativa che era ed è bianca. E'
diventata arancione a partire da XVII secolo in Olanda
probabilmente per mutazione naturale, ma la leggenda
vuole che sia avvenuto in onere della dinastia olandese
degli Orange. Altra leggenda è quella che mangiare
carote migliora la vista, fu diffusa in Inghilterra per
spingerne il consumo durante la seconda guerra mondiale
in sostituzione di alimenti che scarseggiavano, inoltre
fu anche diffusa la leggenda che favorisce la vista
notturna per celare l'invenzione dei radar... Queste
leggende sulla vista nascono da una verità ovvero che
l'organismo trasforma il carotene in vitamina A e la
carenza di vitamina A peggiora la vista, quindi non la
migliora, ma impedisce che peggiori.
Tipica pianta biennale, nel primo anno forma la radice a
fittone e le foglie, e nel successivo sale a fiore e
produce semi durante la stagione calda. Si coltiva negli
orti come pianta annuale dal momento che si utilizza la
radice. Esistono numerose varietà precoci e tardive, a
radice lunga e corta.
Può seguire porro o aglio come coltura da rinnovo. Non
può essere ripetuta prima di tre anni per evitare
attacchi dei parassitari, usare invece terreni
precedentemente occupati da pomodori, cavoli o zucche.
Il terreno va ben preparato, reso molto soffice. La
concimazione deve essere abbondante perché la carota è
molto avida di elementi nutritivi. Semina diretta da
febbraio a marzo. Si può proseguire scalarmente ogni 20
giorni circa, per averle pronte da raccogliere per un
lungo periodo di tempo. La semina va preferibilmente
eseguita con luna
crescente (altra fonte calante).
Innaffiare regolarmente senza eccedere. Raccoglierle
senza lasciarle troppo nel terreno, per non provocare
spaccature, inverdimento del colletto o emissioni di
radici laterali.
Fatta semina
direttamente in campo con ottimi risultati, provare a
seminare a scalare in terreno setacciato e morbido.
Vangare a fondo, almeno lunghezza carota, sciogliere
bene la terra e addizionarla con un po’ di sabbia per
renderla più soffice. Invece che a sparso fare dei
solchetti ravvicinati e mettere un semino ogni 5 cm poi
ricoprire con di 2-3 mm di terra. |
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Sedano
(Apium graveolens) Apium deriva dal termine
celtico “apon” che significa acqua mentre graveolens si
traduce con forte odore cioè una pianta che ama l’acqua
e dal forte odore, conosciuto come pianta officinale fin
dagli antichi greci, Ippocrate, lo considerava un ottimo
rimedio per i nervi sconvolti ed i greci,
per i quali
rappresentava una pianta sacra tanto da
dedicargli una città Selinunte che era situata sulla
costa Sud-occidentale della Sicilia, Omero cita il
sedano nell’Odissea narrando che Achille guarì il suo
cavallo malato facendogli mangiare le foglie del sedano,
ma anche nell’Antico Egitto a partire dal 1400 a.C. sono
state rinvenute nelle tombe ghirlande di sedano che
ornavano il capo delle mummie. E’ anche probabile che
gli antichi Romani utilizzassero le foglie più tenere di
questa pianta come verdura condite con sale e olio.
Il sedano è composto, come la maggior parte delle
verdure, di acqua, ma è poco energetico perché è scarso
di proteine, zuccheri e grassi, le fibre invece
costituiscono una parte rilevante di questa aromatica e
per questo motivo il suo consumo aiuta a regolarizzare
le funzioni intestinali.
Le foglie e le radici sono diuretiche, sudorifere,
depurative ed impiegate oltre che per stimolare
l’apparato urinario, come coadiuvanti in caso di
reumatismi, uricemia, renella, catarri vescicali ed
obesità in quanto sono attribuite proprietà digestive e
stimolano la secrezione biliare; inoltre, ha la spiccata
proprietà di favorire l’eliminazione dei gas
intestinali. Possiede anche la capacità di stimolare il
metabolismo e risulta indicato nei casi affaticamenti ed
esaurimento dovuto a stress.
