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PIANTE ORNAMENTALI: trovate, piantate, provate o da provare.

Trovate (in Piemonte)> Forsizia forsythia BERGENIA Hosta plantaginea
CERASTIO LILLA'  
Piantate (in Piemonte)> Tulipani, narcisi e altre vedi pagina

IBISCO

GLADIOLI AZALEA
Anemoni    
  IN VASO  
Echeveria pulvinata Euphorbia milii Sedum sieboldii
Delosperma cooperi Helichrysum italicum Carpobrotus edulis
A Savona, in casa Graptopetalum paraguayense Aptenia cordifolia HIPPEASTRUM
YUCCA    
A Savona in giardino Bougainvillea spectabilis Trachelospermum jasminoides Lycianthes rantonnetii

Provate            >

FIORDALISO PERVINCA Malva domestica
CONVOLVOLO BIANCO RANUNCOLO ALISSO
SURFINIA CAMELIA DALIA
LA STELLA DI NATALE Aucuba japonica Solanum laxum
GAROFANI e GAROFANINI PORTULACA
Papa voiga Ficus abdjan Anthurium andraeanum
Scaevola aemula  Loropetalum chinense Iberis sempervirens
     

  Trovate (in Piemonte)  

Forsizia forsythia genere Angiosperme, famiglia delle Oleaceae (come Lillà) comprende circa 11 specie, di queste la maggioranza è originaria dell'Asia orientale, una sola (Forsythia europaea) è nativa dell'Europa sud orientale. Il nome del genere è in onore di William Forsyth uno dei fondatori della Reale Società di Orticoltura di Londra.

Arbusto rustico e di facile coltivazione; predilige posizioni soleggiate, sono tra i primi arbusti che fioriscono alla fine dell'inverno, si sviluppa senza problemi in qualsiasi terreno, senza necessità di essere riparata in inverno o di venire annaffiata.

I fiori sbocciano a fine inverno, prima del fogliame; l'arbusto fiorisce sui rami giovani, prodotti durante l'estate, per ottenere fioriture ricche è quindi fondamentale evitare le potature invernali.

La potatura si effettua invece dopo la fioritura, per diradare l'arbusto si devono asportare i rami vecchi, eccessivamente legnosi, tagliandoli a livello del terreno o in corrispondenza di una biforcazione, mantenendo quello più giovane; accorciare i rami che hanno fiorito o quelli eccessivamente lunghi.

Ogni 2-3 anni è consigliabile arricchire il terreno ai piedi della Forsizia con del concime organico, o con del concime granulare a lenta cessione. La moltiplicazione avviene facilmente per talea legnosa, utilizzando i rami di 1 anno potati dopo la fioritura.

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BERGENIA (Bergenia cordifolia) famiglia delle Saxifragaceae comunemente chiamata anche sassifraga, piccola perenne sempreverde, ha grosse radici rizomatose, molto rustica, resistente ai parassiti, sopravvive anche in condizioni non ideali; può sopportare il gelo, anche molto intenso;  prolifera sia in condizioni di pieno sole che in condizioni di mezz'ombra. Non tollera caldo eccessivo e soprattutto la siccità anzi gradisce una costante umidità del terreno. Diffusa da secoli, è una pianta originaria dell'Asia, tipica dei vecchi giardini. poco meno di una decine di specie (otto per l’esattezza).

Le foglie sono ovate e col margine appena dentellato, dalla base leggermente cordata o cuneata, rossastre inferiormente, sono arrotondate di grandi dimensioni, a forma di grande cuore. L'infiorescenza è dapprima sferica, poi ad ombrello, con fiori eretti. A fine inverno sono tra i primi fiori a sbocciare di solito a marzo perciò è comunemente chiamato “il fiore di san Giuseppe”.

L'inflorescenza è formata da sottili fusti, che si elevano di circa 15-20 cm su cui sbocciano numerosi piccoli fiori di colore rosa intenso, riuniti in grappoli disordinati. Il fiore rimane sulla pianta per alcune settimane. Esistono anche cultivar ed ibridi, formatisi nel corso degli anni.

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Hosta plantaginea Il genere Hosta comprende una trentina di specie di piante erbacee sempreverdi bellissime della Famiglia Liliaceae provenienti dall’Asia nord orientale, possiedono quasi tutte lo stesso numero di cromosomi e questo permette, anche allo stato spontaneo, una libera ibridazione che produce continuamente nuove forme.

La Hosta plantaginea Grandiflora (chiamata Hosta o Funkia o Giglio d’Agosto) la specie è originaria del Giappone e della Cina, è stata importata in Europa nel 1789 da Lamark, è una erbacea perenne rustica, ha foglie ovali, molto grandi (possono raggiungere una larghezza di 45 cm) con venature evidenti; i fiori di colore bianco campanulati su steli rigidi molto profumati che sbocciano durante il periodo estivo.

 

La Hosta non si pota. Vanno solo eliminate le parti della pianta che via via seccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie, ma non sono piante soggette a malattie l'unico nemico sono le lumache che mangiano le foglie. La moltiplicazione avviene per divisione dei cespi. Sono piante molto longeve che possono durare anche quaranta anni.

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Il CERASTIO, Cerastium tomentosum, è anche chiamata Peverina tormentosa, è una pianta erbacea ornamentale perenne tappezzante della famiglia delle Caryophyllaceae. Originaria dell’Europa, predilige posizioni soleggiate ma si sviluppa bene anche in quelle parzialmente ombreggiate; non teme le basse temperature e le gelate invernali, al contrario soffre il caldo eccessivo, tende a formare cespugli tondeggianti. Dall’apparato radicale di tipo rizomatoso si sviluppano steli erbacei fitti e ramificati ricoperti da numerose foglie di colore verde – argento ricoperte da una sottile peluria bianca. I fiori di colore bianco – argenteo hanno la corolla composta da 5 petali divisi nella parte terminale in 2 piccoli lobi. sbocciano a maggio/giugno.

I frutti che compaiono dopo la fioritura sono capsule cilindriche contenenti piccoli semi oblunghi ed appuntiti di colore marrone scuro.

 

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LILLA'

Syringa vulgaris, meglio conosciuta come Lillà, Syringa deriva dal nome greco syrinx = tubo per la forma tubolare del fiore, famiglia delle Oleacee (come Forsizia) che comprende una trentina di specie arbustive alte fino a 6 m.

 Originale del Medio Oriente, coltivato in Europa dal XVIII secolo, Migliorato nel 19° secolo dal vivaista di Nancy, Victor Lemoine, al quale dobbiamo le principali varietà tutt'oggi coltivate, i lillà sono tra gli arbusti più popolari grazie allo loro fioritura abbondante che avviene ad aprile/maggio il loro soave profumo.

 la soppressione dei fiori appassiti impedisce la formazione di semi. La potatura va eseguita subito dopo la fioritura primaverile, per favorire la formazione di gemme estive che porteranno i fiori nell'anno successivo. Durante il riposo vegetativo, tra ottobre e marzo è possibile ringiovanire un vecchio lillà con una potatura molto corta, quasi raso il suolo, che serve a rinnovare interamente l'arbusto che fiorirà due anni più tardi.

 Era antica credenza che le fate amassero stare tra i fiori di Lillà e che piantato in un luogo lo purificasse dal male. I fiori freschi potevano servire ad allontanare gli spiriti da luoghi infestati. L'olio era impiegato nei rituali di equilibrio mentale, per i poteri psichici e la purificazione.

il decotto della corteccia serviva a calmare gli stati febbrili mentre, mettendo in infusione le foglie, la bevanda che ne risultava fungeva da ottimo decongestionante utile sia allo stomaco che al fegato. Per combattere forme reumatiche e lievi dolori veniva utilizzato l'olio ricavato tramite la macerazione dei fiori. I fiori di Lillà venivano usati anche per creare essenze aromatiche e profumi.

 Nel linguaggio dei fiori il significato dei Lillà varia a seconda del colore. La varietà bianca assume il significato di fanciullezza (inteso come purezza e verginità) e innocenza giovanile mentre, nella varietà di color viola, significa innamoramento e palpiti d’amore, in alcuni luoghi del mondo, tuttavia, significa rottura del fidanzamento.

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  Piantate (in Piemonte)  

L'Ibisco (Hibiscus syriacus) specie che appartiene alla famiglia delle Malvaceae, è originaria, non della Siria, come probabilmente pensare Linneo quando gli assegnò la nominazione, ma dell'Asia. Ci sono circa 300 specie tra piccoli alberi, arbusti e piante erbacee annuali o perenni. Il nome Ibisco deriva dal greco e probabilmente fu assegnato da Dioscoride, medico vissuto nel I secolo d.C.

