Le Rutacee sono una
famiglia
di
piante che
comprende circa 1600
specie,
in gran parte legnose (ma alcune anche erbacee)
caratterizzate dalla presenza di ghiandole oleifere che
producono oli eterei aromatici. Il genere più conosciuto
è quello degli
agrumi
(genere Citrus) che comprende aranci amari,
aranci dolci, cedri, mandarini, clementine, pompelmi,
limoni ecc. vari
incroci hanno generato almeno 25 specie diverse. Dal
punto di vista economico l’agrume più importante è
l’arancia dolce, ma quasi tutti gli agrumi coltivati al
mondo
sono il risultato di incroci di sole tre specie:
il cedro, il mandarino e il pomelo.
Il cedro (Citrus medica) è stato il primo
agrume a raggiungere l’Europa. Probabilmente originato
in India, è coltivato nel Sud-Est asiatico da migliaia
di anni.
Usato per il suo aroma, era l’unico agrume diffuso in
epoca romana, e fu Plinio a chiamarlo citrus.
I mandarini: sono frutti piccoli, dolci e
facilmente pelabili. Il progenitore di tutti, originario
della Cina, è il Citrus reticolata.
Sempre più importanza hanno le varietà senza semi a cui,
per ottenerli, è stato modificato genoma.
il pomelo o pummelo. Sembra un grande pompelmo,
ma con una forma un po’ a pera e con molto albedo: la
parte spugnosa bianca non commestibile. È nativo del
Sud-Est dell’Asia ed è stato introdotto in Spagna dagli
Arabi, insieme ad altri agrumi, attorno all’anno 1000. È
arrivato in Italia nel ‘700 grazie al capitano inglese
Shaddock, che lo esportò anche in Giamaica. In Liguria
questo agrume è per questo motivo chiamato sciaddocco.
Tutti gli altri agrumi coltivati sono risultati di
incroci. Quello più importante, dal punto di vista
economico, è l’arancio dolce (Citrus sinensis)
che non esiste allo stato selvatico perché è il
risultato di un incrocio, non si sa se casuale o voluto,
probabilmente avvenuto 4000 anni fa, tra il mandarino
e il pomelo.
Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
produttività e la maggiore resistenza
alle malattie e alle aggressioni dei
parassiti. Queste sono caratteristiche
generiche, non presenti tutte
contemporaneamente. - See more at:
http://www.coltivarelorto.it/ART/0022art0003.html#sthash.bsUZxHdE.dpuf
Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
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Le cultivar degli aranci dolci
L’arancio
Pernambucco
è una variante della cultivar del Washington
Navel che è stata introdotta nella Liguria
di ponente dallo Stato di Pernambuco, in
Brasile, grazie ad un marinaio ligure che
navigava a bordo dei trasporti a vela che
nel settecento
trasportavano carichi di legname prezioso e
importò una pianta di arancio dolce, che è
stata selezionata
nella zona del finalese, in particolare a
Perti,
utilizzando come portainnesto l’arancio
amaro.
E' una pianta con portamento espanso, chioma
molto densa e foglia piccola di forma
ellittica con colore caratteristico verde
scuro. Si tratta di un agrume di dimensioni
medio-grandi caratterizzato da una buccia
abbastanza spessa e vescicolata, di colore
arancione intenso
ricca di olii essenziali con persistente
profumo, succo dolce, leggermente acido,
retrogusto fresco e profumato, con la
caratteristica spicchiatura secondaria
interna e semi pochi o assenti.
Il periodo di maturazione inizia
da fine ottobre e si
possono trovarle fino
a marzo.
Arance Washington Navel
Questa varietà presenta un caratteristico
color arancio
e un sapore
molto dolce
succo molto abbondante.
presenta alla base l’ombelico
(navel).
periodo di maturazione va
da dicembre a marzo.
Arance Newhall
Si
tratta di una tipologia di arancia di forma
ovale, priva di semi, che appartiene alla
varietà Navel (anch’essa alla base presenta
una sorta di ombelico, con un altro frutto
all’interno). E’ stata coltivata per la
prima volta in un monastero brasiliano nel
1820, ha un basso grado di acidità e la
maturazione avviene da novembre a marzo.
Arance Tarocco
Questa varietà ha la tipica
forma sferica,
una polpa
striata di rosso
e scarsità o
inesistenza di semi.