Il sedano
è dotato di molti minerali sodio, potassio, calcio,
magnesio e selenio e contiene anche le vitamine A e C.
La presenza di nitrati favorisce il controllo degli
zuccheri e aiuta a regolarizzare il colesterolo nel
sangue. Alcuni studi hanno scoperto che il sedano,
avendo dei particolari ormoni, stimola l’attività delle
ghiandole surrenali e sessuali infatti un tempo si
diceva che questa verdura aveva proprietà afrodisiache.
La pianta di
sedano risulta essere
perenne, o anche biennale, anche se in genere, al
momento del raccolto, si taglia tutta la pianta alla
base, rendendo difficile produrre una nuova gamba di
sedano sulle stesse radici. Volendo è però possibile
raccogliere solo qualche foglia alla volta, tagliando il
picciolo alla base, mantenendo la coltivazione sempre
delle stesse piante nel tempo. Il sedano infatti non
teme il freddo, anche se capita a volte che le piante
più vecchie tendano a produrre fogliame molto più
coriaceo e profumato, tanto da rendere necessario la
sostituzione delle piante. Dal secondo anno si origina
il fusto fiorifero, che è cavo al suo interno, molto
ramificato ed alto fino al massimo di un metro.
E’ coltivato in Italia fin dall’antichità
è usato per insaporire zuppe e minestre. Dà sapore ai
soffriti se unito alla cipolla e alla carota. Oltre che
come aromatica il sedano viene spesso consumato fresco,
pinzimonio, oppure tagliato sottile nelle insalate e ciò
è valido sia per il sedano classico sia per quello rapa.
Ottimo l'abbinamento del gambo di sedano tenero con del
buon gorgonzola, o altro formaggio cremoso, un antipasto
sfizioso e semplice da preparare.
Esistono tre tipologie di sedano:
La varietà dulce, che è il
tipico sedano da costa, è quella sicuramente più
diffusa; l'apparato radicale è sottile e dritto, la sua
coltivazione è sviluppata per ottenere principalmente il
gambo, chiamato anche costa. Si conoscono tre diverse
varietà:
-
il sedano a coste verdi, le tipologie più coltivate
sono il verde di Chioggia, il verde Pascal,
il verde di Perpignano, il verde di Trevi ed il
gigante di Romagna;
-
per
la tipologia a coste dorate si ha il dorato d’Asti,
il gigante dorato ed il verga d’oro
-
per il tipo a coste bianche vi sono
il lepade, il nicolaus invernale, il bianco di
Sperlonga ed il perla.
La varietà rapaceum è conosciuta
come sedano rapa o sedano di Verona; la
radice è un grosso tubero rotondo, sviluppata nella
regione del colletto, la polpa è bianca con un sapore
simile al sedano da costa. Questa varietà si consuma
cotta, ad esempio nelle zuppe oppure nei minestroni,
oppure cruda aggiunta alle insalate miste, gustata in
pinzimonio o nella piemontese bagna cauda.
La varietà silvestre, o sedano da
taglio, ha un sapore aspro e particolarmente forte,
usato per le foglie come condimento.
I semi vengono seminati in semenzaio in luna calante per
poi porle a dimora nell’orto nella tarda primavera
quando raggiungono i 15-20 cm di altezza,
dimensioni che il sedano raggiunge dopo due mesi
dalla germinazione, in terreno ricco e sciolto, a cui si
mescola una buona quantità di stallatico; le piantine
vengono posizionate a circa 35 cm di distanza le une
dalle altre, formando file distanziate 40 cm.
Il sedano ama moltissimo l’acqua, si tratta di
una pianta di origine palustre e richiede umidità
costante, se non riceve abbastanza acqua, i gambi
diventeranno legnosi e amari. Per mantenere il terreno
fresco e umido, si può aggiungere sul terreno circa
cinque cm di pacciamatura, in questo modo si riduce
anche la possibilità di erbe infestanti concimare con
fertilizzante ricco d’azoto fino al raccolto.