Per la bellezza dei fiori e per la loro breve durata, l’ibisco viene considerato il simbolo della bellezza fugace. Nel linguaggio dei fiori, regalare quelli di ibisco significa apprezzare e sottolineare la bellezza della donna amata.

Arbusto rustico e dal portamento molto ramificato, può essere allevato ad alberello, per far ciò, dal momento che fioriscono sul ramo dell’anno, tutti i rami compreso il fusto vanno puliti dai ricacci dell’anno precedente ovvero quei ramettini piccoli e deboli e poi si lascia un solo ricaccio dell’anno precedente all’apice di ogni ramo ovviamente quello meglio impalcato per la prosecuzione della crescita della pianta (generalmente forma a vaso) asportando gli altri; dovrà essere accorciato lasciando solo 3 o 4 gemme, dalle quali in primavera spunteranno i nuovi rami dell’anno sui quali la pianta fiorirà. Ovviamente i rami rotti o malati dovranno essere asportati. In presenza di rami troppo vecchi praticare un taglio di ritorno più in basso.

Per ottenere un cespuglio più largo si cimano le piante giovani per stimolare la ramificazione. Nelle piante adulte si eliminano i rami secchi o troppo vecchi e malati e si accorciano a 2-3 gemme la vegetazione fiorita nell’anno (taglio di ritorno).

Presenta foglie di forma ovale e colore verde scuro, nel periodo che va da luglio a ottobre produce fiori dalle tonalità variabili dal bianco al porpora passando per le tonalità più diffuse: rosa, viola e lilla. I fiori durano un giorno circa, ma vengono continuamente rimpiazzati. In Polinesia ha un'importanza preziosa per i ragazzi e le ragazze infatti il fiore, portato dietro l'orecchio destro significa che sono già legati sentimentalmente, sinistro che sono disponibili ad incontrare l'anima gemella; nei dipinti del è il soggetto preferito dal pittore Gauguin a Tahiti.

ha uno sviluppo abbastanza vigoroso, quindi è consigliabile potarlo dopo la fioritura, prima dell’arrivo dell’inverno, ed intervenire anche a fine inverno, levando i rami rovinati o eccessivamente e disordinati; la potatura a fine inverno ha anche il vantaggio di favorire lo sviluppo di nuovi rami, che porteranno i fiori. Ai fiori seguono i frutti, grosse capsule semilegnose, di forma ovale, che contengono i semi, ma l’interramento dei semi però non garantisce un veloce sviluppo della pianta, ecco perché è meglio ricorrere alla propagazione per talea. Questa, di natura semilegnosa, va interrata in primavera in una miscela di sabbia e torba.

Ho letto che non sopportano i freddi invernali per cui crescono bene all'aperto solo nelle zone caratterizzate da clima mite e in posizione soleggiata quando la temperatura non scende al di sotto dei 13°C. Quello che ho piantato in Piemonte, nonostante le nefaste previsioni, sta passando inverno dopo inverno senza problemi!

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Gladioli.

Genere Gladiolus il nome del genere deriva dal latino "gladiolus" = piccola spada e indica le foglie spadiformi. Fanno parte della famiglia delle Iridaceae che comprende più di 250 specie.Quelle che vengono coltivate, sono tutte varietà ibride, che hanno origine dall'incrocio di alcune specie i origine africana. In Italia esistono allo stato naturale meno di una decina di specie, diffuse soprattutto nelle regioni costiere. I gladioli da giardino producono lunghe foglie nastriformi, appiattite, leggermente carnose e coriacee, I bulbi di gladioli, chiamati cormi, vanno interrarli a circa 10/12 cm di profondità la distanza tra un bulbo e l’altro 10-20 cm: l’importante è che non si tocchino, a partire da metà aprile, la fioritura si farà circa 10/12 settimane più tardi

In primavera inoltrata al centro delle foglie si sviluppa un alto fusto carnoso, che porta una lunga spiga di grandi fiori variamente colorati, che sbocciano a partire dalla parte bassa della spiga. La fioritura non è di lunga durata, e spesso si tende a porre a dimora i gladioli a distanza di alcune settimane, in modo da prolungare il periodo di fioritura.

Dopo la fioritura lasciare le foglie fino a che restano rigogliose e carnose, in modo da permettere ai bulbo-tuberi di immagazzinare le sostanze nutritive necessarie per la fioritura dell'anno successivo.

Quando il fogliame comincia ad appassire, in genere dopo 4-6 settimane dalla fioritura, si tagliano le foglie ormai ingiallite e si dissotterrano i cormi; questi bulbi vanno fatti asciugare in luogo fresco e ben aerato, quindi si dividono gli eventuali bulbilli dai bulbi-madre, e si puliscono da eventuale terra o altro.

I cormi di gladiolo vanno tenuti in luogo fresco, buio, asciutto e ben aerato fino alla fine dell'inverno, quando verranno nuovamente interrati.

I gladioli si possono moltiplicare per mezzo dei bulbilli e per seme. I bulbilli si formano alla base del bulbo e hanno la dimensione di un pisello; si staccano dai bulbi quando si estirpano questi ultimi dal terreno, cioè in autunno, . Durante l'inverno si conservano nello stesso modo dei bulbi adulti e in marzo si piantano all'aperto. Le piante nate dai bulbilli fioriscono dopo 2-3 anni.

Gladiolo Traderhorn Piantagione primaverile od estiva, con conseguente fioritura in estate od in autunno; spiga fiorale lunga circa 60/70 cm; fiori grandi colore giallo rosso fuoco e gola bianca, altezza 100/120 cm; piantare a 10 cm di distanza; per macchie, bordure, vasche, in gruppi o file.

[Ho messo alcuni bulbi nel 2016 nell’aiola dei tulipani, continuano a fiorire annualmente!]

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AZALEA rientra nel genere dei rhododendron. Tale genere si divide in due gruppi: i rododendri, e le azalee, che fa parte della famiglia delle ericacee. Esistono numerosissime cultivar ed ibridi, le varietà sempreverdi temono leggermente il freddo, si coltivano quindi come piante da appartamento; le varietà a foglia caduca o semisempreverdi si coltivano invece in giardino.

Le ericacee hanno bisogno di terreno tendenzialmente acido, con un ph ottimale che si aggira intorno al 5/5,5. Un ph troppo elevato inibisce l'assorbimento delle sostanze nutritive ed è la causa più frequente della clorosi, che si manifesta con l'ingiallimento delle foglie. di solito alla base vi è un terreno troppo ricco di carbonato di calcio. Per rimediare è necessario mescolare all’acqua di irrigazione del solfato di ferro. Questo abbassa il pH del suolo rendendo nuovamente solubile il ferro. Se non dovesse essere sufficiente si può somministrare del ferro chelato.

Queste piante necessitano di un terreno abbastanza ricco di sostanze organiche, ben drenato e senza ristagni idrici, e non devono essere piantate troppo in profondità,

Togliete sempre i fiori alla fine della fioritura asportando con cura anche il peduncolo fiorale: questo eviterà che la pianta spenda energie per la generazioni di semi.

L’ideale è effettuare periodiche potature per stimolarne la crescita, subito dopo la fioritura. Intervenendo troppo tardi infatti si può interferire con l’emissione dei rami che porteranno fiori l’anno successivo. E’ bene tagliare maggiormente i rami esterni e cercare di fare luce all’interno della pianta. Quelli storti o danneggiati, invece, possono essere eliminati in qualsiasi momento.

 

Anemoni  genere di piante appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, comprendente una settantina di specie di cui alcune spontanee dell'Europa mentre altre provenienti dal Sudafrica o dal Sud America. Il nome del genere,  significa fiore del vento per le fragili corolle variamente colorate. Sono piante erbacee perenni.

Gli egizi ponevano ciotole fiorite all'interno delle piramidi mentre gli etruschi lo coltivavano intorno alle tombe. Per Plinio il Vecchio il fiore aveva virtù magiche, e raccomandava di cogliere il primo fiorito nell'anno, chiuderlo in un sacchetto rosso di tela e di portarlo vicino al cuore per scongiurare malocchio e febbre.

Una leggenda narra che Anemone fosse una ninfa della corte di Flora. Un giorno Zeffiro e Borea s'innamorarono di lei, ma Flora indispettita decise di punirla tramutandola in fiore. La condanna peggiore fu che era destinato a schiudersi precocemente e subire i venti di tramontana Borea ancora freddi, che spargono nell'aria i suoi petali, così che all'arrivo del venticello primaverile Zeffiro il fiore fosse già avvizzito.
Un'altra leggenda narrata da Ovidio, dice che Adone ucciso da un cinghiale, veniva pianto da Venere che l'amava. Venere versò una sostanza magica sul sangue dell'amato da cui nacque un fiore, l'anemone.