Sono apprezzate per la facilità con cui si
riesce a sbucciarle e per la bontà del loro
succo. La sua maturazione si
da dicembre a febbraio
Arance Moro
Questa varietà a
polpa rossa non presenta semi, i
frutti sono di medie dimensioni e il loro
colore è quello tipico delle arancio, cioè
arancione intenso.
Sono molto apprezzate e si possono trovare
in tutti i supermercati. matura nei
primi giorni di dicembre.
Arance Sanguinello
Questa varietà a
polpa rossa
presenta un colore intenso e un
basso contenuto zuccherino.
La forma è oblunga e si può notare un
elevato contenuto di acido citrico.
La maturazione va a
da gennaio a febbraio,
ma possiamo trovarle fino ad aprile. |
L’arancio amaro (Citrus aurantium), detto
anche arancio di Siviglia, non è l’antenato dell’arancio
dolce, ma è anch’esso un incrocio tra il mandarino e il
pomelo. Introdotto in Italia nel medioevo, il suo uso è
limitato a bevande, marmellate o prodotti affini. Questi
due aranci sono a loro volta i progenitori di altri
agrumi ottenuti per incroci successivi.
l pompelmo
(Citrus
paradisi), si è originato nell’isola di
Barbados nel ‘700 con un incrocio tra l’arancio dolce e
il pomelo.
L’arancio amaro si è incrociato con il cedro,
probabilmente tra il Nord-ovest dell’India e il Sud
della Cina, e ha generato il
limone
(Citrus
limon). Mosaici romani del 100 DC mostrano
che il limone era già conosciuto, forse portato dai
mercanti, ma non ci sono prove di una sua coltivazione
intensiva. Portato dagli Arabi in Sicilia, le prime
coltivazioni risalgono al basso Medioevo. Colombo lo
portò a Haiti nel suo secondo viaggio del 1493 e da lì
si diffuse nel continente americano.
Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
produttività e la maggiore resistenza
alle malattie e alle aggressioni dei
parassiti. Queste sono caratteristiche
generiche, non presenti tutte
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Ci sono caratteristiche positive, e
altre negative. Tra le caratteristiche
positive ricordiamo la maggiore
produttività e la maggiore resistenza
alle malattie e alle aggressioni dei
parassiti. Queste sono caratteristiche
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Il limone
(Citrus limon) incrocio tra l’arancio
amaro e il cedro il cui nome indica sia la
pianta che il suo frutto, è un albero da
frutto sempreverde che rifiorisce più volte
durante lo stesso anno,
come tutti gli agrumi, appartiene al genere Citrus. Le radici sono piuttosto
superficiali e il suo legno è
particolarmente duro; si riproduce per
innesto e talea.
Il frutto del limone viene chiamato
esperidio e presenta otto-dieci spicchi che
contengono la polpa e i semi presenti in
numero più o meno limitato. La scorza, detta
pericarpo è più o meno rugosa e subito sotto
l’epidermide presenta un sottile strato
giallo detto flavedo, dal latino flavus
ovvero biondo, dove sono racchiusi i
preziosi oli. Il flavedo è rivestito
internamente da uno strato di sostanza
bianca e spugnosa che a seconda delle
differenti cultivar si presenta più o meno
spessa detta albedo ricca di pectine e di
flavonoidi.
I limoni sono
coltivati in tutto il mondo in innumerevoli
varietà botaniche: le differenze tra una
varietà di limone e l’altra sono infatti
riscontrabili prevalentemente nell'aspetto
esteriore, mentre rimangono praticamente
invariate sia le loro qualità alimentari.
Le varietà di
limone più popolari sono:
Il
quattro stagioni
è un albero grande, che può raggiungere fino
i 6 metri di altezza,
resistente al freddo,
tollera, per brevi periodi, temperature fino
a -5 °C. ma se esposto a basse temperature,
cesserà la fioritura e quindi la produzione.
Presenta foglie allungate e anche il frutto
lo è, il suo nome è legato alla
particolarità dei tempi di maturazione
perché i frutti maturano in modo scalare
durante l’arco dell’intero anno, così da
avere una produzione continua in qualsiasi
mese. Così come la maturazione, anche la
fioritura avviene scalarmente. Le fioriture
più importanti sono quelle di inizio
primavera e di fine estate; la prima
fioritura origina i limoni primofiore e la
seconda dà luogo ai verdelli, che
rispettivamente giungono a maturazione a
novembre e l’estate dell’anno successivo.