Le foglie e gli steli possono essere raccolti durante
tutta la stagione vegetativa e consumati freschi o
surgelati (tagliati a pezzetti e posti in sacchetti non
necessita di nessun tipo di trattamento e ciò va a
vantaggio della sua salubrità). Le radici andrebbero
estirpate in autunno, ma si può provare a vedere se
riescono e come a superare l’inverno.
La malattia più comune che colpisce la pianta di Sedano
e la Septoriasi che danneggia le foglie facendole
diventare scure, mentre tra i parassiti il peggiore
nemico è rappresentato dalla mosca minatrice che come si
evince dal nome mina la parte interna delle coste. Altri
pericoli vengono dai roditori e dalle lumache. |
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Finocchio
(Foeniculum
vulgare) Ha bisogno di temperature non troppo basse,
la temperatura ottimale di sviluppo del
finocchio è quella che va dai 15 ai 20 °C, ma la pianta
si sviluppa anche a temperature inferiori, fino a 4-5
gradi. In pratica, le diverse varietà di finocchio
rispondono bene ad un clima piuttosto specifico, per cui
occorre coltivare la varietà più adatta. Infatti
qualsiasi varietà, coltivata al di fuori del periodo a
lei gradito, darà molto probabilmente risultati scarsi e
tenderà a fiorire precocemente, cioè prima di formare il
grumolo.
Come
in molte piante erbacee è possibile distinguere una fase
vegetativa, caratterizzata dello sviluppo dell’apparato
fogliare, da una fase riproduttiva, nella quale si ha
l’allungamento degli internodi che culmina con la
fioritura e la fruttificazione. Queste fasi sono
regolate dalla temperatura e dal fotoperiodo: (rapporto
tra lunghezza del giorno e quella della notte):
fotoperiodo lungo e alte temperature stimolano e
favoriscono la fioritura, mentre il fotoperiodo breve e
temperature più miti favoriscono la fase vegetativa e
garantiscono la produzione di grumoli migliori.
Il finocchio se si semina
dopo il solstizio
d’estate in luna
calante (altrimenti un’elevata percentuale di
piante monta a fiore) in pieno campo, consente una
crescita più regolare e veloce e uno sviluppo migliore,
all’inizio dell’estate da luglio a settembre (la
tradizione savonese dice il
16 luglio, Madonna del Carmine) in quanto una
semina anticipata stimola la fioritura precoce. I
semi si interrano in semenzaio oppure direttamente a
dimora il terreno deve essere ben lavorato e morbido,
nei terreni molto compatti il grumolo tende a
svilupparsi fuori terra in queste condizioni inverdisce
e sviluppa germogli tra le guaine, in file distanti
40-45 cm spaziandole di circa 20-25 cm, coperti con
appena 1 cm di terriccio. Dopo circa una ventina di
giorni dalla nascita si può procedere al diradamento,
lasciando una pianta ogni 25 cm circa sulla fila.
Praticare il rincalzo per ottenere grumoli più succosi e
dolci, farli imbianchire e proteggerli dal gelo non
appena il grumolo comincia a svilupparsi si interviene
3-4 volte accostando del terreno al grumolo stesso,
coprendolo con la terra; viene raccolto dopo circa 80 -
160 giorni.
Viene
coltivato per il grumolo, che è costituito da un insieme
di guaine fogliari, bianche, spesse, serrate, che
sovrapponendosi le une alle altre alla base del fusto,
assumono una forma globosa. E’ ricco di anetolo,
un’essenza ad azione antibatterica, presente soprattutto
nei semi e alla base del suo tipico aroma, simile
all’anice.
Ne esiste e viene molto utilizzata, una
versione selvatica.
(Fatti
vari tentativi in semenzaio o direttamente in campo con
risultati scadenti, anche provato ricalco ecc. cresce
dritto senza grumolo e va in fiore)
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