 

 

IN VASO

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Euphorbia milii, è un arbusto con caratteristiche spinose che appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae. La pianta è conosciuta anche con il nome di corona di Cristo, grazie alla presenza di moltissime spine appuntite e di fiori che presentano una colorazione rossa intensa che evocano le gocce di sangue. La specie è nativa del Madagascar, è una pianta semisucculenta, in quanto ha solamente un fusto carnoso e succulento, mentre le foglie non lo sono, al contrario di moltissime altre piante grasse. I fusti hanno un portamento eretto, con molte ramificazioni che mostrano delle grosse spine acuminate; ama il sole e i climi caldi; non tollera il gelo intenso e va tenuta al riparo da correnti d’aria fredda. Non teme quindi l’afa estiva e ha resistenza alla siccità. La carenza di acqua può però far cadere i fiori e le foglie, che si riformano quando le radici ritrovano sufficiente umidità.

La potatura si limita all’asportazione di parti secche o troppo sporgenti rispetto alla sagoma desiderata.

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Echeveria pulvinata È una pianta succulenta perenne della famiglia delle Crassulaceae, originaria del Messico, produce grandi rosette di foglie a spatola, spesse e molto carnose, di colore verde scuro; i fusti sono semilegnosi, e abbastanza ramificati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Sedum sieboldii deve il suo nome al medico, ricercatore botanico e collezionista tedesco, Philippe Franz von Siebold che nei primi anni del 1800 si recò in Giappone ad insegnare la medicina occidentale e si appassionò allo studio della flora e della fauna locale, per questo è detta Seta giapponese perchè è endemica del Giappone e della Cina, dove cresce spontaneamente su pendii e pareti rocciose o Erba Teresina perchè questa pianta ci regala le sue meravigliose e abbondanti fioriture nel mese dedicato a Santa Teresa d’Avila e a Santa Teresa del Gesù Bambino (settembre). È una pianta succulenta perenne e decidua che appartiene alla famiglia delle Crassulaceae, molto resistente che può essere coltivata praticamente ovunque: cresce bene al sole come a mezz’ombra. Sopporta sia il caldo che il freddo. Può essere coltivata in vaso. Si compone di steli carnosi semi-prostrati e striscianti molto delicati, non ramificati né forniti di radici. Questi steli emergono da un cespo centrale e possono raggiungere una lunghezza di 25 cm, lungo gli steli si dispongono a vortice rosette di 3 o 4 foglie di colore dal verde al grigio-azzurro, prevalentemente rotonde o a ventaglio con bordi seghettati che assumono una colorazione rossastra

Da settembre, in cima agli steli, si formano delle infiorescenze di forma ellittica o tonda. Il colore dei fiori va dal magenta al rosa.  Quando la pianta fiorisce, il fogliame si tinge spesso di sfumature rosso scuro, cremisi  o violacee. Dopo la fioritura la pianta entra in riposo vegetativo, le foglie cadono, i fusti appassiscono ma si formano piccole gemme dormienti alla radice della pianta. Quando arriva la stagione di crescita primaverile, questi germogli prendono vigore e cominciano a crescere

Non ha grossi problemi di temperature, sopporta bene il caldo anche intenso, così come sopporta temperature fino a -3 gradi centigradi, quindi può stare fuori tutti l’anno.

Le talee di stelo sono uno dei metodi più efficaci per propagare il Sedum sieboldii. È preferibile farlo durante i mesi estivi, meglio se da maggio a giugno. Tagliare delle porzioni di stelo in salute di almeno 5 centimetri e riporlo in un luogo caldo e ombreggiato per alcuni giorni affinché si asciughino. Quando le ferite diventano callose, interrare le talee per almeno un paio di centimetri in vasetti riempiti con terriccio e sabbia.

La pianta presenta un certo grado di tossicità, può causare irritazione allo stomaco se ingerito o irritazione della pelle a contatto con la linfa.

 

 

 

 

L'ho comperata ad una esposizione a Celle ligure il 23/9/23 da "I fiori di Bobo di Pistoia per 7,00 €

 

 

 

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Delosperma cooperi, appartenente alla famiglia delle Aizoacee è una pianta perenne succulenta molto resistente alla forte insolazione e alla siccità, originaria del Sudafrica, a portamento tappezzante o moderatamente ricadente Le foglie carnose sono in grado di utilizzare la rugiada notturna e le precipitazioni anche di lievissima entità. L'elemento di maggiore interesse del Delosperma cooperi è sicuramente la prolungata ed abbondante fioritura estiva che, con qualche alternanza, procede dal mese di maggio a quello di ottobre. Di notte i fiori si richiudono a ombrello. Patisce il gelo.

 

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Helichrysum italicum l’Elicriso è una pianta della famiglia delle Asteraceae o Compositae; Il nome del genere deriva da due parole greche "helios" (= sole) e "chrysos" (= oro) e fa riferimento alla luminosità dell'infiorescenza tipica della famiglia che è formata da un insieme di piccoli fiori. E’ una pianta perenne, di origine sud-europea, legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo, è tipica della macchia mediterranea, sui rilievi alpini, si può trovare fino a massimo 1.400 m s.l.m. predilige i prati e le zone aride, le pietraie, le fiumare e le colate laviche, forma cespugli, caratterizzata da un colore grigio-biancastro dato dalla presenza di una fitta presenza di peli che ricopre tutta la superficie, le foglie: alterne, sessili e lineari, lunghe 3-4 cm e larghe 1 mm, con il margine che si ripiega verso il basso (convoluta). Entrambe le superfici della foglia sono cosparse da un folto tomento (presenza di peli), i fiori si trovano all’apice del fusto, riuniti in corimbo in gruppi da 10-15 capolini, che sono formati da un involucro ricco di brattee sub-triangolari, con apice acuto e con superficie glabra. All’interno dei capolini si trovano i fiori di colore giallo chiaro, con una corolla tubolare che termina con 5 lobi di forma triangolareil frutto è un achenio ovale-allungato con la superficie caratterizzata da numerosi tubercoli. Nella parte superiore presenta il pappo ricco di peli per facilitare la diffusione dei semi.

Preferisce posizioni di pieno sole e, pur adattandosi a qualsiasi tipo di suolo, gradisce quelli poveri, asciutti e ben drenati. Può tollerare periodi di siccita' anche prolungati, resiste a temperature minime invernali di diversi gradi inferiori allo zero. In primavera alla ripresa vegetativa possiamo eliminare parti secche ,spezzate o ingombranti e cogliere l'occasione per ridurre di alcuni centimetri tutti i fusti onde consentirne una crescita piu' compatta e una più generosa successiva fioritura.

In erboristeria è nota per le sue proprietà antinfiammatorie e antiallergiche, utili nelle affezioni delle vie aree e della pelle.

 

 

 

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Carpobrotus edulis Il fico di mare o fico degli Ottentotti è una pianta succulenta strisciante appartenente alla famiglia delle Aizoaceae, originaria delle Province del Capo, in Sudafrica. Carpobrotus deriva dal greco antico καρπός "karpos" (frutto) e βρωτός "brotos" (edule, commestibile): "frutto commestibile", furono i coloni a dargli quel nome in Sudafrica vedendo le popolazioni del luogo cibarsi dei frutti come se fossero fichi.

Presenta foglie carnose di forma ad artiglio a sezione triangolare. Il fiore solitario, a capolino, a corto peduncolo, durevole una decina di giorni, molto decorativo, compare da maggio fino a tutto ottobre. E' "l'anello di congiunzione" delle mie passioni perchè colonizza le dune costiere resistendo benissimo alla siccità e al salmastro, è una specie aliena per le nostre latitudini e molto invasiva grazie al suo portamento strisciante e una elevata capacità riproduttiva, tende a ricoprire velocemente ampie sezioni di terreno entrando in competizione con le specie autoctone impedendogli di proliferare perchè tende ad acidificare il terreno.

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 In casa a Savona 

 

Graptopetalum paraguayense

famiglia: Crassulaceae è una pianta perenne, erbacea, succulenta chiamato anche “pianta fantasma” per la pruina biancastra che ricopre le foglie ed ha la funzione di ridurre al minimo le perdite d’acqua per evapotraspirazione; è stata scoperta tra alcune piante grasse importate a New York nel 1904. Era ritenuta originaria del Paraguay (questo è il motivo del suo nome specifico). Più tardi, si resero conto che in realtà proveniva dal Messico centro-orientale nella regione di Tamaulipas. Cambia colore a seconda della quantità di luce che riceve: se cresce esposta alla luce solare diretta, assumerà sfumature rosso scuro; se invece cresce in penombra assumerà un colore azzurrognolo; resiste a temperature fino a -5°C, purché il suo terreno sia mantenuto completamente asciutto, è facile farla riprodurre facendo radicare le talee di foglia.