Il limone di
Sorrento,
detto
anche Ovale di Sorrento,
è coperto da
marchio IGP (indicazione
geografica protetta). E’ un
limone femminello proprio
come la
varietà di limone zagara bianca.
Questo limone si caratterizza per un succo
particolarmente acido. La buccia di medio
spessore e particolarmente ricca di oli
essenziali, quindi perfetta per preparare
liquori, mentre la polpa è destinata
principalmente alle marmellate, effettua
cinque fioriture nell’arco di un
anno.
Il Limone di
Amalfi è del tutto diverso dal Limone di Sorrento, anche se la zona costiera
di coltivazione è molto vicina. Il limone di
Amalfi infatti appartiene a un gruppo
differente, non si tratta di un limone
femminello ma di un limone sfusato.
Il succo ha un sapore meno acido del limone
di Sorrento, vi è una scarsa presenza di
semi ed è anche questo coperto dal 2001 dal
marchio IGP. E’ di forma affusolata,
dimensioni medio-grandi e color giallo
chiaro, con un profumo di un’intensità
imparagonabile per l’elevata presenza di oli
essenziali e composti aromatici in misura
doppia rispetto a ogni altro limone. Viene
coltivato a terrazzamento, su territori in
pendenza, in muretti di contenimento
chiamati “macere”, sotto tipiche impalcature
di legno di castagno. Qui i primi limoneti
risalgono già all’XI secolo, quando il
limone veniva usato tanto in cucina quanto
come medicinale, poiché in grado di
combattere le epidemie di scorbuto
sulle navi grazie alla consistente presenza
di vitamina C. Il Limone Costa d’Amalfi,
prodotto nei tredici comuni della Costiera è
raccolto a mano da febbraio a ottobre.
Il Limone
Zagara bianca
è un limone femminello, è tipico della
Sicilia, tanto che spesso è definito
limone siciliano o limone siculo.
.Presenta succo abbondante ed è
tra i limoni più rappresentativi d’Italia.
Il più diffuso è il Limone di Siracusa
IGP, circa un quarto della produzione
italiana,
Meno noto ma ugualmente degno è il Limone
Interdonato di Messina, ibrido
naturale tra un clone di cedro e uno di
limone. È una cultivar molto sensibile ed
esigente, presente in Sicilia dalla fine del
1800, quando il colonnello garibaldino
Giovanni Interdonato, da cui il nome,
effettuò circa 200 innesti per ottenere il
giusto ibrido tra cedro e limone. La sua
maturazione precoce e il basso contenuto di
acido citrico, lo rendono il limone più
dolce che c’è.
Il Limone lunario
Se coltivato in situazioni
ideali, rifiorisce a ogni luna
così da produrre limoni in ogni periodo
dell’anno, proprio come la
varietà quattro stagioni. E’
una varietà molto decorativa, profumata e
non ha un sapore particolarmente acido (non
è aspro).
Limoni di Puglia:
il Femminiello del Gargano Nell’anno Mille
il Principe di Bari, Melo, inviò in
Normandia agrumi a riprova della fertilità
della sua terra. Due le tipologie: Scorza
Gentile o Lustrino, di forma sferoidale e
giallo chiaro e Oblungo o Fusillo, di forma
ellissoidale e giallo più intenso, entrambi
perfetti per qualsiasi preparazione. La zona
di produzione comprende i territori di Vico
del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico.
Limoni di Calabria:
il Rocca Imperiale IGP di forma allungata,
medie dimensioni e privo di semi, si produce
nella zona di Rocca Imperiale appunto, in
provincia di Cosenza fin dal Seicento, anche
se è solo nel corso dell’Ottocento che
inizia la sua esportazione. Il limone di
Rocca Imperiale appartiene alla cultivar
Femminello
Il limone Verna
è molto diffuso in Spagna (mentre le
precedenti
varietà sono tipiche
italiane) anche se le origini non sono note.
In spagnolo
Verano significa “estate”
infatti
è tipica estiva. Si
caratterizza per dei raccolti
particolarmente abbondanti.
Poi ci sono i limoni senza semi (sono
varietà ibride selezionate), limoni tardivi,
limoni selezionati per la resistenza al
freddo che sono ugualmente sensibili alle
gelate protratte nel tempo. Le varietà di
limone resistente al freddo sono cultivar
diffuse nel settentrione d’Italia come i
limoni di Cannero e Cannobio che crescono
sulle sponde del Lago Maggiore, o del Garda.
