Il melograno (Punica
granatum) è un agrume appartenente alla famiglia
delle Lythraceae (precedentemente in Punicaceae),
originario della regione compresa tra l'Iran e la catena
himalayana, presente sin dall'antichità nel Caucaso.
Il nome di Genere Punica deriva
dal nome romano della regione geografica costiera della
Tunisia, e della omonima popolazione, chiamata
“cartaginese” (popolazione di estrazione fenicia che
colonizzò quel territorio nel VI a.C.); le piante furono
così nominate perché a Roma i melograni giunsero da
quella regione, ma
è pianta antichissima. Ne esistono raffigurazioni in
tombe egiziano che risalgono al 2500 a.C. e il suo
frutto è nominato anche in papiri dell'epoca di
Tuthmosis I (1547 a.C.) e di Amenofi IV (1375 a.C.);
nelle camere sepolcrali di Ramsete IV sono stati trovati
perfino degli autentici frutti di P. seccati. il
Melograno compare anche nell'Odissea,
nel giardino del re dei Feaci; dice Alcinoo: "Ivi
crescono tra altri alberi verdi il Pero e il Melograno"
Il melograno è una tipica
specie degli ambienti temperato-caldi e soffre se le
temperature scendono sotto i – 10 °C. Per questo motivo
è diffuso soprattutto al centro e al sud d’Italia, ma lo
si può coltivare anche a nord; in estate ha bisogno di
ricevere una certa quantità di acqua per garantire una
buona fruttificazione autunnale.
Le forme più utilizzate
per la pianta del melograno sono quella a cespuglio con
3 o 4 branche principali e quella ad alberello,che si
indirizzano con la potatura. E’ preferibile optare per
un alberello basso con un tronco alto almeno mezzo
metro, da cui si dipartono le branche principali.
La potatura si eseguono dopo la
raccolta nel tardo autunno o alla fine dell’inverno e ha
lo scopo di favorire la produzione, che di norma avviene
sui rami più esterni, quindi è opportuno tagliare i rami
orientati più verso l’interno.
La maturazione del frutto avviene
in autunno, il momento giusto per la raccolta si capisce
dal colore della buccia che vira al rosa acceso. Un
altro indizio della maturazione completa dei frutti è la
loro spaccatura, ma è bene non arrivare a questo punto.
I semi del melograno sono ricchi di
vitamina C, vitamina E e vitamina K. Sono inoltre una
fonte di fibre, di vitamine del gruppo B e di preziosi
sali minerali, tra i quali ferro e potassio. Tra le
virtù riconosciute al melograno c’è anche quella di
essere un frutto
antiossidante,
che aiuta a rallentare l’invecchiamento cellulare grazie
al mix di proprietà nutritive dei suoi semi. Per
beneficiarne a pieno si può consumare il melograno al
naturale, appena sgranato, oppure spremerlo, come si fa
con un’arancia, per farne un succo rivitalizzante, io lo
uso per fare un ottimo liquore. Il melograno contiene
un’alta percentuale di acqua e un apporto calorico
ridotto, circa 80
calorie all’etto.
L’equilibrio tra fibre, acqua e minerali lo rende
inoltre mediamente più saziante di altri frutti e può
quindi essere considerato un ottimo spezza-fame per chi
cerca qualcosa di leggero e salutare.
Nella primavera 2021 ho piantato un melograno impostato
ad alberello. |