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Aptenia cordifolia

L'aptenia è una pianta tappezzante della famiglia delle Aizoaceae originaria dell'Africa meridionale, molto diffusa in tutta l'area mediterranea.  Ha sottili fusti prostrati, molto ramificati e confusi, carnosi, che portano numerose foglioline a forma di cuore allungato, lunghe 3-4 centimetri, la varietà ‘Variegata’, ha il caratteristico fogliame, variegato bianco-crema anzichè verde uniforme. Ha una fioritura molto lunga, dalla fine della primavera per tutta l'estate produce numerosissimi piccoli fiori; ama i luoghi soleggiati, va annaffiata raramente e solo quando il terreno è asciutto.

 Sopportano anche temperature di qualche grado sotto lo zero, fermo restando il fatto che un'eccessiva umidità invernale potrebbe farle marcire e quindi è meglio optare per un per un ambiente riparato alle prime avvisaglie di freddo.

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HIPPEASTRUM  Comprende oltre 90 specie di piante bulbose sempreverdi o a fogliame deciduo estivo, originarie dell'America meridionale, con grandi bulbi sferiformi da cui si dipartono radici spesse e carnose. Per ogni bulbo si possono osservare da 3 a 7 foglie lunghe 10–60 cm e 1 o 2 steli floreali, che portano generalmente da 2 a 6 fiori imbutiformi grandi e colorati di rosso, rosa, arancio, salmone, bianco striato e, solo in alcuni ibridi, giallo, raramente profumati.

Nella sua varietà bianca, presenta fioriture a forma di imbuto, sorprendentemente grandi, bianche come la neve, raccolte in un grande ammasso si sviluppano in cima allo stelo. Una singola pianta produce fino a 5 enormi fioriture; non tollera gelate, né temperature basse vicine al punto di congelamento, quindi è consigliata come decorazione per interni nel clima dell'Europa centrale.

si generano dei bulbi secondari che possono essere staccati delicatamente e sistemati in vasi separati.

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YUCCHA

Le yucche sono piante erbacee succulente provenienti da ambienti caldi e secchi dell’America Settentrionale e Centrale, Appartengono alla famiglia delle Agavaceae e il loro genere comprende non meno di cinquanta specie tra cui i cosiddetti "bastone della felicità".

Le yucca si coltivano in luogo luminoso, lontano da fonti dirette di calore e dalla luce diretta del sole; in genere si adattano senza problemi anche in condizioni di coltivazione non ideali. Sebbene vengano coltivate prevalentemente in appartamento, alcune specie sopportano senza problemi il gelo, quindi possono trovare posto in giardino.

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 Giardino condominiale a Savona

Nel giardino del condominio dove abito, ci sono alcuni alberi e molte piante, le più varie, in quanto ogni condomino è solito metterle lì quando diventano ingestibili in casa, io ho messo qualche talea di rosa quando mi è riuscita.  Molti sono gerani, una Forsizia forsythia, e molte altre.

 

Bougainvillea spectabilis è una pianta rampicante perenne, con spine proveniente dal Brasile. È una specie con moltissimi ibridi, infatti i fiori possono essere dai più variati colori: viola, bianco, rosso, rosa, giallo, arancione e molti altri.

Le bouganville nel gergo dei fiori assume il significato di benvenuto; per fiorire, hanno bisogno di sole altrimenti colorano le foglie maggiormente di verde senza dare fioriture o scarse fioriture.

Potatura

Nel mese di febbraio asportare i rami deboli e potare di 1/3  tutti gli altri. Per formare arbusti più compatti potare più a fondo i rami principali. Eliminare i polloni basali e i getti che spuntano sul tronco.

È una pianta che presenta leggera tossicità nelle spine che potrebbero causare dermatiti e potrebbero causare infezioni da tetano.

Trachelospermum jasminoides (rincospermo o falso gelsomino)

è necessario effettuare una potatura almeno due volte all’anno: in estate – autunno. dopo la seconda fioritura si interviene accorciando i rami che non hanno prodotto fiori, quelli lunghi e sottili e in primavera perchè durante il riposo vegetativo il rincospermum emette tralci molto lunghi poveri di foglie che ne compromettono lo sviluppo armonioso e rigoglioso, che vanno rimossi; eliminare anche le parti appassite e tutti i rami lunghi, contorti o aggrovigliati che danneggiano la forma della pianta.

Lycianthes rantonnetii (Morella cespugliosa di Rantonnet, comunemente chiamato Rantonetto) è una splendida pianta da fiore coltivata in giardino ed in vaso per la sua persistente e prolungata fioritura di colore blu-viola. E' una pianta arbustiva sempreverde della famiglia delle Solonacee proveniente dall’America meridionale diffuso allo stato spontaneo soprattutto in Argentina, va allevata come alberello  sviluppa una chioma tondeggiante composta da numerosi rametti semilegnosi, ricoperti da un fitto fogliame, le foglie di colore verde chiaro sono piccole lanceolate a margini interi e lievemente ondulati

I fiori sbocciano copiosi tra il fogliame sono solitari o riuniti in mazzetti. I petali sono fusi ed espansi. Il colore della  corona è viola carico mentre la gola è gialla. Il profumo che si avverte solo dopo il tramonto del sole è delicatamente gradevole. I frutti, che fanno seguito ai fiori, sono piccole bacche tondeggianti di colore arancione, non commestibili.

Potatura

Dopo la fioritura accorciare i rami troppo lunghi o deboli per favorire l’emissione di nuovi getti, per uno sviluppo più compatto dell’arbusto e per dare armonia di forma alla chioma. Il Rantonetto beneficia anche di una drastica potatura invernale, infatti alla ripresa vegetativa forma arbusti più compatti e folti che si nel periodo della fioritura saranno ancora più carichi di fiori.

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 ho anche provato a coltivare, in pieno campo o in vaso varie piantre con risultati scadenti. questo è il "giardino degli insuccessi"! 

Prova Slideshow

Il FIORDALISO Centaurea cyanus, è una pianta erbacea perenne, che si può trovare sia coltivato che in crescita spontanea (Centaurea montana); appartiene alla famiglia Asteraceae o Compositae che è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie. Il genere Centiaurea contiene circa 50 specie, quattro delle quali fanno parte della flora spontanea italiana. Il nome comune deriva dal francese “fleur de lis”, ovvero “fiore di giglio”.

Linneo usò il binomio Centaurea cyanus, riferendosi a due episodi della mitologia: Il nome Centaurea, deriva da Chirone, un centauro, che rimase ferito al piede da una freccia avvelenata e si curò con il succo tratto da questo fiore, il secondo narra della dea Flora, innamorata di un giovanotto di nome Ciano (Cyanus), che quando lo ritrovò morto disteso in un campo di fiordalisi diede a quei fiori il nome del suo amato.  Il termine cyanus, indica anche una sostanza blu.

Dal ciclo normalmente annuale, la pianta si caratterizza per un’altezza dai 20 ai 90 centimetri, con fusto eretto dalle piccole foglie allungate, quindi da un fiore sulle tonalità del blu, formato da petali lunghi e sottili, agglomerati attorno a una corolla centrale più scura.

Il fiordaliso gradisce una posizione di pieno sole, è in grado di sopportare bene anche le basse temperature, fiorisce a fine maggio inizio giugno e vive per tutta l'estate; va annaffiato regolarmente, in modo abbondante evitando però che ristagni l'acqua. Per prolungare la fioritura è opportuno eliminare le parti secche ed i fiori appassiti.

I diserbanti hanno fatto si che questa bellissima infiorescenza, nella sua versione spontanea, risulti quasi estinta infatti a maggio era il colore dominante nei campi di grano insieme al rosso abbagliante dei papaveri. Il suo significato è leggerezza, ma anche amicizia sincera e felicità. Sono stati infatti ritrovati in campo archeologico dei resti che risalgono al periodo neolitico.