La concimazione va somministrata a fine
inverno, deve essere ripetuta in maggio
giugno, distribuendo nella zona sotto chioma
dello stallatico o un altro concime organico
soprattutto macerato d’ortica
E' sempre possibile potare gli agrumi
eccetto quando fa freddo e vi è rischio
gelate, ma il periodo migliore per potare la
pianta di limoni è
settembre ed ottobre, ma c’è chi consiglia
a nord di farlo a marzo o meglio aspettare
maggio per evitare gelate tardive,
oppure in estate in luglio nel periodo di
pausa fra le due fioriture quando a causa
del calore la pianta è in uno stato di
semi-riposo vegetativo
Se i limoni sono in piena fioritura o hanno
piccoli frutti, evitate interventi
di potatura per non causarne la caduta.
Vanno potati i rami molto vecchi e legnosi
in modo da favorire l’emissione di getti
giovani e pronti a produrre nuovi frutti. Da
tagliare anche i secchioni, quei rami con
andamento tendenzialmente verticale
senza frutti e che possono essere
eliminati in qualsiasi momento.
è importante, non deve essere severa, ma
deve mirare a dare forma alla pianta quando
questa è giovane mentre quando è in
fruttificazione deve fare in modo di
arieggiare bene la chioma anche nella sua
parte interna.
I rami secchi o danneggiati devono sempre
essere tagliati via. Cimare accorciando
tutti i rami di qualche centimetro,
soprattutto i rami più alti per evitare uno
sviluppo eccessivo della chioma in altezza
rispetto al resto della pianta. Vanno
eliminati anche i rami nati ai piede della
pianta o alla parte basale delle branchie
più grandi. |
Ancora più recente, solo di un secolo fa, è
l’incrocio casuale, avvenuto in Algeria nel giardino di
un orfanotrofio, tra un mandarino mediterraneo,
discendente del mandarino asiatico, e un arancio dolce,
che ha generato la
clementina (Citrus
clementina). Nel 1925 è stata importata in
Spagna, dove sono state trovate alcune mutazioni
genetiche interessanti, ed ora è il mandarino più
importante del Mediterraneo.
Il lime
(Citrus
aurantifolia), chiamato anche “limetta”,
arrivò nel 1500 nei Caraibi e in Messico grazie agli
esploratori spagnoli dando il via a una coltivazione
importante ancora oggi. È un incrocio tra il cedro e il
Citrus
micrantha, un agrume selvatico.
Specie originarie |
Incroci casuali o forzati |
cedro |
mandarino |
pomelo |
arancio dolce |
arancio amaro |
pompelmo |
limone |
clementina |
lime |
|
|
|
|
|
|
cedro |
|
cedro |
|
|
|
mandarino |
mandarino |
|
|
mandarino |
|
|
|
|
pomelo |
pomelo |
pomelo |
|
|
|
|
|
|
|
|
arancio dolce |
|
arancio dolce |
|
|
|
|
|
|
|
arancio amaro |
|
? |
Dal blog su Espresso – Repubblica di Dario Bressanini
Botanicamente il frutto è un esperidio, cioè una bacca
speciale con polpa succosa divisa in spicchi contenuti i
semi, proprio degli agrumi e specie imparentate come
i kumquats che sono del genere Fortunella,
le parti fondamentali sono: il flavedo (parte esterna
colorata della buccia), albedo (parte bianca interna
della buccia), il pericarpo che comprende le due sopra
citate, e la polpa, suddivisa in spicchi e vescicole
contenenti il succo, i semi, chiamata endocarpo.
Il flavedo è
costituito principalmente da materiale cellulosico e
contiene altri componenti quali oli essenziali;
L’albedo risulta
anch’esso costituito principalmente da materiale
cellulosico oltre che da sostanze pectiche;
La struttura della polpa risulta
costituita da materiale cellulosico, mentre il succo contiene:
·
carboidrati (mono e disaccaridi)
·
acidi
organici (acido citrico e malico)
·
costituenti azotati (proteine, peptidi, amminoacidi)
·
costituenti inorganici (ceneri)
·
vitamine
(vitamina C)
·
lipidi
·
aromi
volatili ( alcol etilico, acetone, acetaldeide, acido
formico, etc..)
·
pigmenti (carotenoidi,
clorofille, flavonoidi)
I semi sono
costituiti da materiale cellulosico con presenza di:
·
proteine
grezze
·
oli |