[nel mio giardino non passa l'inverno]

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LA PERVINCA

La vinca minor, conosciuta anche col nome di pervinca, è una pianta erbacea apprezzata per le sue particolari fioriture. Appartiene alla numerosa famiglia delle apocynaceae comprende sette specie ed è originaria dell’Europa. È molto diffusa in tutt’Italia da Nord a Sud e viene spesso adoperata per decorare i giardini ma anche per creare siepi fitte e belle da guardare. Il fusto alla base è legnoso e può essere eretto o strisciante a seconda delle varietà. Le foglie hanno una forma lanceolata di un colore verde intenso mentre i fiori tubolari possono assumere diverse colorazioni dal bianco al rosso, ma il colore classico è violetto che tende all’azzurro. Sono posizionati nella parte ascellare delle foglie superiori e sono formati da cinque diversi lobi. E’ un vegetale molto tossico che veniva usato nel medioevo per la preparazione di filtri d'amore ed è tutt'oggi venduto nelle erboristerie perché ha diverse proprietà medicamentose.

La vinca minor cresce bene quando viene messa a dimora in terra e all’aria aperta. Ha bisogno di poche attenzioni fra le quali una buona ossigenazione continua e spazio in abbondanza per espandere le sue radici. Se nella zona in cui abitate gli inverni sono particolarmente rigidi, è meglio proteggere le piante riparandole in una serra o fra le quattro pareti domestiche. La temperatura ideale è quella compresa fra i diciotto e i venti gradi centigradi ma anche se la colonnina di mercurio arriva a oltrepassare i 30°C, la pianta non subisce danni irrecuperabili. La vinca ha bisogno di essere esposta in pieno sole per diverse ore al giorno. In caso contrario potrebbe avere fioriture scarse e con una colorazione meno accentuata. Tuttavia possono prosperare anche in luoghi semi-ombreggiati.

Questa mmagine non è mia

La pervinca predilige terreni acidi e drenati. Teme i ristagni d’acqua, che in breve tempo, creerebbero pericolose marcescenze al suo apparato radicale. Il migliore periodo per la messa a dimora delle nuove piantine è quello compreso fra la fine dell’estate e l’inizio della primavera. La vinca deve essere tolta dal vaso che la contiene con estrema delicatezza per evitare di rompere le radici o parte di esse. Scavate una buca nel terreno assai profonda e cospargete il fondo con ghiaia e sabbia, poi ricoprite con del terriccio e metteteci il panetto. Riempite gli spazi vuoti con dell’atro terriccio e compattate il suolo premendo bene con le mani e innaffiando abbondantemente. Stessa cosa vale per le piante da rinvasare e l’operazione deve essere fatta ogni anno.

La riproduzione della pervinca minore viene quasi sempre effettuata per talea. Basta tagliare gli apici vegetativi che abbiano una lunghezza non inferiore dieci centimetri circa, con una lama di coltello affilata e disinfettata per evitare che la pianta possa infettarsi. Dopo aver eliminato le foglie più prossime alla parte terminale, è necessario interrare le talee in un vaso riempito con una miscela di torba e sabbia di fiume. Posizionate il contenitore in una zona ben ombreggiata e mantenete il suolo umido spruzzandolo ripetutamente con acqua almeno un paio di volte al giorno. A circa tre settimane di distanza dal nuovo impianto, potreste veder comparire le prime gemme. Attendete un altro mese e poi provvedete a trapiantare le pervinche nel luogo che più vi aggrada.

 

In un mercatino a Lisieux in Francia nel luglio 2018 ho comperato due piantine, una con fiori rosa tenue e una rosso intenso, che ho piantato in un’aiola in Piemonte, a dispetto della fama, non hanno passato l'inverno.

 

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Malva si tende a coltivare la sottospecie Malva silvestris Mauritiania, che presenta fiori e foglie più grandi e sono diffuse molte varietà, appartenente alla famiglia delle Malvaceae a cui appartengono anche il cotone e l’ibisco, della classe delle Dicotiledoni. Il nome deriva dal latino malva ed ha il significato di molle perché dai tempi più antichi se ne riconoscono le proprietà emollienti.

La fioritura della malva inizia a primavera. I fiori si sviluppano scalarmente fino al termine dell’estate; sono composti da cinque petali con striature rossastre.

La coltivazione dura due o più anni. però  più la pianta è vecchia e più diventa sensibile a diverse malattie (soprattutto agli attacchi di ruggine).

Non teme il freddo e neppure il caldo eccessivo o la siccità, si adatta ad essere coltivata in tutta Italia.

La malva è un fiore conosciuto soprattutto per le tisane e i decotti, ma è ottima anche in cucina per insaporire minestroni e zuppe di verdura, si può consumare anche lessata e condita. Si raccolgono i fiori ancora in bocciolo e le foglie giovani. Ai decotti di malva si attribuiscono proprietà calmanti, antinfiammatorie e regolatrici dell'intestino. I fiori hanno anche proprietà emollienti per cui sono utilizzati in cosmesi.

La pianta spontanea della malva cresce negli ambienti più disparati sui prati, su terreni incolti, pascoli, radure… ma anche sui bordi di strade e campi.

I fiori della pianta pianta coltivata possono variare nella colorazione, quelli della pianta selvatica sono violetti e danno anche il nome ad un colore.

 

 

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CONVOLVOLO BIANCO (Convolvulus cneorum) famiglia Convolvulaceae, a diffusione mediterranea, Il genere conta circa duecento specie in genere rampicanti o striscianti talvolta anche infestanti (Convolvulus arvensis). Il nome che deriva dal verbo latino convolvere, avvolgersi. Il fiore attrae una farfalla, la Sfinge del convolvolo, che ha una lunga proboscide adatta a succhiare il nettare di questo fiore, che così viene impollinato.

Il Convolvolo bianco invece è un arbusto compatto non rampicante, Le foglie sono di colore grigio-verde e sono ricoperte da una fitta peluria che da alla pianta un aspetto argenteo. In primavera ed estate, durante il periodo della fioritura, dalle ascelle fogliare sbocciano bellissimi fiori a trombetta di colore bianco con il centro giallo. Comunemente è chiamato anche vilucchio turco, Tazzetta della Madonna o bella di giorno, perchè i fiori rimangono aperti soltanto quando godono dei raggi solari, altrimenti si richiudono in forma di piccoli cilindretti allungati.

Gradisce i luoghi luminosi e soleggiati, terreno sciolto (magari con aggiunta sabbia) tollera siccità, evitare annaffiature in eccesso, a fine inverno concimare, in autunno accorciare i rami esterni le potature tardive o primaverili sono sconsigliate, perchè già durante la stagione fredda la pianta sta preparando le gemme da fiore. Si riproduce per seme o per talea in primavera o in autunno.

[ne ho messo una piantina in un vaso dove metto i gerani in primavera, ha resistito due inverni, il terzo gli è stato fatale.]

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Il ranuncolo, Ranunculus asiaticus, appartiene alla famiglia delle ranunculacee ed è utilizzato in giardini e terrazzi, poiché può essere coltivato anche in vaso. Il bulbo di ranuncolo non è più grande di 10 cm e produce deliziosi fiori non profumati di 5 cm di diametro, i quali possono essere gialli, arancioni, rossi, rosa oppure bianchi. La pianta raggiunge un'altezza massima di 40 cm e le sue foglie sono di un verde piuttosto chiaro. Il nome ranunculus asiaticus tradisce la sua origine orientale.

l ranuncolo ama terreni molto umidi e molto ricchi di materiale organico. A dire il vero il ranuncolo è quasi un fiore da palude, basti pensare che l'origine del suo nome viene proprio da rana, conosciutissimo animale anfibio. In climi un po' più freddi la fioritura sarà tardiva, e i primi fiori sbocceranno da maggio.

Durante il periodo della fioritura cercare di concimare con del buon fertilizzante liquido con una alta concentrazione di potassio ogni due tre settimane, in fase di crescita uno che abbia una buona quantità di azoto.

La potatura del ranuncolo si esaurisce nell'operazione di pulizia da parti secche e fiori appassiti, nessuna altra particolare potatura sarà necessaria. Le parti verdi del ranuncolo contengono liquidi molto velenosi; l'uomo deve prestare particolare attenzione al succo che appunto esce da questa pianta perché il contatto con gli occhi può provocare seri problemi alla pupilla e il contatto con la pelle causa spesso dermatiti. Il pericolo però svanisce se le parti vengono tagliate e seccate e non presenta in ogni caso alcun problema al tatto. Questa pianta costituisce invece un pericolo maggiore per i gatti. Il fiore infatti contiene una particolare linfa che, se ingerita dal gatto, può provocagli insufficienza renale, convulsioni, indigestione, dermatite e problemi gastrointestinali. 

Il ranuncolo bianco in particolar modo è molto apprezzato per la realizzazione dei bouquet, in parte per la sua straordinaria bellezza e in parte perchè si abbina perfettamente a molte altre specie.

[nella primavera del 2017 ho messo alcuni bulbi, non ho avuto il piacere di vederne nascere neanche uno!]

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L’ ALISSO appartiene al genere Alyssum l'etimologia del nome deriva dal greco alysson che significa "senza collera", poiché nell'antichità si riteneva che potesse porre rimedio all'ira.

Il genere alyssum appartiene alla famiglia delle Cruciferae, sono piante erbacee a rapida crescita, originarie dell'Europa e del Nord Africa a portamento strisciante, formano dei cuscinetti di qualche decina di centimetri; le specie sono decine, annuali e perenni. Le piccole foglie sono di colore verde chiaro, talvolta grigiastro; da aprile fino ai primi freddi producono numerosissimi fiorellini di colore bianco, esistono anche di color porpora o rosati, delicatamente profumati, riuniti in racemi (grappoli) a forma di ombrello, pur avendo un aspetto tanto delicato, sono resistenti a parassiti e malattie.

L'ambiente ottimale per l'alisso è un luogo soleggiato, ma anche la semi ombra va bene. tollera sia il caldo che il freddo, non necessitano di troppa acqua, la potuta non è necessaria, vanno eliminate solo le foglie e i fiori secchi con delle forbici. la fioritura dura da Aprile fino ad ottobre.

[non ha passato il secondo l'inverno]

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SURFINIA è una petunia pendula. Famiglia: Solanaceae. Genere: Petunia. E’ un ibrido derivato dall’incrocio tra Petunia nyctaginiflora e Petunia violacea. La petunia è originaria del Brasile ed è stata portata in Europa nel XIX secolo dai botanici che esploravano zone sconosciute, alla ricerca di nuove specie. la surfinia è una varietà più recente ed è stata creata alla fine degli anni ’80 in Giappone, è molto rigogliosa, ha una crescita vigorosa e una fioritura molto abbondante e ciò la rende la pianta ideale per vasi e fioriere; si possono realizzare tappeti ricchi di fiori e cascate che possono raggiungere i tre metri.

Si consiglia di posizionare la pianta al riparo dal vento; i fiori non temono i temporali, sono resistenti alla pioggia e, anche se si bagnano, una volta asciutti ritornano alla loro forma originale. Sopporta bene il caldo, ma non l’esposizione al freddo che porta ad un deperimento della pianta. Cresce bene accanto a piante vigorose come il geranio, la verbena, la fucsia.

l periodo migliore per la messa a dimora va dalla fine di maggio, all’inizio di giugno.

La surfinia ha bisogno di molta acqua; si consiglia di annaffiare ogni due, tre giorni con acqua a temperatura ambiente.

La riproduzione della surfinia può avvenire per seme o per talea. La semina va fatta alla fine dell’inverno; i semi vanno posti in un vaso con torba e sabbia e poi coperti con della plastica per proteggerli dal freddo e dalla pioggia; dopo che i semi sono germogliati, le piantine vanno trasferite in vasi singoli; quando hanno raggiunto un’altezza di almeno 10 cm possono essere messe a dimora. Le piantine così ottenute fioriranno già dal primo anno. La moltiplicazione per talea viene fatta in marzo; si preleva una porzione della pianta e si sistema in un vaso con torba e sabbia.

Si effettua la potatura a fine luglio; la surfinia va tagliata a metà lunghezza; in questo modo non si danneggia la pianta, ma si favorisce il ricaccio di nuovi steli e di nuovi fiori. Anche le parti secche vanno eliminate. Dopo la potatura è meglio sospendere le annaffiature per circa quindici giorni e riprenderle regolandosi in base alla crescita di nuovi germogli.

La surfinia, a causa della sua fioritura abbondante, molto colorata e appariscente, è simbolo dell’amore che non può essere nascosto.

[sporcano molto e a Morbello non passano l'inverno]                                                                                    Immagine non mia

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CAMELLIA

Il nome camellia fu scelto da Linneo, latinizzando il nome del missionario gesuita Georg Joseph Kamel (1661-1706), farmacista e botanico, che per primo importò la pianta dal Giappone. La camelia fa parte della famiglia delle Theaceae ed è originaria dell’Asia sud-orientale e dell’est, dall'Himalaya fino al Giappone e all’Indonesia.

Il genere camellia conta circa 250 specie, diffuse in Asia, in particolare nella zona tra India, Cina, Giappone, Vietnam e Corea; la specie più diffusa e coltivata è la camellia sinensis, ovvero la pianta dai cui germogli essiccati si ottiene il te: se i germogli vengono essiccati da freschi si ottiene il te verde; se vengono fatti fermentare prima di essere essiccati, si ottiene il te nero.

Esistono numerose varietà di camelia. Alcune sono senza profumo mentre altre sono molto profumate. I colori più diffusi per le camelie sono il bianco, il rosa e il rosso. Il genere Camellia comprende piante a portamento arbustivo o ad alberello, sempreverdi, alte in natura fino a 15 metri.

In Italia la camellia sinensis viene coltivata solo a scopo ornamentale più comunemente si trova la varietà camellia japonica che fiorisce a fine inverno e sopporta benissimo il freddo; presenta foglie di colore verde scuro lucente a forma ovale e fiori di vari colori e sfumature (bianche, rosa, rosse) diversa forma: aperti o appiattiti, semplici o doppi, generalmente privi di profumo.

Il fiore della camelia non perde i petali, quindi, ha significati positivi: la camelia di colore bianco è quella che simboleggia i sentimenti di stima, gratitudine e ammirazione, la camelia rosa simboleggia il desiderio di avere la persona a cui la si regala più vicina e la camelia rossa simboleggia l’amore e la speranza.

La camelia prospera in terreni acidi, a mezz'ombra. I ristagni d’acqua possono far marcire le radici e causare la morte della pianta che non riesce più ad avere a disposizione il nutrimento necessario. Il suggerimento è di tenere sotto osservazione la crescita della camelia, di potare i rami vecchi all’inizio della primavera per favorire la nascita di nuove gemme.

Raggiunse la notorietà grazie al romanzo di Alexandre Dumas figlioLa signora delle Camelie” (La Dame aux camélias) edito per la prima volta nel 1848, ispirandosi alla triste storia della sua amante, Marie Duplessis (Alphonsine Plessis), conosciuta nel 1844 e deceduta tisica, tre anni dopo, all'età di ventitré anni. Il fiore, nel romanzo, era prediletto e inseparabile di Marguerite Gautier la prostituta di lusso francese, che morì precocemente di tubercolosi all’età di 23 anni, protagonista del dramma d’amore contrastato e ad epilogo funesto tra Marguerite, malata di tubercolosi, e il giovane borghese Armand Duval che commosse i lettori diventando immediatamente un successo.

Dumas lo traspose in una versione teatrale, che andò in scena per la prima volta a Parigi nel 1852, con il ruolo principale affidato alla celebre Sara Berhnardt, che lo replicò a Londra, lungamente a Broadway e che interpretò anche il film dal titolo omonimo nel 1911. In seguito fu riproposto in innumerevoli edizioni nei teatri mondiali con attrici famose, come Eleonora Duse. A sua volta, Francesco Maria Piave trasse ispirazione dal romanzo per scrivere il libretto de ‘La Traviata’ (1853), melodramma in tre atti magistralmente musicato da Giuseppe Verdi, con i protagonisti rinominati Violetta Valéry e Alfredo Germont. All'inizio di quest’opera lirica, Violetta porge una camelia (il suo fiore preferito) ad Alfredo in risposta alla sua dichiarazione d’amore, poi i due si rivedranno quando sarà appassita.

 [nel 2019 ho messo una camelia dai fiori rossi in Piemonte sperando di ricavarne un alberello nel maggio 2021 è seccata.]

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GAROFANI e GAROFANINI

Il garofano appartiene al genere Dianthus della famiglia delle Caryophyllaceae, diffuso nelle zone temperate del Globo per cui è molto difficile individuare la zona d’origine. Il nome deriva dal greco e significa “fiore degli dei” il genere comprende oltre 300 specie di piante erbacee o sublegnose, annuali, biennali e perenni, le specie più note sono:

D. caryophyllus (Garofano comune), con innumerevoli varietà a fiore doppio coltivate come annuali o biennali nella coltivazione industriale per la produzione del fiore reciso;

D. barbatus, noto come Garofano dei poeti, possiede dei colori molto vivaci, rosa, bianco, rossocon anello interno molto scuro, che la rendono adatta per creare bordure. La fioritura estiva segue la semina effettuata a maggio-giugno dell’anno precedente.

D. carthusianorum, noto come Garofanino dei Certosini, perenne con fiore purpureo. Fiorisce in primavera-estate;

D. chinensis (Garofano delle Cina), originario dell’Asia orientale, vengono coltivati quasi esclusivamente i suoi ibridi. Produce una fioritura lunga, colorata e varia, con fiori di 3 cm, disposti a mazzetti all'apice degli steli, con colori bianchi, rosa e rossi;

D. deltoides, noto come Garofanino, perenne a fusti cespugliosi, ramosi e densamente fogliosi, alti dai 10 ai 30 cm. I fiori, solitari, compaiono da maggio ad agosto;

D. plumarius, a fioritura primaverile dai colori bianchi e rosa, dall'intenso profumo;

D. superbus, pianta alta 30-60 cm, con foglie lanceolate. I fiori hanno petali di 15-35 mm, profondamente sfrangiati, color rosa o porpora.

Hanno fusti angolosi e nodosi, di altezza tra i 25 e i 100 cm; foglie opposte lineari o lanceolate, molli e piane, rigide e caniculate; fiori isolati o geminati a volte a capolini, con calice tubuloso e cilindrico, corolla a 5 petali con una lunga unghia; il frutto è una capsula uniloculare portante numerosissimi semi.

Il garofano esige esposizione soleggiata, terreno ricco di sostanze organiche e minerali, compatto, calcareo e asciutto.

Si moltiplicano con la semina, per mezzo di talea e per divisione dei cespi. La semina dei garofani si effettua in piena terra nel mese di aprile. Le talee delle specie perenni si effettuano in inverno recidendo getti laterali che vanno interrati in terriccio misto fino a completa radicazione.

Si deve sempre prevedere l'uso di sistemi di sostegno per i deboli steli, con le apposite reti di plastica, per evitare che si spezzino facilmente.

I garofani vivono per anni senza richiedere cure particolari. È necessario irrigare di tanto in tanto per favorire il radicamento iniziale, poi nei periodi secchi per favorire la fioritura estiva.

Togliere gli steli di fiori appassiti man mano che appaiono per stimolare le fioriture future. Nessun garofano teme le malattie e i parassiti. Alcuna potatura particolare è richiesta, una leggera pulizia dei ciuffi a fine inverno è sufficiente, togliendo le parti disseccate.

Numerosi sono i significati attribuiti a questo fiore nel corso dei secoli. La mitologia lega il garofano alla Dea della caccia, Diana; la leggenda narra che un giovane pastore pazzamente innamorato della Dea, sia stato da Diana sedotto e abbandonato; il giovane morì per passione e dalle sue lacrime nacquero appunto i garofani. Anche la tradizione cristiana riporta che dalle lacrime di Maria addolorata ai piedi della croce del Cristo nacquero dei garofani.

Il garofano ha sempre simboleggiato Amore, eleganza e Fedeltà. Ogni suo colore alluderebbe ad un sentimento amoroso diverso: rosso “AMORE PASSIONALE”, bianco “FEDELTA’”, giallo “SDEGNO”.

Agli infusi ricavati con l’essenza del fiore vengono attribuiti numerosi poteri e anche un sollievo per le sofferenze d’amore.

[In Piemonte, ho provato a mettere una pianta di garofanini, ma è subito seccata, nella primavera 2019 ho messo i semi del “garofano dei fioristi” rosso Dianthus caryophyllus …]

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DALIA Famiglia: Asteraceae (come le margherite o i crisantemi) Genere: Dalia. La più comune è conosciuta come “Dahlia variabilis” sta ad indicare la numerosissima varietà di forme e colori che possono assumere i fiori di questa pianta.

Originaria del Messico, dove gli antichi Aztechi ne coltivavano almeno due specie spontanee che essi chiamavano cocoxochitl. Il loro scopo era essenzialmente di produrre piante medicinali e tuberi di cui cibarsi, mentre delle potenzialità decorative delle dalie si resero conto solo i primi occidentali giunti da quelle parti che le introdussero in Europa alla fine del XVIII secolo a scopi culinari (si pensava poter mangiare il bulbo come per le patate!), ma il gusto spiacevole dei bulbi e la bellezza della fioritura estiva l'hanno subito destinata ad ornare i giardini; verso il 1830 il mercato già ne metteva a disposizione almeno 100 varietà. Il genere, infatti, è generoso per natura, così che oggi esistono dalie d’ogni forma, dimensione e colore (tranne il blu e il nero assoluto) oggi ci sono almeno 20.000 varietà.

Fiorisce da luglio a novembre Nelle regioni a clima freddo, i tuberi di dalia vanno ritirarti dal terreno: a fine ottobre, terminata la fioritura, si taglia la vegetazione a 50 cm, e di nuovo a 10 cm dopo dieci giorni. Con una vanga forca si estirpano i tuberi, si puliscono si lasciano asciugare all’aperto per qualche giorno e si collocano in cassette di legno su un solo strato, spolverati con un fungicida in polvere e coperti con torba secca. Si conservano in un ambiente fresco e arieggiato.

La Dalia esprime valori positivi, come l’ammirazione: perfetta quindi da regalare a una donna di cui si stimano eleganza e femminilità. è decisamente il fiore più indicato da regalare: è anche simbolo di riconoscenza verso la persona a cui viene data in dono.

[a Morbello non passa l'inverno]                                                                                            Immagine non mia

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LA STELLA DI NATALE

La Stella di Natale Euphorbia pulcherrima appartiene alla famiglia delle Euforbiacee che comprende ben 1770 specie in tutto il mondo, caratterizzate da linfa lattiginosa biancastra irritante che viene emessa una volta incise. La stella di Natale è di origine Messicana, il motivo per il quale la si regala a Natale, è dovuto ai missionari spagnoli che la battezzarono con questo nome in quanto raggiunge il suo massimo splendore proprio il 24 dicembre, è abituata a vivere a temperature più elevate rispetto a quelle dell'Italia. In natura può raggiungere diversi metri d’altezza mentre, in vaso le sue dimensioni sono molto ridotte. È costituita da un fusto di colore verde e semilegnoso molto fragile. Le foglie sono verdi scure, i fiori sono molto piccoli e di colore verde o giallo.

Quella che comunemente viene considerata fioritura in realtà sono brattee cioè foglie trasformate di colore dal rosso al cremisi. L'elemento che determina la colorazione è la durata delle ore di buio ovvero la durata della notte.

La rapida caduta delle foglie è anomala, fra le principali cause vi è proprio quella della difficoltosa acclimatazione, il problema sono in realtà gli sbalzi di freddo ovvero le folate di aria fredda che arrivano quando per esempio si aprono le porte e le finestre. Gli standard principali della coltivazione sono: alta illuminazione, ma non luce solare diretta, temperature di 16- 18 C° modiche annaffiature, da effettuare quando la terra è asciutta perchè non tollera l’umidità eccessiva, quella stagnante fa diventare gialle le foglie prima che cadano.

In estate si può effettuare una potatura leggera, anche un po’ prima, ma non oltre agosto, quando inizierà la sua induzione a fiore; la recisione si pratica sempre sopra l’innesto della foglia con un taglierino, non con le forbici perché si schiaccerebbe il fusto; il lattice contenuto negli steli e nelle foglie, che può essere urticante.

Nei mesi di settembre ottobre dovrà essere collocata in un luogo al buio completo per 12 ore al giorno (le “infiltrazioni” di luce danno vita a foglie deformate) al fine di agevolare la crescita di nuove foglie dal caratteristico colore rosso, e di nuovi rami.

Potrà essere spostata in dicembre in ambienti più luminosi per godere della fioritura nel periodo natalizio. all'inizio di gennaio la pianta comincia la sua fase di decadimento durante la quale foglie e brattee cominciano a staccarsi rendendo la Poinsettia spoglia.

In primavera è possibile effettuare delle talee per moltiplicare la stella di Natale recidendo piccole porzioni di rami, che dovranno essere fatte radicare in un bicchiere d'acqua, per poi essere interrate in vaso e concimate. Verso il mese di maggio, si può procedere al rinvaso.

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Aucuba japonica famiglia delle Cornaceae è un piccolo arbusto sempreverde a portamento eretto originario del Giappone, sono piante piuttosto rustiche e resistenti. Gli esemplari adulti raggiungono i due metri circa di altezza, anche se spesso le dimensioni di queste piante si mantengono più ridotte; la chioma è densa e tondeggiante, i rami ed il fusto sono verde brillante, le foglie verdi brillante con macchioline e striature giallognole nella A.j. variegata, con foglie di colore verde variegato di arancione o rosso nella A.j. crotonifolia.

L'aucuba è un arbusto sempreverde estremamente utilizzato nell'arredo di parchi e giardini per la particolare resistenza a freddo, siccità, inquinamento, vento e malattie.

All'inizio della primavera producono pannocchie costituite da piccoli fiorellini di colore marrone, seguiti in autunno, negli esemplari femmina, da vistose bacche rosse, che rimangono sulla pianta fino a primavera. La produzione di frutti è possibile solo se l'esemplare femmina è piantato vicino a un esemplare maschio. Attenzione alle foglie e alle bacche dell'aucuba poiché sono tossiche: l'ingestione può causare l'irritazione della mucosa orale, gravi disturbi gastrici e nausea.

[Sono riuscito a farla seccare: visto che stava diventando estremamente invadente, con fusto legnoso molto appariscente, ho cercato di ridimensionarla praticando una potatura leggermente estrema che si è rivelata fatale.]

         magine non mia

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Solanum laxum è una pianta sempreverde della famiglia delle Solanaceae originaria del sud America conosciuto anche come gelsomino di notte la varietà "Album" produce piccoli fiori bianchi candido, a forma di stella, riuniti in mazzetti agli apici dei rami flessibili. Resiste fino a −10°C; nelle zone con inverni rigidi, durante l'inverno, perde quasi completamente il fogliame, che ricomincia a produrre ai primi caldi primaverili. Se coltivata in vaso diviene una pianta ricadente, lanciando nel vuoto la sua bellissima fioritura, purtroppo patisce situazioni di caldo prolungato e relativa siccità così è seccata.

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Portulaca umbraticola detta anche grandifora queste piante sono il risultato di incroci tra specie diverse del genere Portulaca, vi sono all’incirca 140 specie, 40 delle quali sono spontanee e tra queste vi sono diverse piante infestanti come la Portulaca oleracea che nasce spontanea; sono originarie dell’Argentina, del sud del Brasile e dell’Uruguay. 

 La Portulaca umbraticola è una pianta succulenta, a portamento basso con fusti molto ramificati dal rosso al verde scuro. Le foglie sono carnose di coloro verde chiaro e di forma cilindrica. Produce numerosi fiori vistosi di varie colorazioni a cinque petali di circa 3 cm di diametro arrotondati che sbocciano sull’apice dei rami e si aprono di giorno e si chiudono con il buio. L'inconveniente principale è che il suo ciclo di vita dura solo un anno. 

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Papa voiga

Pianta succulenta che non teme il freddo, ma cambia colore.

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Il genere Ficus appartiene alla famiglia delle Moraceae e comprende più di 800 specie di piante sempreverdi originarie di Asia e Africa.

Il Ficus abdjan (ficus indiano) è la specie ornamentale più conosciuta e diffusa soprattutto in Europa, come pianta da appartamento ha dimensioni contenute, mentre nel suo habitat naturale raggiunge dimensioni colossali. Molto apprezzata anche per la facilità di coltivazione, proviene dall’Asia tropicale, caratteristiche le foglie verde scuro lucido, che se coltivate in piena luce, hanno un colore bordeaux scuro. Si presta bene ad essere allevata in appartamento, necessita di ambienti molto luminosi, ma non a contatto diretto dei raggi solari, attenzione che se la distanza tra le foglie aumenta e si indeboliscono i getti apicali, come tutte le piante, sta soffrendo per scarsa illuminazione. 

Per quanto riguarda il substrato, utilizzare la torba, mischiata alla sabbia e a terriccio, mettere anche un pò di ghiaino per favorire il drenaggio. Irrigare durante la stagione calda circa due volte la settimana, evitando i ristagni idrici e tenere alta l'umidità ambientale, vaporizzando spesso le foglie. Nel periodo invernale, quando le temperature si abbassano, è sufficiente innaffiare il Ficus una volta ogni 15 gg circa, facendo in modo di conservare il terreno solo leggermente umido. Concimarla ogni due settimane in primavera e in estate. Utilizzare un fertilizzante liquido leggero per le piante da foglia. Nel tardo inverno, durante il riposo vegetativo, oppure dopo la fioritura, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, eliminare i rami incrociati, deboli o disordinati per mantenere una forma sana e duratura.

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Anthurium andraeanum (anturio rosso)

È originario della foresta pluviale di Colombia. Il nome del genere Anthurium deriva dall'unione delle parole greche antro ("fiore") e οὐρά (ourá, "coda") ne fanno parte piante a fogliame decorativo della famiglia delle Araceae, originaria dell'America tropicale. È tossico e causa irritazione alle mucose orali con bruciore intenso alle labbra, lingua, salivazione eccessiva, difficoltà nella deglutizione e vomito se ingerita. Mantenere l'Anthurium tra i 16 e i 18°C perché è sensibile al freddo e, in particolare, alle correnti d'aria. Va annaffiato abbastanza frequentemente, senza esagerare: d’estate circa tre volte a settimana, in inverno è sufficiente una sola volta a settimana. Anche le foglie vanno vaporizzate con acqua ma non durante il periodo della fioritura. E' una pianta erbacea, quindi non si pota, ma è meglio eliminare le foglie secche e ingiallite. Utilizzare del fertilizzante liquido ogni 15 giorni durante lo sviluppo e nel periodo della fioritura.

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Scaevola aemula comunemente noto come il ventaglio delle fate, famiglia delle Goodeniaceae originaria dell’Australia, Ha fiori blu, malva o bianchi a forma di ventaglio è un'erba perenne che forma un tappeto. Sono state sviluppate numerose cultivar, predilige una posizione soleggiata o semiombreggiata, ben drenata e tollera la salsedine e periodi di siccità. La potatura e il pizzicamento della crescita della punta possono essere eseguiti per modellare la pianta.(30/5/2023 vivaio Rebella 4,00 €) seccata completamente in una settimana.

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Loropetalum chinense, è una specie della famiglia delle Hamamelidaceae, originaria di Cina, Giappone e sud-est asiatico.

Si tratta di arbusti o piccoli alberi che producono fiori e frutti. Vi sono due varianti di questa specie: la varietà dal fiore bianco (o giallo pallido), alta fino a 3.7 m, con foglie di colore verde e la varietà dal fiore rosa, alta fino a 1,5 m, con foglie dal colore variabile dal bronzeo-rosso, quando novelle, al verde-oliva o bordeaux alla maturità, a seconda della selezione o delle condizioni di crescita. Cresce meglio in terreni fertili, leggermente acidi, in pieno sole per il colore più profondo del fogliame, e resiste fino a -15C. È una pianta ornamentale popolare, coltivata per i suoi prolifici grappoli di fiori e (nel caso della varietà con fiori rosa) con fogliame di colore intenso che può andare dal verde, al rame o al purpureo con toni di rosso

Con l'inizio dell'autunno entra in riposo vegetativo e, con l'avvento dell'inverno, è necessario sospendere l'irrigazione. La potatura non è fondamentale visto che la crescita è piuttosto lenta per questa varietà e risulta crescere armoniosamente anche senza interventi correttivi. È però possibile andare ad eliminare i rami morti in primavera o in autunno, oppure operare potature di semplice contenimento. La moltiplicazione avviene per talea, a fine estate. (30/5/2023 vivaio Rebella 12,50 €) ha fatto il fiore ed è subito seccata, durata meno di un mese!

 

 

 

 

 

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L'Iberis è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Brassicacee che comprende alcune decine di piante, originarie quasi totalmente dell’Europa meridionale, ma vi sono anche specie dell’Asia occidentale, costituiscono larghi cuscini alti circa 30-40 cm con foglie piccole, ovali, di colore verde scuro, fioriscono con ampi e fitti mazzetti di fiorellini bianchi, rosa o gialli dall’inizio della primavera fino all’autunno, resistente al clima freddo

Iberis sempervirens forma dei cespugli compatti, folti e sempreverdi, con un’abbondante infiorescenza ad ombrello di colore bianco puro che si distingue tra le foglie verdi brillante. Questa specie ha origine nell’Europa meridionale. In Italia è diffusa prevalentemente nel versante ovest e lungo le coste liguri e tirreniche. l nome botanico fa riferimento al termine latino “Iberia”, la Spagna, dove questi fiori sono molto diffusi. Gli inglesi lo chiamano candytuft, dall’isola di Candia (ora Creta). Per la sua capacità di fiorire anche nei mesi freddi, è considerato un simbolo di coraggio e vigore morale.

Problematicità: niente fiori: carenza di sole, foglie ingiallite: colpo di siccità, bagnare generosamente: in genere si riprende nel giro di qualche giorno.

L'ho comperata nella primavera del 2023 da una bancarella durante la manifestazione "Savona in fiore" per 2,50 € ma l'ho "maltrattata spostandola ed è seccata. Purtroppo non mi sono annotato il nome del vivaio.

 

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